Eventi e cultura
La vera storia di San Nicola e Pulcinella
Questa sera spettacolo di burattini presso la ludoteca Zorba–Officine Kreative
Terlizzi - sabato 2 dicembre 2017
7.27
La vera storia di San Nicola e Pulcinella. Lo spettacolo di burattini a tecnica mista messo in scena dalla compagnia il Carro dei Comici di Molfetta fa tappa oggi a Terlizzi presso la ludoteca Zorba – Officine Kreative (ore 18).
A raccontare di San Nicola, Vescovo di Mira che il 6 Dicembre, secondo la tradizione in uso a Molfetta e Terlizzi, riempie di dolci, balocchi e regali il piatto vuoto che ogni bambino lascia la sera prima sul tavolo della cucina o nel camino saranno il burattinaio Pantaleo Annese, gli attori Francesco Tammacco e Felice Altomare sulle note della musica di tradizione ortodossa dal vivo di Giovannangelo de Gennaro (Ensemble Calixtinus).
Lo spettacolo non si ferma alla sola tradizione popolare, sconfina in quella Ortodossa, che vede Nicola (non ancora Santo) uomo generoso e altruista, capace di rendere felici tre sorelle e un padre disperato, donandogli il patrimonio necessario per farle maritare, una generosità ed una grandezza d'animo che lo porteranno ad indossare la Mitra vescovile di Mira, città mediorientale ricca di storie e tradizioni, ricca di fascino, colori e musica, una musica che insieme al racconto e all'animazione in baracca sarà contorno stilistico ed evocativo alla messa in scena. A far da unione a tutto ci sarà l'immancabile Pulcinella (Napoletano) che da tradizionale e scanzonato servo di Commedia diventerà il servo di un Santo.
La trama. Pulcinella nel suo lungo vagare in cerca di un padrone, spingendosi al di là degli Italici confini, arriva a Mira città della Turchia. Arrivato in città conosce Nicola uomo generoso e buono, che lo prende immediatamente a suo servizio, un servizio che non riguarda solo le classiche faccende da servo, ma anche e soprattutto quelle riguardanti le sue buone opere e azioni, sarà infatti Pulcinella a consegnare al disperato padre i soldi necessari al matrimonio delle figlie.
Sarà lo stesso Nicola in seguito, a ridare indietro tutti interi i tre figli di Pulcinella precedentemente fatti a pezzi da un oste cattivo e malvagio, che riceverà la sua buona dose di bastonate.
Antonio Gattulli
A raccontare di San Nicola, Vescovo di Mira che il 6 Dicembre, secondo la tradizione in uso a Molfetta e Terlizzi, riempie di dolci, balocchi e regali il piatto vuoto che ogni bambino lascia la sera prima sul tavolo della cucina o nel camino saranno il burattinaio Pantaleo Annese, gli attori Francesco Tammacco e Felice Altomare sulle note della musica di tradizione ortodossa dal vivo di Giovannangelo de Gennaro (Ensemble Calixtinus).
Lo spettacolo non si ferma alla sola tradizione popolare, sconfina in quella Ortodossa, che vede Nicola (non ancora Santo) uomo generoso e altruista, capace di rendere felici tre sorelle e un padre disperato, donandogli il patrimonio necessario per farle maritare, una generosità ed una grandezza d'animo che lo porteranno ad indossare la Mitra vescovile di Mira, città mediorientale ricca di storie e tradizioni, ricca di fascino, colori e musica, una musica che insieme al racconto e all'animazione in baracca sarà contorno stilistico ed evocativo alla messa in scena. A far da unione a tutto ci sarà l'immancabile Pulcinella (Napoletano) che da tradizionale e scanzonato servo di Commedia diventerà il servo di un Santo.
La trama. Pulcinella nel suo lungo vagare in cerca di un padrone, spingendosi al di là degli Italici confini, arriva a Mira città della Turchia. Arrivato in città conosce Nicola uomo generoso e buono, che lo prende immediatamente a suo servizio, un servizio che non riguarda solo le classiche faccende da servo, ma anche e soprattutto quelle riguardanti le sue buone opere e azioni, sarà infatti Pulcinella a consegnare al disperato padre i soldi necessari al matrimonio delle figlie.
Sarà lo stesso Nicola in seguito, a ridare indietro tutti interi i tre figli di Pulcinella precedentemente fatti a pezzi da un oste cattivo e malvagio, che riceverà la sua buona dose di bastonate.
Antonio Gattulli