Cronaca
La 231 era nella lista delle strade a rischio. Autovelox al via da oggi
Per la Prefettura di Bari è tra le arterie più pericolose. Sedici incidenti in sei mesi e due mortali
Terlizzi - lunedì 1 maggio 2023
10.16
La chiamano non a caso la "strada maledetta" per via della lunga scia di sangue che ha contraddistinto negli anni la strada provinciale 231 dove martedì sera si è registrata l'ennesima strage. E non è neppure un caso che quando in Prefettura ci si è riuniti, in un'apposita conferenza di servizi, di individuare tratti stradali sui quali installare autovelox volti al rilevamento a distanza delle violazioni del codice della strada senza obbligo della contestazione immediata, con particolare riferimento all'eccesso di velocità e al divieto di sorpasso proprio questa arteria è stata tra le prime ad essere segnalate.
Il dispositivo sarà installato nel tratto che va da Modugno a Corato, attraversando i territori di Bitonto, Terlizzi e Ruvo. Secondo l'analisi del prefetto su questa strada si verificano «traffico sostenuto, misto di mezzi pesanti e auto, immissione di veicoli da accessi laterali a velocità sostenuta e manovre pericolose». E così è stato purtroppo.
Leggendo l'ultimo report dell'Assett su questa strada provinciale riferito ai primi sei mesi del 2022 sono stati 16, di cui due mortali, gli incidenti avvenuti. Numeri purtroppo in difetto ma anche nel 2021 questa strada era stata quella con più incidenti nella provincia di Bari. Ed è lungo l'elenco delle vittime negli anni.
Andando a ritroso, nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2019, persero la vita Pierluigi Dolceamore e Antonella Carbonara, rispettivamente di 23 e 19 anni, entrambi di Bitonto. La Fiat Punto su cui viaggiavano sfondò il guardrail sul ponte di raccordo e finì nel vuoto uccidendo i due ragazzi.
Il 23 luglio del 2018, ancora una volta alle porte di Bitonto, si scontrano frontalmente una Mercedes nera Classe A e una Fiat punto rossa. A perdere la vita è il conducente di quest'ultima utilitaria, il 36enne Giovanni Merolla, di Bari. Feriti gli occupanti della Mercedes.
Devono intervenire i vigili del fuoco per estrarli dalle lamiere. Bitonto paga dazio anche il 13 ottobre del 2018 quando una Lancia Ypsilon con quattro giovani a bordo finisce fuori strada. A morire due ventenni bitontini, Giuseppe Abbatantuono e Paolo Putignano. Feriti gravi ma si salveranno gli altri due occupanti della vettura.
È il 10 luglio del 2015 quando il 50enne bitontino Arturo Pignatelli si scontra, con la sua Dacia Sandero, contro un camion carico di alimenti che procedeva nella direzione opposta. Lo scontro frontale lascia scampo all'uomo che muore sul colpo.
Solo per mera fortuna, il 7 novembre del 2014, non avviene una strage. Una carambola coinvolge ben quattro veicoli: una Fiat Punto, una Smart, una Nissan e un autoarticolato. Il rimorchio di quest'ultimo, a causa della pioggia, invade l'altra corsia travolgendo le tre auto. Il conducente della Punto, il 32enne terlizzese Antonio Grieco, muore sul colpo. Resta ferita un'intera famiglia di Bitonto tra cui, gravemente, anche un bambino.
Andando ancora indietro nel tempo arriviamo al 5 dicembre del 2013. Ancora una carambola: questa volta sono tre i mezzi coinvolti, due auto (un'Alfa Romeo e una Toyota Yaris) e un furgone. A morire il conducente della Yaris, un uomo di Barletta. Infine è un 79enne di Canosa la vittima di uno scontro, il 12 novembre 2013, tra un camion e un furgoncino. La vittima era a bordo di quest'ultimo mezzo.
Il dispositivo sarà installato nel tratto che va da Modugno a Corato, attraversando i territori di Bitonto, Terlizzi e Ruvo. Secondo l'analisi del prefetto su questa strada si verificano «traffico sostenuto, misto di mezzi pesanti e auto, immissione di veicoli da accessi laterali a velocità sostenuta e manovre pericolose». E così è stato purtroppo.
Leggendo l'ultimo report dell'Assett su questa strada provinciale riferito ai primi sei mesi del 2022 sono stati 16, di cui due mortali, gli incidenti avvenuti. Numeri purtroppo in difetto ma anche nel 2021 questa strada era stata quella con più incidenti nella provincia di Bari. Ed è lungo l'elenco delle vittime negli anni.
Andando a ritroso, nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2019, persero la vita Pierluigi Dolceamore e Antonella Carbonara, rispettivamente di 23 e 19 anni, entrambi di Bitonto. La Fiat Punto su cui viaggiavano sfondò il guardrail sul ponte di raccordo e finì nel vuoto uccidendo i due ragazzi.
Il 23 luglio del 2018, ancora una volta alle porte di Bitonto, si scontrano frontalmente una Mercedes nera Classe A e una Fiat punto rossa. A perdere la vita è il conducente di quest'ultima utilitaria, il 36enne Giovanni Merolla, di Bari. Feriti gli occupanti della Mercedes.
Devono intervenire i vigili del fuoco per estrarli dalle lamiere. Bitonto paga dazio anche il 13 ottobre del 2018 quando una Lancia Ypsilon con quattro giovani a bordo finisce fuori strada. A morire due ventenni bitontini, Giuseppe Abbatantuono e Paolo Putignano. Feriti gravi ma si salveranno gli altri due occupanti della vettura.
È il 10 luglio del 2015 quando il 50enne bitontino Arturo Pignatelli si scontra, con la sua Dacia Sandero, contro un camion carico di alimenti che procedeva nella direzione opposta. Lo scontro frontale lascia scampo all'uomo che muore sul colpo.
Solo per mera fortuna, il 7 novembre del 2014, non avviene una strage. Una carambola coinvolge ben quattro veicoli: una Fiat Punto, una Smart, una Nissan e un autoarticolato. Il rimorchio di quest'ultimo, a causa della pioggia, invade l'altra corsia travolgendo le tre auto. Il conducente della Punto, il 32enne terlizzese Antonio Grieco, muore sul colpo. Resta ferita un'intera famiglia di Bitonto tra cui, gravemente, anche un bambino.
Andando ancora indietro nel tempo arriviamo al 5 dicembre del 2013. Ancora una carambola: questa volta sono tre i mezzi coinvolti, due auto (un'Alfa Romeo e una Toyota Yaris) e un furgone. A morire il conducente della Yaris, un uomo di Barletta. Infine è un 79enne di Canosa la vittima di uno scontro, il 12 novembre 2013, tra un camion e un furgoncino. La vittima era a bordo di quest'ultimo mezzo.