
Vita di città
La storia di Pasquale Suriano, il calzolaio terlizzese amatissimo a Rapallo
Se ne è occupato anche il Secolo XIX
Terlizzi - venerdì 3 gennaio 2020
84 anni e non sentirli, almeno da un punto di vista lavorativo. Pasquale Suriano è terlizzese, emigrato tanti anni fa in Liguria da una Puglia diversa da quella di oggi, lanciatissima da un punto di vista turistica, ma accomunata alla contemporaneità da un'emorragia di giovani che lasciano una delle terre più belle d'Europa per cercare lavoro altrove.
Pasquale da 75 anni è un apprezzatissimo calzolaio in quel di Rapallo, comune di 30.000 abitanti della Città Metropolitana di Genova, ma è a Terlizzi che ci sono le sue radici, come riportato in un bell'articolo della versione web del Secolo XIX.
«Avevo 9 anni - ha raccontato al più importante quotidiano ligure -, stavo giocando in strada con Michele, uno dei miei fratelli. Arrivò mio padre e disse: "Domani tu vai a imparare il mestiere del calzolaio e tu quello del falegname"».
La bottega a cui venne indirizzato fu quella di Michele De Palo, che all'epoca, in tutto il circondario, godeva di un'ottima reputazione professionale. Poi la Seconda Guerra Mondiale, le cicatrici di un Mezzogiorno impoverito e da ricostruire pezzo dopo pezzo e l'emigrazione al nord, in Liguria, dove pian piano sono arrivati gli undici fratelli di una numerosissima famiglia di cui Pasquale faceva parte. Oggi, racconta sempre il Secolo XIX, ne sono rimasti in vita cinque, di cui uno vive in Canada.
Tanti i viaggi tra l'amata Puglia e la nuova casa ligure, in un lembo di terra tra montagna e mare che avrebbe tante storie da raccontare di viandanti e marinai, molto simile alla Molfetta da cui partiva in treno alle undici di sera, per poi arrivare a destinazione il pomeriggio dopo, al costo di «4 mila lire».
Ed a Rapallo, in via Mameli, c'è la sua bottega artigiana che racconta di un mestiere che si va perdendo, di cui invece in tanti iniziano a sentire la mancanza. Nessuno, nel comune del genovese, vuole che Pasquale Suriano chiuda la sua bottega, punto di riferimento da 56 anni.
L'operazione per il dolorosissimo tunnel carpale, segno del tempo e di una vita passata a lavorare, non lo ha fermato ed oggi Pasquale si dedica a riparazioni più che altro. «Anche nelle riparazioni - spiega Pasquale al popolare quotidiano genovese - il lavoro è cambiato. Un tempo si lavorava sul cuoio, ora è tutta gomma», segno evidente di una globalizzazione che non è certo sinonimo di qualità del prodotto.
A Rapallo, il Sindaco Carlo Bagnasco gli ha donato una targa, simbolo di una riconoscenza condivisa dalla gente del posto «per aver portato avanti dagli anni Sessanta un'attività artigianale che sta scomparendo».
Ed ai terlizzesi resta l'orgoglio per dato i natali ad un uomo eccezionale che ha saputo costruire la sua vita altrove, dando lustro all'intera comunità grazie ad impegno e professionalità oggi unanimemente riconosciute.
Cliccando qui l'articolo ed il il video del SecoloXIX.it .
Pasquale da 75 anni è un apprezzatissimo calzolaio in quel di Rapallo, comune di 30.000 abitanti della Città Metropolitana di Genova, ma è a Terlizzi che ci sono le sue radici, come riportato in un bell'articolo della versione web del Secolo XIX.
«Avevo 9 anni - ha raccontato al più importante quotidiano ligure -, stavo giocando in strada con Michele, uno dei miei fratelli. Arrivò mio padre e disse: "Domani tu vai a imparare il mestiere del calzolaio e tu quello del falegname"».
La bottega a cui venne indirizzato fu quella di Michele De Palo, che all'epoca, in tutto il circondario, godeva di un'ottima reputazione professionale. Poi la Seconda Guerra Mondiale, le cicatrici di un Mezzogiorno impoverito e da ricostruire pezzo dopo pezzo e l'emigrazione al nord, in Liguria, dove pian piano sono arrivati gli undici fratelli di una numerosissima famiglia di cui Pasquale faceva parte. Oggi, racconta sempre il Secolo XIX, ne sono rimasti in vita cinque, di cui uno vive in Canada.
Tanti i viaggi tra l'amata Puglia e la nuova casa ligure, in un lembo di terra tra montagna e mare che avrebbe tante storie da raccontare di viandanti e marinai, molto simile alla Molfetta da cui partiva in treno alle undici di sera, per poi arrivare a destinazione il pomeriggio dopo, al costo di «4 mila lire».
Ed a Rapallo, in via Mameli, c'è la sua bottega artigiana che racconta di un mestiere che si va perdendo, di cui invece in tanti iniziano a sentire la mancanza. Nessuno, nel comune del genovese, vuole che Pasquale Suriano chiuda la sua bottega, punto di riferimento da 56 anni.
L'operazione per il dolorosissimo tunnel carpale, segno del tempo e di una vita passata a lavorare, non lo ha fermato ed oggi Pasquale si dedica a riparazioni più che altro. «Anche nelle riparazioni - spiega Pasquale al popolare quotidiano genovese - il lavoro è cambiato. Un tempo si lavorava sul cuoio, ora è tutta gomma», segno evidente di una globalizzazione che non è certo sinonimo di qualità del prodotto.
A Rapallo, il Sindaco Carlo Bagnasco gli ha donato una targa, simbolo di una riconoscenza condivisa dalla gente del posto «per aver portato avanti dagli anni Sessanta un'attività artigianale che sta scomparendo».
Ed ai terlizzesi resta l'orgoglio per dato i natali ad un uomo eccezionale che ha saputo costruire la sua vita altrove, dando lustro all'intera comunità grazie ad impegno e professionalità oggi unanimemente riconosciute.
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