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Attualità
Largo Lago Dentro, le associazioni culturali reclamano lo scavo archeologico
Oggi l'incontro con l'amministrazione
Terlizzi - lunedì 19 settembre 2016
7.34
«Considerato il sistema di approvvigionamento idrico sotterraneo di largo Lago dentro, ricco dinumerosi pozzi a campana in area alquanto limitata, supponiamo che nel luogo si sia concentrato il primo polo aggregativo del tessuto urbano medievale di Terlizzi». La città, insomma, è nata lì, perché non può esserci vita senz'acqua, tanto più in una terra «arsa e sitibonda» come la nostra.
Ciò legittima l'attenzione di un nutrito e qualificato gruppo di associazioni culturali terlizzesi che si stanno rivolgendo con insistenza agli amministratori comunali per invocare indagini archeologiche approfondite prima che l'antico basolato temporaneamente divelto nel cantiere di largo Lago dentro, per modificare il tracciato di un tratto di fogna bianca, venga rimesso a dimora.
«I lavori in corso, finalizzati a riconfigurare la rete di smaltimento delle acque meteoriche cittadine, offrono insomma l'occasione di migliorare la conoscenza della storia urbana di Terlizzi e di indagare la natura del materiale di riporto utilizzato a fine settecento per la bonifica del sito, che si suppone derivi dalla demolizione di importanti strutture architettoniche quali l'antico duomo medioevale dedicato a San Michele Arcangelo e la chiesetta di Santa Caterina».
I responsabili di Pro loco, Terlizzi sotterranea, Torre normanna, Legambiente, Puliamo Terlizzi,Centro Studi Architetto Michele Gargano e Anpana la pensano così e, dando seguito a segnalazioni e interventi espressi in precedenza da singole aggregazioni e accorsati tecnici locali, indirizzano al Comune e alle Sprintendenze ai beni archeologici, architettonici e paesaggistici, la richiesta di scavi fino a tre metri di profondità.
Le associazioni precisano che «varie relazioni geologiche eseguite preliminarmente alle opere appaltate dal Comune e in corso d'opera, lasciano intravedere, a profondità nettamente superiori al metro e venti dal piano di calpestio, materiale sommerso di origine antropica come grandi "strutture colonnari"», mentre è meno profonda l'ampia traccia di pavimentazione stradale antecedente l'intervento di bonifica promosso nel 1794 da Michele Marinelli, anch'essa non portata alla luce.
Largo Lago dentro è, insomma, uno scrigno di antichità, e c'è una Terlizzi sotterranea da esplorare e fare emergere: questo l'assunto della rete di associazioni.
Il Comune, invece, ha appaltato lavori per scoperchiare il largo quanto basta per rivedere la rete di scolo delle acque meteoriche, e risigillarlo con un massetto di cemento armato su cui poggiare la pavimentazione preesistente, a mo' di chiusura tombale.
«Stoppare i lavori e ottimizzare le indagini sotterranee, riserverebbe sorprese di rilievo in favore deibeni culturali, della storia locale e offrirebbe potenzialità di sviluppo al territorio», ribadiscono i responsabili delle associazioni culturali.
E non è tutto: la citata rete offre suggerimenti per l'impegno di spesa e indica disponibilità concreteper compiere l'indagine. Propone che, per condurre gli scavi mirati al rinvenimento delleemergenze archeologiche, vengano utilizzate somme derivanti dal ribasso a base d'asta in sede di gara, e che il Comune attinga risorse dalla voce "imprevisti" del quadro economico generaledell'opera progettata e appaltata. Annunciata anche la disponibilità del gruppo speleologico di Ruvodi Puglia, i cui componenti sono pronti a effettuare a titolo gratuito l'ispezione delle condotte per lo smaltimento delle acque e di eventuali altre cavità naturali o antropiche, previa autorizzazione degli enti preposti.
Ecco che, dopo molte insistenze, la rete di associazioni ottiene ascolto presso la seconda Commissione consiliare permanente con la speranza di riaprire la vicenda: meeting fissato per oggi.
Ciò legittima l'attenzione di un nutrito e qualificato gruppo di associazioni culturali terlizzesi che si stanno rivolgendo con insistenza agli amministratori comunali per invocare indagini archeologiche approfondite prima che l'antico basolato temporaneamente divelto nel cantiere di largo Lago dentro, per modificare il tracciato di un tratto di fogna bianca, venga rimesso a dimora.
«I lavori in corso, finalizzati a riconfigurare la rete di smaltimento delle acque meteoriche cittadine, offrono insomma l'occasione di migliorare la conoscenza della storia urbana di Terlizzi e di indagare la natura del materiale di riporto utilizzato a fine settecento per la bonifica del sito, che si suppone derivi dalla demolizione di importanti strutture architettoniche quali l'antico duomo medioevale dedicato a San Michele Arcangelo e la chiesetta di Santa Caterina».
I responsabili di Pro loco, Terlizzi sotterranea, Torre normanna, Legambiente, Puliamo Terlizzi,Centro Studi Architetto Michele Gargano e Anpana la pensano così e, dando seguito a segnalazioni e interventi espressi in precedenza da singole aggregazioni e accorsati tecnici locali, indirizzano al Comune e alle Sprintendenze ai beni archeologici, architettonici e paesaggistici, la richiesta di scavi fino a tre metri di profondità.
Le associazioni precisano che «varie relazioni geologiche eseguite preliminarmente alle opere appaltate dal Comune e in corso d'opera, lasciano intravedere, a profondità nettamente superiori al metro e venti dal piano di calpestio, materiale sommerso di origine antropica come grandi "strutture colonnari"», mentre è meno profonda l'ampia traccia di pavimentazione stradale antecedente l'intervento di bonifica promosso nel 1794 da Michele Marinelli, anch'essa non portata alla luce.
Largo Lago dentro è, insomma, uno scrigno di antichità, e c'è una Terlizzi sotterranea da esplorare e fare emergere: questo l'assunto della rete di associazioni.
Il Comune, invece, ha appaltato lavori per scoperchiare il largo quanto basta per rivedere la rete di scolo delle acque meteoriche, e risigillarlo con un massetto di cemento armato su cui poggiare la pavimentazione preesistente, a mo' di chiusura tombale.
«Stoppare i lavori e ottimizzare le indagini sotterranee, riserverebbe sorprese di rilievo in favore deibeni culturali, della storia locale e offrirebbe potenzialità di sviluppo al territorio», ribadiscono i responsabili delle associazioni culturali.
E non è tutto: la citata rete offre suggerimenti per l'impegno di spesa e indica disponibilità concreteper compiere l'indagine. Propone che, per condurre gli scavi mirati al rinvenimento delleemergenze archeologiche, vengano utilizzate somme derivanti dal ribasso a base d'asta in sede di gara, e che il Comune attinga risorse dalla voce "imprevisti" del quadro economico generaledell'opera progettata e appaltata. Annunciata anche la disponibilità del gruppo speleologico di Ruvodi Puglia, i cui componenti sono pronti a effettuare a titolo gratuito l'ispezione delle condotte per lo smaltimento delle acque e di eventuali altre cavità naturali o antropiche, previa autorizzazione degli enti preposti.
Ecco che, dopo molte insistenze, la rete di associazioni ottiene ascolto presso la seconda Commissione consiliare permanente con la speranza di riaprire la vicenda: meeting fissato per oggi.