Vita di città
La "Sagra della Quartecèdde" è un tuffo nella storia cittadina (FOTO)
Ieri sera il tradizionale rituale collettivo in largo Cirillo per celebrare il giorno dedicato ai defunti
Terlizzi - mercoledì 3 novembre 2021
I contadini portavano un quarto di pane alla messa delle tre di notte tra l'1 ed il 2 novembre per farlo benedire, per poi consumarlo alle prime luci dell'alba durante il tragitto verso la campagna. Pane e companatico dei poveri con alici salate e ricotta (oggi tonno con diverse varianti), visto come omaggio ai morti che venivano sentiti come ancora facenti parte del nucleo familiare.
Ieri sera Terlizzi ha rivissuto l'antico rituale grazie alla nona edizione della "Sagra della quartecèdde, il sapore della memoria", andata in scena dal pomeriggio in largo Cirillo. Ricordare i defunti attraverso ad un rito popolare che rinvigorisce la tradizione è lo scopo principale perseguito dagli organizzatori, che hanno iniziato ad allestire i banchetti sin dalle prime ore del pomeriggio. Tante volontarie hanno farcito "le quartecèdde", apprezzatissime dai tanti terlizzesi che hanno inteso concludere il "Ponte dei morti", come volgarmente viene definito, con i propri familiari.
Contemporaneamente alle 18.30 don Michele Stragapede, parroco della chiesa San Gioacchino, ha celebrato all'interno una messa in commemorazione di tutti i fedeli defunti, doppiando di fatto quanto accaduto nella suggestiva messa delle ore 6.00 del mattino.
Alle 19.30 il concerto delle marce della tradizione popolare a cura della banda "V.G.Millico" ha fatto fare un salto ulteriore indietro a molti, ricordando quei 2 novembre in cui non c'era spazio per beffarde, effimere e commerciali feste in maschera tanto in voga oggi ed anche le note davano il giusto contegno e la dimensione di ciò che si ricordava.
Alle 20.30 il momento conclusivo, ma forse più interessante da un punto di vista strettamente culturale, con gli esperti di storia locale che hanno raccontato curiosi aneddoti legati alle origini della "quartecèdde" e al culto dei morti in Puglia. Spirito, mente e pancia sono andate di pari passo.
È stata una serata come sempre variegata e l'averla vissuta ha dato la dimensione di una comunità che finalmente sta iniziando a ritrovarsi dopo il lungo inverno dell'animo dovuto all'emergenza sanitaria.
2 novembre, commemorazione dei defunti. Terlizzi non ha rinunciato alle sue radici contadine e le ha tramandate, salvaguardando nello scrigno della memoria ciò che è stato ed il ricordo di "chi" è stato e non è più, a metà strada tra folklore, fede e tradizione.
Sotto il nostro articolo, la galleria fotografica che la racconta la serata.
Ieri sera Terlizzi ha rivissuto l'antico rituale grazie alla nona edizione della "Sagra della quartecèdde, il sapore della memoria", andata in scena dal pomeriggio in largo Cirillo. Ricordare i defunti attraverso ad un rito popolare che rinvigorisce la tradizione è lo scopo principale perseguito dagli organizzatori, che hanno iniziato ad allestire i banchetti sin dalle prime ore del pomeriggio. Tante volontarie hanno farcito "le quartecèdde", apprezzatissime dai tanti terlizzesi che hanno inteso concludere il "Ponte dei morti", come volgarmente viene definito, con i propri familiari.
Contemporaneamente alle 18.30 don Michele Stragapede, parroco della chiesa San Gioacchino, ha celebrato all'interno una messa in commemorazione di tutti i fedeli defunti, doppiando di fatto quanto accaduto nella suggestiva messa delle ore 6.00 del mattino.
Alle 19.30 il concerto delle marce della tradizione popolare a cura della banda "V.G.Millico" ha fatto fare un salto ulteriore indietro a molti, ricordando quei 2 novembre in cui non c'era spazio per beffarde, effimere e commerciali feste in maschera tanto in voga oggi ed anche le note davano il giusto contegno e la dimensione di ciò che si ricordava.
Alle 20.30 il momento conclusivo, ma forse più interessante da un punto di vista strettamente culturale, con gli esperti di storia locale che hanno raccontato curiosi aneddoti legati alle origini della "quartecèdde" e al culto dei morti in Puglia. Spirito, mente e pancia sono andate di pari passo.
È stata una serata come sempre variegata e l'averla vissuta ha dato la dimensione di una comunità che finalmente sta iniziando a ritrovarsi dopo il lungo inverno dell'animo dovuto all'emergenza sanitaria.
2 novembre, commemorazione dei defunti. Terlizzi non ha rinunciato alle sue radici contadine e le ha tramandate, salvaguardando nello scrigno della memoria ciò che è stato ed il ricordo di "chi" è stato e non è più, a metà strada tra folklore, fede e tradizione.
Sotto il nostro articolo, la galleria fotografica che la racconta la serata.