
Attualità
La Madonna rientra in cattedrale senza il pastorello e la pecorella, ecco cosa è successo
L'equivoco nato da un sollecito al pastorello fatto da un confratello
Terlizzi - martedì 18 aprile 2017
9.14
Il pastorello e la pecorella quest'anno non c'erano in cattedrale al termine della processione, al rientro della Madonna di Sovereto nella sua chiesa. La processione del 16 aprile si è conclusa con questa spiacevole assenza che ha visto coinvolti il piccolo pastorello Clemente e la pecora che - come da tradizione - scortano l'icona della Madonna. Tanti i fedeli che si sono accorti di questa assenza che ha un po' spezzato il rituale tradizionale della festa del 16 aprile.
Cosa è successo allora? Stando alle testimonianze raccolte, sembra che l'incomprensione abbia avuto origine proprio durante la processione. Michele e Vitangelo De Palma raccontano a Terlizziviva come, durante il cammino, uno dei portatori dell'arciconfraternita Opera Pia Maria Santissima di Sovereto avesse più volte, insistentemente, invitato il piccolo Clemente a inginocchiarsi più spesso davanti alla Vergine, gesto quest'ultimo tipico della tradizione e della devozione. Probabilmente il sollecito deve essere stato scambiato per un rimprovero, tanto che il bambino (alla sua seconda esperienza come pastorello) ci è rimasto male.
L'equivoco si è ripetuto anche davanti al sagrato della cattedrale dove c'è stato un breve diverbio tra uno degli zii del pastorello Domenico Clemente, proprietario della pecora, e lo stesso confratello. È stato qui che lo stesso zio ha invitato il pastorello a fermarsi sul sagrato e a non transitare in chiesa.
Dell'episodio non ne sapevano nulla il parroco don Franco Vitagliano, né il priore Giuseppe Balzano. Don Franco, non vedendo transitare la pecorella e il pastorello verso l'altare, al termine del rito religioso ha chiamato preoccupato i familiari del piccolo per sincerarsi che stesse bene. Rammaricato anche il priore: «Siamo affranti per l'accaduto. Nelle prossime ore io e altri confratelli andremo a chiarire l'episodio insieme con la famiglia De Palma che dal 1965 con devozione, allena e alleva, la pecorella che accompagna le processioni e i riti della nostra Madonna di Sovereto».
Cosa è successo allora? Stando alle testimonianze raccolte, sembra che l'incomprensione abbia avuto origine proprio durante la processione. Michele e Vitangelo De Palma raccontano a Terlizziviva come, durante il cammino, uno dei portatori dell'arciconfraternita Opera Pia Maria Santissima di Sovereto avesse più volte, insistentemente, invitato il piccolo Clemente a inginocchiarsi più spesso davanti alla Vergine, gesto quest'ultimo tipico della tradizione e della devozione. Probabilmente il sollecito deve essere stato scambiato per un rimprovero, tanto che il bambino (alla sua seconda esperienza come pastorello) ci è rimasto male.
L'equivoco si è ripetuto anche davanti al sagrato della cattedrale dove c'è stato un breve diverbio tra uno degli zii del pastorello Domenico Clemente, proprietario della pecora, e lo stesso confratello. È stato qui che lo stesso zio ha invitato il pastorello a fermarsi sul sagrato e a non transitare in chiesa.
Dell'episodio non ne sapevano nulla il parroco don Franco Vitagliano, né il priore Giuseppe Balzano. Don Franco, non vedendo transitare la pecorella e il pastorello verso l'altare, al termine del rito religioso ha chiamato preoccupato i familiari del piccolo per sincerarsi che stesse bene. Rammaricato anche il priore: «Siamo affranti per l'accaduto. Nelle prossime ore io e altri confratelli andremo a chiarire l'episodio insieme con la famiglia De Palma che dal 1965 con devozione, allena e alleva, la pecorella che accompagna le processioni e i riti della nostra Madonna di Sovereto».