Vita di città
"La casa di Peppe" diventa realtà
In tanti alla posa della prima pietra
Terlizzi - sabato 14 marzo 2015
13.44
Cerimonia commossa e intima (nonostante le tante persone presenti)la posa della prima pietra de "La casa di Peppe", struttura di accoglienza promossa dalla associazione "La casa di Peppe onlus" istituita all'indomani della prematura scomparsa di Giuseppe Adamo.
Tanti giovani, amici di Peppe e dei suoi fratelli; adulti, vicini alla famiglia Adamo o anche solo coinvolti da un sentimento di umana cum patior di chi sa che nessun genitore dovrebbe sopravvivere ai propri figli.
Visibile sui volti, il ricordo di quella tragica notte di quattro anni fa, quando Peppe Adamo e Vincenzo Grassi, rispettivamente 22 e 24 anni, persero la vita in un incidente stradale.
Oggi, dopo alcune difficoltà burocratiche, il progetto prende forma. Un luogo di accoglienza nella proprietà di famiglia in agro di Sovereto, dove egli stesso voleva costruire la propria casa.
"Sono qui come amico, idealmente vicino ed idealmente coinvolto in un dolore che è riuscito a trasformarsi in un bel progetto" – le parole del sindaco Gemmato – "Come sindaco, ho imparato a dover affrontare momenti tristi e momenti piacevoli, questa è una giornata bellissima per la comunità. L'amministrazione non ha alcun merito in questo progetto, ma si sta realizzando qualcosa che potrà avere una rilevanza pubblica per persone che non conosciamo ma che qui potranno trovare un sorriso."
Presenti anche Michele Ronchi, direttore di servizi Ferrotranviaria, dove Peppe aveva da poco cominciato a lavorare, e l'ingegnere Michele Berardi che si è occupato del progetto della struttura.
Ad officiare la cerimonia padre Pancrazio, della comunità cittadina di casa Betania alla quale è giunto il ringraziamento di Pasquale, padre di Peppe "Grazie a loro siamo riusciti ad andare avanti" - ed ha continuato – "Il merito di tutto questo è di Peppe, noi siamo solo amministratori. La vostra presenza mi da coraggio per andare avanti, saprò a chi appoggiarmi se dovessero sorgere delle difficoltà"
A concludere, una pergamena ha raccolto i nomi di tutti coloro che, in un modo o nell'altro, lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. "Questa sarà la tua casa. Grazie per come sei stato e come sei" il messaggio della famiglia.
Tanti giovani, amici di Peppe e dei suoi fratelli; adulti, vicini alla famiglia Adamo o anche solo coinvolti da un sentimento di umana cum patior di chi sa che nessun genitore dovrebbe sopravvivere ai propri figli.
Visibile sui volti, il ricordo di quella tragica notte di quattro anni fa, quando Peppe Adamo e Vincenzo Grassi, rispettivamente 22 e 24 anni, persero la vita in un incidente stradale.
Oggi, dopo alcune difficoltà burocratiche, il progetto prende forma. Un luogo di accoglienza nella proprietà di famiglia in agro di Sovereto, dove egli stesso voleva costruire la propria casa.
"Sono qui come amico, idealmente vicino ed idealmente coinvolto in un dolore che è riuscito a trasformarsi in un bel progetto" – le parole del sindaco Gemmato – "Come sindaco, ho imparato a dover affrontare momenti tristi e momenti piacevoli, questa è una giornata bellissima per la comunità. L'amministrazione non ha alcun merito in questo progetto, ma si sta realizzando qualcosa che potrà avere una rilevanza pubblica per persone che non conosciamo ma che qui potranno trovare un sorriso."
Presenti anche Michele Ronchi, direttore di servizi Ferrotranviaria, dove Peppe aveva da poco cominciato a lavorare, e l'ingegnere Michele Berardi che si è occupato del progetto della struttura.
Ad officiare la cerimonia padre Pancrazio, della comunità cittadina di casa Betania alla quale è giunto il ringraziamento di Pasquale, padre di Peppe "Grazie a loro siamo riusciti ad andare avanti" - ed ha continuato – "Il merito di tutto questo è di Peppe, noi siamo solo amministratori. La vostra presenza mi da coraggio per andare avanti, saprò a chi appoggiarmi se dovessero sorgere delle difficoltà"
A concludere, una pergamena ha raccolto i nomi di tutti coloro che, in un modo o nell'altro, lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. "Questa sarà la tua casa. Grazie per come sei stato e come sei" il messaggio della famiglia.