Eventi e cultura
"L'imbecille" e "La Patente", Pirandello sul palco del Muha
Domenica 9 aprile ospite "Il Teatro delle Molliche"
Terlizzi - sabato 8 aprile 2017
17.46
Il palco del MuHa-Spazio alle Arti domenica 9 aprile, alle 20, ospita la compagnia "Il Teatro delle Molliche" e la sua versione di due capolavori pirandelliani: "L'imbecille" e "La Patente". Un'occasione di contatto con il teatro più intenso e importante della storia dell'intera cultura italiana attraverso una messa in scena piena di giovani e talentuosi attori con la regia di Francesco Martinelli. Due atti unici di Pirandello con le scenografie di Danilo Macina e la regia di Francesco Martinelli (ticket: 8 euro).
"L'imbecille" racconta di un direttore di giornale che alla notizia della morte di un conoscente esprime un cinico giudizio politico. Lo ritiene imbecille poiché, visto che si doveva ammazzare, poteva compiere prima un atto importante uccidendo il nemico politico. Tale giudizio viene ascoltato da un ex redattore, ammalato e prossimo a morire, il quale riuscirà a costringere il direttore a dichiarare per iscritto che l'imbecille è lui.
"La patente" è la storia di Chiàrchiaro, povero padre di famiglia che la voce popolare ha designato come iettatore e al quale non resta che rivolgersi alla giustizia, rappresentata dalla persona del giudice D'Andrea. L'imputato non chiede alla giustizia di essere liberato dalla persecuzione, bensì il riconoscimento ufficiale del suo ruolo, la patente appunto, che gli permetta di professionalizzare quel malaugurato mestiere ed evitare così che la famiglia e lui stesso vivano e muoiano nell'indigenza.
"L'imbecille" racconta di un direttore di giornale che alla notizia della morte di un conoscente esprime un cinico giudizio politico. Lo ritiene imbecille poiché, visto che si doveva ammazzare, poteva compiere prima un atto importante uccidendo il nemico politico. Tale giudizio viene ascoltato da un ex redattore, ammalato e prossimo a morire, il quale riuscirà a costringere il direttore a dichiarare per iscritto che l'imbecille è lui.
"La patente" è la storia di Chiàrchiaro, povero padre di famiglia che la voce popolare ha designato come iettatore e al quale non resta che rivolgersi alla giustizia, rappresentata dalla persona del giudice D'Andrea. L'imputato non chiede alla giustizia di essere liberato dalla persecuzione, bensì il riconoscimento ufficiale del suo ruolo, la patente appunto, che gli permetta di professionalizzare quel malaugurato mestiere ed evitare così che la famiglia e lui stesso vivano e muoiano nell'indigenza.