Politica
La firma dei consiglieri eletti, ma Vitagliano si dimette
Ieri sera la notifica della proclamazione, il sindaco Gemmato augura buon lavoro alla massima assise
Terlizzi - sabato 15 luglio 2017
9.15
Ieri sera, presso la sala consiliare del Palazzo di Città adornata di addobbi floreali, si è svolta pubblicamente la cerimonia di notifica della proclamazione agli eletti al consiglio comunale. Prima di cominciare, l'inno nazionale e terlizzese, poi le parole del riconfermato primo cittadino Ninni Gemmato: «Abbiamo scelto di rendere pubblica e partecipata una procedura prevista dalla legge perché il consiglio comunale rappresenta la massima assise cittadina. Esso riveste una valenza importantissima e centrale nella vita del paese non solo per il suo indirizzo politico attraverso atti di programmazione, ma anche perché ciascun consigliere trasmette le emozioni di essere cittadino cosciente e consapevole».
Non tutti i consiglieri comunali eletti hanno avuto l'opportunità di presenziare alla cerimonia, perché, spiega Gemmato, non è stato possibile definire prima di mercoledì il giorno esatto, cosicché alcuni avevano preso già altri impegni prima di venire a conoscenza della data fissata. Tra i grandi assenti Mario Ruggiero, Franco Tesoro, Nino Allegretti, Michelangelo De Chirico, Pasquale Vitagliano e Giampaolo Sigrisi: a questi, tuttavia, gli atti erano stati già notificati prima della celebrazione del rito istituzionale.
Pasquale Vitagliano, però, aveva protocollato le dimissioni prima della stessa cerimonia, per poi andare via. Il leader di Comunità Civica, infatti, in quanto candidato sindaco sconfitto ma eletto in consiglio comunale, ha scelto di rinunciare al suo ruolo di consigliere, restituendo il seggio alla sua coalizione: all'interno della stessa Comunità Civica, la lista di Città Civile risulta quella, tecnicamente, con il primo quoziente non utilizzato nel riparto dei seggi. In altri termini, quindi, il seggio spetta di diritto proprio a Città Civile: Daniela Zappatore subentrerà quale consigliere comunale perché candidata più suffragata della lista stessa.
Ai presenti al rito solenne, invece, la notifica dell'avvenuta proclamazione è avvenuta tramite appello con ordine alfabetico: ciascun consigliere ha firmato i documenti che concernono la ricezione della notifica, l'accettazione della carica nel consiglio comunale, nonché l'attestazione di insussistenza di incompatibilità per ricoprire tale ruolo.
La scelta di optare per la pubblicità della notifica al cospetto dei cittadini rappresenta per Gemmato un modus operandi all'insegna della trasparenza, dal momento che «il consigliere comunale deve avere un rapporto con la città. Questo va sancito pubblicamente con gesti che descrivono la quintessenza dell'agire amministrativo, come la notifica della proclamazione».
Ninni Gemmato, infine, augura a tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, esperti e meno esperti, un buon lavoro, affinché si possa «maturare una coscienza comune dell'esser cittadini». Si cresce tutti insieme, dunque: «una comunità cresce quando cresce nella sua interezza». Non manca un focus sull'importanza del rispetto dell'altro:«Prima di diventare sindaco, sono stato consigliere comunale per tanti anni. Comprendo bene che esiste una dimensione di parte del ruolo che si svolge a seconda che ci si trovi in maggioranza o in minoranza. A prescindere da questo, però, alla base ci deve essere un senso di civismo che deve contraddistinguere tutti».
Non tutti i consiglieri comunali eletti hanno avuto l'opportunità di presenziare alla cerimonia, perché, spiega Gemmato, non è stato possibile definire prima di mercoledì il giorno esatto, cosicché alcuni avevano preso già altri impegni prima di venire a conoscenza della data fissata. Tra i grandi assenti Mario Ruggiero, Franco Tesoro, Nino Allegretti, Michelangelo De Chirico, Pasquale Vitagliano e Giampaolo Sigrisi: a questi, tuttavia, gli atti erano stati già notificati prima della celebrazione del rito istituzionale.
Pasquale Vitagliano, però, aveva protocollato le dimissioni prima della stessa cerimonia, per poi andare via. Il leader di Comunità Civica, infatti, in quanto candidato sindaco sconfitto ma eletto in consiglio comunale, ha scelto di rinunciare al suo ruolo di consigliere, restituendo il seggio alla sua coalizione: all'interno della stessa Comunità Civica, la lista di Città Civile risulta quella, tecnicamente, con il primo quoziente non utilizzato nel riparto dei seggi. In altri termini, quindi, il seggio spetta di diritto proprio a Città Civile: Daniela Zappatore subentrerà quale consigliere comunale perché candidata più suffragata della lista stessa.
Ai presenti al rito solenne, invece, la notifica dell'avvenuta proclamazione è avvenuta tramite appello con ordine alfabetico: ciascun consigliere ha firmato i documenti che concernono la ricezione della notifica, l'accettazione della carica nel consiglio comunale, nonché l'attestazione di insussistenza di incompatibilità per ricoprire tale ruolo.
La scelta di optare per la pubblicità della notifica al cospetto dei cittadini rappresenta per Gemmato un modus operandi all'insegna della trasparenza, dal momento che «il consigliere comunale deve avere un rapporto con la città. Questo va sancito pubblicamente con gesti che descrivono la quintessenza dell'agire amministrativo, come la notifica della proclamazione».
Ninni Gemmato, infine, augura a tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, esperti e meno esperti, un buon lavoro, affinché si possa «maturare una coscienza comune dell'esser cittadini». Si cresce tutti insieme, dunque: «una comunità cresce quando cresce nella sua interezza». Non manca un focus sull'importanza del rispetto dell'altro:«Prima di diventare sindaco, sono stato consigliere comunale per tanti anni. Comprendo bene che esiste una dimensione di parte del ruolo che si svolge a seconda che ci si trovi in maggioranza o in minoranza. A prescindere da questo, però, alla base ci deve essere un senso di civismo che deve contraddistinguere tutti».