Attualità
La pace al centro dell'omelia di Mons. Cornacchia in diretta su Rai 1 - FOTO
La Santa Messa è visionabile su Rai Play
Terlizzi - domenica 15 dicembre 2024
13.36
Ha soddisfatto pienamente le aspettative la diretta tv su Rai 1, in collaborazione con Rai Vaticano, della Santa Messa celebrata nella Concattedrale di San Michele Arcangelo questa mattina, 15 dicembre, terza domenica d'avvento, definita "Domenica Gaudete". Sobrietà ed eleganza hanno connotato il rito religioso trasmesso in tutta Italia, fungendo da ottima vetrina per Terlizzi. Prima della funzione, sono state diffuse immagini panoramiche della nostra città e di Sovereto, corredate da commenti esplicativi su aspetti storici e culturali. Il servizio Rai, dunque, ha offerto all'intera comunità terlizzese la possibilità di essere apprezzata a livello nazionale, incuriosendo i telespettatori sul ricco bagaglio del territorio.
Nei limiti del numero dei posti a sedere concessi dall'organizzazione della Rai, la chiesa è stata gremita da numerosi cittadini che hanno desiderato vivere un'esperienza unica nel suo genere, condividendo l'emozione di comparire in televisione. In prima fila sono stati fatti accomodare i bambini, gioventù protesa al futuro. Solamente ai banchi successivi hanno preso posto gli esponenti dell'amministrazione comunale e delle forze dell'ordine. Encomiabile la performance del Coro "Jubilaeum" e dei "Pueri Cantores", affiancati dalle prestazioni musicali di un eccellente tenore e delle rinomate violiniste Florangela D'Elia ed Elena D'Amato.
La pace è stata al centro dell'omelia del vescovo Mons. Domenico Cornacchia: essa va intesa non soltanto come assenza di conflitti, ma anche come approccio equilibrato nell'affrontare le sfide con serenità. «La pace non è affatto un dono, ma va costruita giorno dopo giorno col grembiule della solidarietà e il sudore della responsabilità».
Bisogna avere il coraggio di «andare contro la logica del mondo che è pieno di frustrazioni, in modo da non angustiarci». Ha proferito, dunque, parole di speranza da rivolgere a un popolo ferito ancora oggi dalle tante tensioni belliche che affliggono il pianeta. «Dio è come un papà che abbraccia il figlio e dice "io sono con te"».
A poca distanza dal Natale, è tempo di prepararsi alla venuta del Signore con senso di giustizia nelle piccole cose quotidiane: non serve impegnarsi in grandi opere; è necessario, invece, mantenersi costanti nell'improntare la propria condotta a principi etici e morali, così da assumere comportamenti che non sviliscano il prossimo. Occorre, altresì, «riconoscere le necessità dei fratelli e rispondere con generosità».
Un messaggio che è giunto forte e chiaro a tutti i fedeli in presenza e virtuali, affinché ciascuno possa distinguersi per ciò che custodisce nella propria interiorità, prescindendo dall'attività lavorativa che può connotare lo status sociale del singolo. «Ogni mestiere e ogni vocazione devono essere luogo di santità se vissuti con rettitudine».
Non solo riferimenti a protagonisti biblici, ma anche citazioni di emblemi del nostro tempo, evocando le carezze verbali e imperiture di Don Tonino Bello, vescovo sempre ricordato e tutt'ora amatissimo dalla collettività. Parafrasando il pensiero del venerabile, il servizio non è mai una rinuncia alla gioia: quest'ultima, infatti, nasce dall'amore e dal conforto per gli altri, «dall'essere pane spezzato per chi ha fame».
«Viviamo il Natale autentico e con silenzio. Rifuggiamo da atteggiamenti di pigrizia», esorta Cornacchia nell'invitare i devoti a non lasciarsi travolgere dall'oscurità dei periodi inquieti, «Cerchiamo di essere semi di speranza che sbocciano tra le crepe della terra per profumare il mondo intorno a noi. Nel mare della speranza, gettiamo l'ancora di rinascita. È proprio nelle difficoltà che Dio è vicino».
Per gli interessati che non abbiano potuto seguire la funzione in tv, la Santa Messa può essere visionata ancora su Rai Play.
Nei limiti del numero dei posti a sedere concessi dall'organizzazione della Rai, la chiesa è stata gremita da numerosi cittadini che hanno desiderato vivere un'esperienza unica nel suo genere, condividendo l'emozione di comparire in televisione. In prima fila sono stati fatti accomodare i bambini, gioventù protesa al futuro. Solamente ai banchi successivi hanno preso posto gli esponenti dell'amministrazione comunale e delle forze dell'ordine. Encomiabile la performance del Coro "Jubilaeum" e dei "Pueri Cantores", affiancati dalle prestazioni musicali di un eccellente tenore e delle rinomate violiniste Florangela D'Elia ed Elena D'Amato.
La pace è stata al centro dell'omelia del vescovo Mons. Domenico Cornacchia: essa va intesa non soltanto come assenza di conflitti, ma anche come approccio equilibrato nell'affrontare le sfide con serenità. «La pace non è affatto un dono, ma va costruita giorno dopo giorno col grembiule della solidarietà e il sudore della responsabilità».
Bisogna avere il coraggio di «andare contro la logica del mondo che è pieno di frustrazioni, in modo da non angustiarci». Ha proferito, dunque, parole di speranza da rivolgere a un popolo ferito ancora oggi dalle tante tensioni belliche che affliggono il pianeta. «Dio è come un papà che abbraccia il figlio e dice "io sono con te"».
A poca distanza dal Natale, è tempo di prepararsi alla venuta del Signore con senso di giustizia nelle piccole cose quotidiane: non serve impegnarsi in grandi opere; è necessario, invece, mantenersi costanti nell'improntare la propria condotta a principi etici e morali, così da assumere comportamenti che non sviliscano il prossimo. Occorre, altresì, «riconoscere le necessità dei fratelli e rispondere con generosità».
Un messaggio che è giunto forte e chiaro a tutti i fedeli in presenza e virtuali, affinché ciascuno possa distinguersi per ciò che custodisce nella propria interiorità, prescindendo dall'attività lavorativa che può connotare lo status sociale del singolo. «Ogni mestiere e ogni vocazione devono essere luogo di santità se vissuti con rettitudine».
Non solo riferimenti a protagonisti biblici, ma anche citazioni di emblemi del nostro tempo, evocando le carezze verbali e imperiture di Don Tonino Bello, vescovo sempre ricordato e tutt'ora amatissimo dalla collettività. Parafrasando il pensiero del venerabile, il servizio non è mai una rinuncia alla gioia: quest'ultima, infatti, nasce dall'amore e dal conforto per gli altri, «dall'essere pane spezzato per chi ha fame».
«Viviamo il Natale autentico e con silenzio. Rifuggiamo da atteggiamenti di pigrizia», esorta Cornacchia nell'invitare i devoti a non lasciarsi travolgere dall'oscurità dei periodi inquieti, «Cerchiamo di essere semi di speranza che sbocciano tra le crepe della terra per profumare il mondo intorno a noi. Nel mare della speranza, gettiamo l'ancora di rinascita. È proprio nelle difficoltà che Dio è vicino».
Per gli interessati che non abbiano potuto seguire la funzione in tv, la Santa Messa può essere visionata ancora su Rai Play.