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Attualità
«La mia fidanzata... la fatica»
Luca Mazzone racconta così il segreto delle sue vittorie
Terlizzi - venerdì 30 settembre 2016
9.55
Festa grande doveva essere, e festa grande è stata. Gli amici più cari, le persone che hanno creduto in lui sin dall'inizio, la televisione, la stampa, la torta, i palloncini tricolore, gli applausi. Non mancava nulla ieri pomeriggio alla Barile Flowers per omaggiare il campione Luca Mazzone reduce da due medaglie d'oro e una d'argento alle Paralimpiadi 2016 di Rio. Nino Barile, patron della Barile Flowers Service, padrone di casa, riceve la maglia mondiale indossata dal "Cannibale".
Il "fiore" dei campioni, come l'ha definito la madrina dell'evento Emma Ceglie, viene accolto all'ingresso nell'azienda con una vera e propria standing ovation. Lo scrittore Renato Brucoli, grande amico di Luca, racconta di questa sua «fidanzata» di sempre, che poi sarebbe la fatica, il vero segreto delle sue vittorie. Brucoli rammenta le tre dediche che Luca espresse indossando le altrettante medaglie: la prima medaglia alla moglie e al figlio testimoni dei sui sacrifici; la seconda agli sponsor tutti che gli hanno permesso di affrontare l'avventura handbike e l'avventura olimpica; la terza dedica a tutti i suoi concittadini che l'hanno sostenuto in ogni modo trasformandosi in veri è propri tifosi in campo.
Nino Barile spiega perché un imprenditore decide di scommettere su Luca Mazzone: «Siamo abituati a vedere gli sport maggiori quali il calcio, il basket, la pallavolo; va bene anche. Ma lo sport è aggregazione, lo sport è sacrificio, questo mondo è sudore. Ho scommesso su questo mondo, su Luca in particolare e anche su Vincenzo Grieco altro sportivo presente qua. Perché questa gente si allena correndo e sudando tra gli ulivi, ed un imprenditore è giusto che investi delle risorse per incentivare i campioni dell'oggi e del domani»
"Dobbiamo essere sempre orgogliosi della nostra identità, di essere terlizzesi» ha detto il sindaco Ninni Gemmato nel suo intervento. «Oggi, permettetemi di dirlo, lo siamo ancora di più nel riconoscere le vittorie del nostro concittadino Luca Mazzone. Se è vero che un campione è solo quando compie le sue imprese sportive e, ancor prima, nei tanti giorni di allenamento che precedono una gara, è anche vero che fargli sentire tutto l'affetto è compito della Comunità alla quale appartiene. In questo caso, la nostra!»
foto di Simone Angarano
Il "fiore" dei campioni, come l'ha definito la madrina dell'evento Emma Ceglie, viene accolto all'ingresso nell'azienda con una vera e propria standing ovation. Lo scrittore Renato Brucoli, grande amico di Luca, racconta di questa sua «fidanzata» di sempre, che poi sarebbe la fatica, il vero segreto delle sue vittorie. Brucoli rammenta le tre dediche che Luca espresse indossando le altrettante medaglie: la prima medaglia alla moglie e al figlio testimoni dei sui sacrifici; la seconda agli sponsor tutti che gli hanno permesso di affrontare l'avventura handbike e l'avventura olimpica; la terza dedica a tutti i suoi concittadini che l'hanno sostenuto in ogni modo trasformandosi in veri è propri tifosi in campo.
Nino Barile spiega perché un imprenditore decide di scommettere su Luca Mazzone: «Siamo abituati a vedere gli sport maggiori quali il calcio, il basket, la pallavolo; va bene anche. Ma lo sport è aggregazione, lo sport è sacrificio, questo mondo è sudore. Ho scommesso su questo mondo, su Luca in particolare e anche su Vincenzo Grieco altro sportivo presente qua. Perché questa gente si allena correndo e sudando tra gli ulivi, ed un imprenditore è giusto che investi delle risorse per incentivare i campioni dell'oggi e del domani»
"Dobbiamo essere sempre orgogliosi della nostra identità, di essere terlizzesi» ha detto il sindaco Ninni Gemmato nel suo intervento. «Oggi, permettetemi di dirlo, lo siamo ancora di più nel riconoscere le vittorie del nostro concittadino Luca Mazzone. Se è vero che un campione è solo quando compie le sue imprese sportive e, ancor prima, nei tanti giorni di allenamento che precedono una gara, è anche vero che fargli sentire tutto l'affetto è compito della Comunità alla quale appartiene. In questo caso, la nostra!»
foto di Simone Angarano