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Religioni
La processione dell'Addolorata per le vie del centro di Terlizzi - FOTO
La comunità è così entrata nel vivo della Settimana Santa
Terlizzi - sabato 12 aprile 2025
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Nel venerdì che precede la Domenica delle Palme, conosciuto anche come Venerdì di Passione, si è svolta a Terlizzi la tradizionale processione dell'Addolorata, o più correttamente, della Desolata. Con questo solenne rito quaresimale, la comunità è entrata nel vivo della Settimana Santa, la settimana più importante dell'anno liturgico.
Grandissima emozione tra i fedeli quando il simulacro ha varcato il portone della Chiesa di Sant'Ignazio alle ore 18,30 e ha avuto inizio la processione, che ha attraversato gran parte del centro città.
Via Mazzini, corso Dante, via Paù, via Raffaello, largo Lioy, via Mazzini, via Gioia, via Tripoli, via XX Settembre, sosta nei pressi del "Calvario"; prosecuzione per viale Roma, corso Vittorio Emanuele II, piazza Cavour, via Mazzini e rientro in chiesa.
Il corteo religioso è stato accompagnato dai fedeli aux flambeaux.
La struggente musica del Complesso Bandistico Giovanile "A. Gisonda" ha accompagnato la Madre delle Madri, straziata dal dolore e alla ricerca del Figlio ormai avviato al Golgota. Tutto in un clima di silente devozione che è arrivato ad apici massimi a sera inoltrata, quando il simulacro è stato posto di fronte al Santo Calvario, accanto alla chiesa della Stella (in viale Roma), con la supplica alle cinque croci.
Migliaia sono stati durante tutto il percorso, i devoti che hanno partecipato alla processione, a testimonianza del grande legame che la comunità terlizzese mantiene con la Madonna dell'Addolorata, considerata uno dei titoli Mariani più vicini alla realtà umana.
Per secoli la popolazione provata dal duro lavoro dei campi, dalle ricorrenti carestie ed epidemie, ha riconosciuto nel dolore materno e tutto terreno di Maria la consolazione alle proprie sofferenze.
Al rientro del simulacro nella chiesa di Sant'Ignazio del parroco don Giovanni de Nicolo, rettore ed assistente spirituale della Confraternita della Presentazione di Maria SS al Tempio guidata dal Priore Francesco De Nicolo, c'è stato il canto dello Stabat Mater, in un commosso momento di preghiera.
In chiusura riportiamo le parole Francesco Di Palo - Fondazione Museo Diocesano, storico dell'arte, «Quando il cielo baciò la terra nacque Maria che vuol dire la semplice, la buona, la colma di grazia. Maria è il respiro dell'anima, è l'ultimo soffio dell'uomo». (dal "Magnificat", Alda Merini)
Grandissima emozione tra i fedeli quando il simulacro ha varcato il portone della Chiesa di Sant'Ignazio alle ore 18,30 e ha avuto inizio la processione, che ha attraversato gran parte del centro città.
Via Mazzini, corso Dante, via Paù, via Raffaello, largo Lioy, via Mazzini, via Gioia, via Tripoli, via XX Settembre, sosta nei pressi del "Calvario"; prosecuzione per viale Roma, corso Vittorio Emanuele II, piazza Cavour, via Mazzini e rientro in chiesa.
Il corteo religioso è stato accompagnato dai fedeli aux flambeaux.
La struggente musica del Complesso Bandistico Giovanile "A. Gisonda" ha accompagnato la Madre delle Madri, straziata dal dolore e alla ricerca del Figlio ormai avviato al Golgota. Tutto in un clima di silente devozione che è arrivato ad apici massimi a sera inoltrata, quando il simulacro è stato posto di fronte al Santo Calvario, accanto alla chiesa della Stella (in viale Roma), con la supplica alle cinque croci.
Migliaia sono stati durante tutto il percorso, i devoti che hanno partecipato alla processione, a testimonianza del grande legame che la comunità terlizzese mantiene con la Madonna dell'Addolorata, considerata uno dei titoli Mariani più vicini alla realtà umana.
Per secoli la popolazione provata dal duro lavoro dei campi, dalle ricorrenti carestie ed epidemie, ha riconosciuto nel dolore materno e tutto terreno di Maria la consolazione alle proprie sofferenze.
Al rientro del simulacro nella chiesa di Sant'Ignazio del parroco don Giovanni de Nicolo, rettore ed assistente spirituale della Confraternita della Presentazione di Maria SS al Tempio guidata dal Priore Francesco De Nicolo, c'è stato il canto dello Stabat Mater, in un commosso momento di preghiera.
In chiusura riportiamo le parole Francesco Di Palo - Fondazione Museo Diocesano, storico dell'arte, «Quando il cielo baciò la terra nacque Maria che vuol dire la semplice, la buona, la colma di grazia. Maria è il respiro dell'anima, è l'ultimo soffio dell'uomo». (dal "Magnificat", Alda Merini)