Cronaca
Infarto in corso, uomo salvato in extremis al Pronto Soccorso di Terlizzi
Una prova di buona sanità che ha come protagonisti i medici e i sanitari del "Sarcone"
Terlizzi - venerdì 1 febbraio 2019
19.00
I medici e gli infermieri dell'ospedale "Sarcone" di Terlizzi non vogliono sentir parlare di "miracolo". Eppure, quello che accaduto oggi pomeriggio a un uomo di 50 anni, terlizzese, strappato a un infarto improvviso grazie all'intervento tempestivo dei sanitari, è qualcosa di più di una storia a lieto fine.
E' la dimostrazione che la buona sanità esiste e va messa in condizione di lavorare bene. E' la dimostrazione che chiudere il Pronto Soccorso di Terlizzi sarebbe una follia in un territorio, come quello del Nord Barese, dove ancora oggi manca un presidio ospedaliero di Primo Livello. E' la dimostrazione che se non ci fosse stato il Pronto Soccorso di Terlizzi oggi saremmo qui a raccontare una storia di tutt'altro tenore.
E' invece questo è il racconto di una vita salvata. La storia inizia ieri sera ed è la storia di un uomo di mezz'età che all'improvviso avverte forti dolori addominali. Il medico curante gli prescrive una Tac, passa la nottata, i dolori persistono, addirittura si estendono fino a quando, nel pomeriggio, l'uomo si reca all'ospedale "Sarcone" per gli ulteriori accertamenti prescritti dal medico. La Tac però non funziona per un guasto temporaneo. Talvolta succede. Ma i dolori sono lì, più forti di prima, questa volta arrivano fino al petto. E così l'uomo decide di non aspettare la riparazione della Tac e si rivolge al Pronto Soccorso. Qui l'equipe di Cardiologia, subito allertata, rileva una forte fibrillazione ventricolare. L'infarto è in corso. Scatta il protocollo da codice rosso. L'uomo viene immediatamente soccorso. I sanitari accendono il defibrillatore. Scarica. E il cuore smette subito di fare i capricci.
Ora il paziente sta meglio. E' stato trasferito al "Mater Dei" di Bari. Dovrà sottoporsi a cure, ma è in vita. E questo è ciò che conta.
E' iniziato così il primo giorno a Terlizzi del nuovo dirigente responsabile del Pronto Soccorso, il dottor Guido Quaranta.
E' la dimostrazione che la buona sanità esiste e va messa in condizione di lavorare bene. E' la dimostrazione che chiudere il Pronto Soccorso di Terlizzi sarebbe una follia in un territorio, come quello del Nord Barese, dove ancora oggi manca un presidio ospedaliero di Primo Livello. E' la dimostrazione che se non ci fosse stato il Pronto Soccorso di Terlizzi oggi saremmo qui a raccontare una storia di tutt'altro tenore.
E' invece questo è il racconto di una vita salvata. La storia inizia ieri sera ed è la storia di un uomo di mezz'età che all'improvviso avverte forti dolori addominali. Il medico curante gli prescrive una Tac, passa la nottata, i dolori persistono, addirittura si estendono fino a quando, nel pomeriggio, l'uomo si reca all'ospedale "Sarcone" per gli ulteriori accertamenti prescritti dal medico. La Tac però non funziona per un guasto temporaneo. Talvolta succede. Ma i dolori sono lì, più forti di prima, questa volta arrivano fino al petto. E così l'uomo decide di non aspettare la riparazione della Tac e si rivolge al Pronto Soccorso. Qui l'equipe di Cardiologia, subito allertata, rileva una forte fibrillazione ventricolare. L'infarto è in corso. Scatta il protocollo da codice rosso. L'uomo viene immediatamente soccorso. I sanitari accendono il defibrillatore. Scarica. E il cuore smette subito di fare i capricci.
Ora il paziente sta meglio. E' stato trasferito al "Mater Dei" di Bari. Dovrà sottoporsi a cure, ma è in vita. E questo è ciò che conta.
E' iniziato così il primo giorno a Terlizzi del nuovo dirigente responsabile del Pronto Soccorso, il dottor Guido Quaranta.