Politica
L'appello di Pasquale Vitagliano per una prova di maturità del centrosinistra di Terlizzi
Tra ciò che è stato e ciò che sarà, una lucida riflessione di uno dei leader più carismatici di quella parte politica
Terlizzi - domenica 27 giugno 2021
Un anno alle elezioni amministrative del 2022. Un anno da spendere bene, per mettere insieme ciò che nel tempo non sempre è stato unito. Per avviare riflessioni autentiche e dare risposte e proposte chiare ed univoche agli elettori di Terlizzi.
Pasquale Vitagliano torna a parlare, anzi a scrivere, e lo fa con un post social diffusosi rapidamente nelle scorse ore. Si tratta di una riflessione lucida, che non cerca alibi e che propone invece percorsi per il futuro prossimo di tutta l'area progressista terlizzese.
Di seguito il testo integrale (G.B.).
«Ad un certo punto avevo cominciato a pensarlo. Se il centrosinistra è diviso è colpa mia. Sta di fatto che ad oggi mancano 365 giorni dalle nuove elezioni comunali e il centrosinistra è ancora diviso, bloccato al proprio interno da questioni vecchissime e irrisolte. Beh, allora, forse, io non c'entravo, se non per aver fornito l'involontario alibi a chi da decenni dentro questo pantano sguazza. Francamente è inutile stare a indicarne le cause, i responsabili e le motivazioni personali. Sono tutte davanti a noi, plasticamente visibili e identificabili. Come è (apparentemente) semplice e alla nostra portata la soluzione per uscirne fuori. Basta prendere ad esempio quello che è accaduto in comuni limitrofi come Ruvo di Puglia.
Personalmente, ho proposto e perseguito questa soluzione da anni. In questo sì, non ci sono riuscito. Forse, perché ero presente in campo e, dunque, temuto. Così, l'ho già detto, senza volerlo ho fornito un alibi a chi è riuscito a tenere un'intera parte politica e, alla fine, un'intera città sotto il ricatto della propria rendita di posizione (sempre più esigua ma proporzionalmente sempre più spregiudicata). Soprattutto cinque anni fa ne avrei fatto a meno. Il giorno della presentazione della candidatura, avevo preparato un colpo di teatro: la Comunità Civica avrebbe candidato me ed io avrei ceduto il testimone "a sorpresa" ad una personalità che ci avrebbe permesso di scartare ogni alibi e scusa.
Non fu così perché 24 ore prima, questa persona non dette la sua disponibilità. Sarebbe interessante, se non utile, che spontaneamente, dopo aver letto questo mio scritto, decidesse di raccontare questo episodio. Ed invece dovetti fare una campagna elettorale – per altro bella e commovente – con dentro l'insidia di un tumore che covava silenzioso. Alla fine ho perso le elezioni ma ho vinto la battaglia più importante. Forse per questo non nutro alcun rancore verso avversari che mi hanno combattuto senza alcuno scrupolo. Comunque, questo non interessa il presente.
Oggi faccio appello a tutti quelli che da anni tentano di far risalire la china a questa città, sono tanti e diversi. Prendete in mano la situazione, rompete gli indugi, non sono necessarie alchimie politiche ma la potenza della partecipazione e della condivisione. Senza alibi, ma anche senza ricatti, sarà (o sarebbe) tutto semplice.
Ho imparato una cosa nella mia vita: se si vuole fare sintesi per davvero, prima o poi un'intesa si trova; se non si vuole, non c'è soluzione che possa unire. Per quanto mi riguarda, in questo momento il pessimismo della ragione è preponderante sull'ottimismo della volontà. Dunque, sono davvero amareggiato delle difficoltà che tante persone per bene trovano per rendere Terlizzi un posto più dignitoso dove vivere. Sono solo confortato e rasserenato da non aver più l'obbligo civile di esserne direttamente coinvolto.
Ringrazio i Consiglieri comunali Zappatore-Volpe-Sigrisi-Lusito-D'Amato per l'ottimo lavoro fatto in Consiglio comunale. Hanno una grossa responsabilità per la nostra comunità. Sapranno onorarla. Sicuramente faranno meglio di me e ciò mi rassicura».
PASQUALE VITAGLIANO
Pasquale Vitagliano torna a parlare, anzi a scrivere, e lo fa con un post social diffusosi rapidamente nelle scorse ore. Si tratta di una riflessione lucida, che non cerca alibi e che propone invece percorsi per il futuro prossimo di tutta l'area progressista terlizzese.
Di seguito il testo integrale (G.B.).
«Ad un certo punto avevo cominciato a pensarlo. Se il centrosinistra è diviso è colpa mia. Sta di fatto che ad oggi mancano 365 giorni dalle nuove elezioni comunali e il centrosinistra è ancora diviso, bloccato al proprio interno da questioni vecchissime e irrisolte. Beh, allora, forse, io non c'entravo, se non per aver fornito l'involontario alibi a chi da decenni dentro questo pantano sguazza. Francamente è inutile stare a indicarne le cause, i responsabili e le motivazioni personali. Sono tutte davanti a noi, plasticamente visibili e identificabili. Come è (apparentemente) semplice e alla nostra portata la soluzione per uscirne fuori. Basta prendere ad esempio quello che è accaduto in comuni limitrofi come Ruvo di Puglia.
Personalmente, ho proposto e perseguito questa soluzione da anni. In questo sì, non ci sono riuscito. Forse, perché ero presente in campo e, dunque, temuto. Così, l'ho già detto, senza volerlo ho fornito un alibi a chi è riuscito a tenere un'intera parte politica e, alla fine, un'intera città sotto il ricatto della propria rendita di posizione (sempre più esigua ma proporzionalmente sempre più spregiudicata). Soprattutto cinque anni fa ne avrei fatto a meno. Il giorno della presentazione della candidatura, avevo preparato un colpo di teatro: la Comunità Civica avrebbe candidato me ed io avrei ceduto il testimone "a sorpresa" ad una personalità che ci avrebbe permesso di scartare ogni alibi e scusa.
Non fu così perché 24 ore prima, questa persona non dette la sua disponibilità. Sarebbe interessante, se non utile, che spontaneamente, dopo aver letto questo mio scritto, decidesse di raccontare questo episodio. Ed invece dovetti fare una campagna elettorale – per altro bella e commovente – con dentro l'insidia di un tumore che covava silenzioso. Alla fine ho perso le elezioni ma ho vinto la battaglia più importante. Forse per questo non nutro alcun rancore verso avversari che mi hanno combattuto senza alcuno scrupolo. Comunque, questo non interessa il presente.
Oggi faccio appello a tutti quelli che da anni tentano di far risalire la china a questa città, sono tanti e diversi. Prendete in mano la situazione, rompete gli indugi, non sono necessarie alchimie politiche ma la potenza della partecipazione e della condivisione. Senza alibi, ma anche senza ricatti, sarà (o sarebbe) tutto semplice.
Ho imparato una cosa nella mia vita: se si vuole fare sintesi per davvero, prima o poi un'intesa si trova; se non si vuole, non c'è soluzione che possa unire. Per quanto mi riguarda, in questo momento il pessimismo della ragione è preponderante sull'ottimismo della volontà. Dunque, sono davvero amareggiato delle difficoltà che tante persone per bene trovano per rendere Terlizzi un posto più dignitoso dove vivere. Sono solo confortato e rasserenato da non aver più l'obbligo civile di esserne direttamente coinvolto.
Ringrazio i Consiglieri comunali Zappatore-Volpe-Sigrisi-Lusito-D'Amato per l'ottimo lavoro fatto in Consiglio comunale. Hanno una grossa responsabilità per la nostra comunità. Sapranno onorarla. Sicuramente faranno meglio di me e ciò mi rassicura».
PASQUALE VITAGLIANO