
Attualità
La pubblica illuminazione a Terlizzi fa i capricci, colpa dell'impianto troppo vecchio
Parla il responsabile della ditta che si occupa della manutenzione degli impianti
Terlizzi - mercoledì 26 aprile 2017
19.01
La Settimana Santa è ormai passata da diversi giorni, ma nell'aria è rimasto l'eco delle polemiche seguite alla processione dei Misteri del venerdì santo e al mancato spegnimento della pubblica illuminazione. Sabato scorso, il priore del "Pio Sodalizio S. Maria di Costantinopoli" aveva duramente polemizzato sul proprio profilo facebook asserendo quanto accaduto durante la processione era stato un "atto di empietà che ha ridicolizzato l'intera comunità", assicurando come egli stesso avesse provveduto a richiedere che l'illuminazione fosse spenta durante la processione.
Abbiamo voluto fare chiarezza su quanto accaduto, considerato anche che - come lo stesso priorire sottolinea - a Terlizzi "interi quartieri, quasi ogni sera, senza un apparente, giustificato motivo viene sospesa la pubblica illuminazione". Proprio quel giorno invece non è successo.
Il priore aveva chiesto anche chiarimenti al sindaco e al dirigente dell'Ufficio tecnico comunale, puntando il dito anche contro "l'ignavia di un qualche dirigente della ditta appaltatrice preposta".
Sull'incidente era intervenuto anche l'assessore Raffaele Cataldi additando la responsabilità dell'incidente all'azienda che gestisce gli impianti di illuminazione a Terlizzi, la quale avrebbe disatteso un ordine.
Abbiamo quindi voluto intervistare il proprietario della Somprogest, ditta che gestisce l'impianto di illuminazione del comune di Terlizzi, Donato Distefano per chiarire il caso: «Le prestazioni di spegnimento delle luci quando ci sono le manifestazioni religiose, noi le abbiamo sempre fatte, soprattutto il venerdì santo, giorno in cui per le vie della città sfila la via Crucis» si difende Distefano. «Tale prestazione non è prevista tra gli obblighi contrattuali e vede impegnati i miei operai fino a l'una di notte, creando "disagio" alla struttura organizzativa poiché trovare due persone che lasciano le proprie famiglie la notte del venerdì santo non è sempre facile. Ciò non deve essere però una scusante - aggiunge il responsabile Somprogest - quest'anno, preso atto che i rapporti con l'amministrazione sono peggiorati, ho segnalato con largo anticipo alla stessa che se non sarebbero state pagate le fatture del canone ordinario di manutenzione (fermi al mese di dicembre), oltre a fatture per lavori, noi quest'anno la prestazione che sicuramente ci avrebbe chiesto il comune non l'avremmo fatta.»
Facendo poi riferimento alle diverse zone spente il tecnico sostiene che «dovrebbe essere noto a tutti che gli impianti di pubblica illuminazione del comune di Terlizzi non sono a norma e risultano pericolosi per l'incolumità delle persone. La messa a norma di tali impianti non è un problema della Somprogest ma del Comune. Quando c'è un guasto la protezione differenziale interviene e spegne l'intero impianto. Non è l'operaio della Somprogest che volutamente e a comando spegne l'impianto per fare un dispetto al cittadino che abita in una certa zona. Tante sono state le sollecitazioni al comune di Terlizzi, alle diverse amministrazioni che si sono susseguite. Abbiamo fatto un check up tecnico delle diverse zone - spiega ancora Distefano - dove sono venute fuori le diverse anomalie e abbiamo suggerito degli interventi di adeguamento urgenti. Le varie amministrazioni non hanno dato mai riscontro. Sottolineo che la colpa della mancata messa in sicurezza non va solo attribuita all'amministrazione Gemmato, ma alle diverse che si sono avvicendate. Sono passati vent'anni e l'impianto è peggiorato sotto ogni aspetto tecnico».
Abbiamo voluto fare chiarezza su quanto accaduto, considerato anche che - come lo stesso priorire sottolinea - a Terlizzi "interi quartieri, quasi ogni sera, senza un apparente, giustificato motivo viene sospesa la pubblica illuminazione". Proprio quel giorno invece non è successo.
Il priore aveva chiesto anche chiarimenti al sindaco e al dirigente dell'Ufficio tecnico comunale, puntando il dito anche contro "l'ignavia di un qualche dirigente della ditta appaltatrice preposta".
Sull'incidente era intervenuto anche l'assessore Raffaele Cataldi additando la responsabilità dell'incidente all'azienda che gestisce gli impianti di illuminazione a Terlizzi, la quale avrebbe disatteso un ordine.
Abbiamo quindi voluto intervistare il proprietario della Somprogest, ditta che gestisce l'impianto di illuminazione del comune di Terlizzi, Donato Distefano per chiarire il caso: «Le prestazioni di spegnimento delle luci quando ci sono le manifestazioni religiose, noi le abbiamo sempre fatte, soprattutto il venerdì santo, giorno in cui per le vie della città sfila la via Crucis» si difende Distefano. «Tale prestazione non è prevista tra gli obblighi contrattuali e vede impegnati i miei operai fino a l'una di notte, creando "disagio" alla struttura organizzativa poiché trovare due persone che lasciano le proprie famiglie la notte del venerdì santo non è sempre facile. Ciò non deve essere però una scusante - aggiunge il responsabile Somprogest - quest'anno, preso atto che i rapporti con l'amministrazione sono peggiorati, ho segnalato con largo anticipo alla stessa che se non sarebbero state pagate le fatture del canone ordinario di manutenzione (fermi al mese di dicembre), oltre a fatture per lavori, noi quest'anno la prestazione che sicuramente ci avrebbe chiesto il comune non l'avremmo fatta.»
Facendo poi riferimento alle diverse zone spente il tecnico sostiene che «dovrebbe essere noto a tutti che gli impianti di pubblica illuminazione del comune di Terlizzi non sono a norma e risultano pericolosi per l'incolumità delle persone. La messa a norma di tali impianti non è un problema della Somprogest ma del Comune. Quando c'è un guasto la protezione differenziale interviene e spegne l'intero impianto. Non è l'operaio della Somprogest che volutamente e a comando spegne l'impianto per fare un dispetto al cittadino che abita in una certa zona. Tante sono state le sollecitazioni al comune di Terlizzi, alle diverse amministrazioni che si sono susseguite. Abbiamo fatto un check up tecnico delle diverse zone - spiega ancora Distefano - dove sono venute fuori le diverse anomalie e abbiamo suggerito degli interventi di adeguamento urgenti. Le varie amministrazioni non hanno dato mai riscontro. Sottolineo che la colpa della mancata messa in sicurezza non va solo attribuita all'amministrazione Gemmato, ma alle diverse che si sono avvicendate. Sono passati vent'anni e l'impianto è peggiorato sotto ogni aspetto tecnico».