Territorio
Ipercoop, sindacati proclamano sciopero per il 4 giugno
E' rottura delle trattative. Intanto, il 4 giugno scadono i termini della mobilità
Puglia - mercoledì 27 maggio 2015
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E' ormai guerra aperta tra Coop Estense e sindacati dei lavoratori. Le trattative negli ultimi giorni hanno subito un brusco stop e anche i dipendenti dell'ipermercato di Molfetta - presso il centro commerciale Mongolfiera - si preparano a paralizzare lo shopping targato Ipercoop il prossimo giovedì 4 giugno.
La fumata nera è arrivata nell'incontro tenuto il 22 maggio scorso tra rappresenti di Coop Estense e sindacati dei lavoratori del settore commercio, turismo e servizi. Al'azienda - che nei mesi scorsi ha denunciato una grande difficoltà a far quadrare i bilanci in perdita - i rappresentanti dei lavoratori hanno proposto per tutti i lavoratori il part-time flessibile per una migliore modulazione delle ore di lavoro e la rinuncia ad alcune componenti accessorie del salario (per esempio le maggiorazioni per i lavoro domenicale e festivo che in busta paga si sommano agli straordinari). Il tutto come alternativa alla esternalizzazione della gestione di alcuni reparti (pescheria e grocery) e alla conseguente perdita di 147 posti di lavoro su tutta la rete di vendita di Puglia e Basilicata.
L'accordo sembrava fatto, ma all'ultimo momento pare che la Coop Estense comunicato di non voler rinunciare alla esternalizzazione di alcuni servizi per almeno 3 ipermercati. I sindacati non ci stanno. In una nota ufficiale di Filcams, Fisascat e Uiltucs si legge che pur avendo fatto un passo avanti nell'escludere i licenziamenti, le trattative hanno svelato le vere intenzioni dell'azienda: "Azzerare l'integrativo degli addetti e poi affidare comunque parte dell'attività ad una cooperativa esterna". E ancora: «Non si può chiedere ai lavoratori della Puglia e della Basilicata di rinunciare al salario, di lavorare domeniche e festivi, di essere part-time flessibili e disponibili e poi trasferire il lavoro a terzi che evidentemente saranno sottopagati. La salvaguardia dell'occupazione - scrivono i sindacati - è una priorità ma non può essere un ricatto.»
Intanto, il 4 giugno prossimo scadono i termini della procedura di mobilità. Se entro questa data non si dovesse giungere a un accordo, l'azienda procederà con la individuazione dei lavoratori da collocare in mobilità. Proprio su questo punto i sindacati chiedono un allungamento dei tempi per dare più chance a un possibile accordo.
La fumata nera è arrivata nell'incontro tenuto il 22 maggio scorso tra rappresenti di Coop Estense e sindacati dei lavoratori del settore commercio, turismo e servizi. Al'azienda - che nei mesi scorsi ha denunciato una grande difficoltà a far quadrare i bilanci in perdita - i rappresentanti dei lavoratori hanno proposto per tutti i lavoratori il part-time flessibile per una migliore modulazione delle ore di lavoro e la rinuncia ad alcune componenti accessorie del salario (per esempio le maggiorazioni per i lavoro domenicale e festivo che in busta paga si sommano agli straordinari). Il tutto come alternativa alla esternalizzazione della gestione di alcuni reparti (pescheria e grocery) e alla conseguente perdita di 147 posti di lavoro su tutta la rete di vendita di Puglia e Basilicata.
L'accordo sembrava fatto, ma all'ultimo momento pare che la Coop Estense comunicato di non voler rinunciare alla esternalizzazione di alcuni servizi per almeno 3 ipermercati. I sindacati non ci stanno. In una nota ufficiale di Filcams, Fisascat e Uiltucs si legge che pur avendo fatto un passo avanti nell'escludere i licenziamenti, le trattative hanno svelato le vere intenzioni dell'azienda: "Azzerare l'integrativo degli addetti e poi affidare comunque parte dell'attività ad una cooperativa esterna". E ancora: «Non si può chiedere ai lavoratori della Puglia e della Basilicata di rinunciare al salario, di lavorare domeniche e festivi, di essere part-time flessibili e disponibili e poi trasferire il lavoro a terzi che evidentemente saranno sottopagati. La salvaguardia dell'occupazione - scrivono i sindacati - è una priorità ma non può essere un ricatto.»
Intanto, il 4 giugno prossimo scadono i termini della procedura di mobilità. Se entro questa data non si dovesse giungere a un accordo, l'azienda procederà con la individuazione dei lavoratori da collocare in mobilità. Proprio su questo punto i sindacati chiedono un allungamento dei tempi per dare più chance a un possibile accordo.