Cronaca
"Le Iene show" al "Sarcone": impietosa fotografia di uno spreco
Terlizzi al centro del mirino in una inchiesta sulla Sanità Pubblica al meridione
Terlizzi - mercoledì 23 ottobre 2019
1.41
Anche Le Iene Show, popolare programma tv d'inchiesta del Gruppo Mediaset, si è occupato dell'Ospedale "Sarcone" di Terlizzi, nell'ambito di una inchiesta portata avanti da Gaetano Pecoraro. Alla conduzione della trasmissione del prime time di Italia 1 Nicola Savino e Alessia Marcuzzi, con le "incursioni" comiche della Gialappa's Band.
La puntata andata in onda ieri sera, martedì 22 ottobre, tra i vari servizi di cronaca ne ha proposto uno dedicato al nosocomio terlizzese.
In estate, a sorpresa, nel tardo pomeriggio del 16 luglio, nell'Ospedale di Terlizzi arrivò la troupe per cercare risposte ad una delle loro inchieste sugli sprechi e le lacune nella Sanità al Mezzogiorno d'Italia. A realizzarla Gaetano Pecoraro, che aveva incontrato Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia finito inevitabilmente nel vortice delle polemiche per un Piano di riordino ospedaliero avversato da molte forze politiche e da tanti cittadini.
Dopo l'ammodernamento della struttura terlizzese, considerata sino a qualche anno fa un piccolo gioiello di provincia, con investimenti di milioni di euro per le sale operatorie, il nosocomio ha subito una brutta battuta d'arresto da qualche anno e poi dopo l'approvazione del Piano varato dalla Giunta Emiliano, che ha previsto un drastico ridimensionamento dei servizi all'utenza, trasformandolo in ospedale per la post-acuzie.
Il servizio ha fatto emergere un quadro grottesco per Terlizzi, forse perché grottesca è tutta la situazione della Sanità pugliese almeno da un ventennio e forse nessuno, tra le forze politiche, può davvero scagliare la prima pietra. Terlizzi è solo una delle tante città che sta subendo alcune importanti conseguenze, ma l'impressione che se ne coglie è che siamo di fronte ad una coperta decisamente corta. Risparmiare si può solo redistribuendo risorse e tagliando sprechi, ma se all'origine c'è un vizio di concetto, disordine, qualche clientela (non oggi, da sempre), probabilmente non si approderà mai ad un risultato equo. E per equo intendiamo che soddisfi le esigenze di Roma, ma che sappia guardare anche ai territori, alla loro gente ed agli utenti più deboli.
La puntata andata in onda ieri sera, martedì 22 ottobre, tra i vari servizi di cronaca ne ha proposto uno dedicato al nosocomio terlizzese.
In estate, a sorpresa, nel tardo pomeriggio del 16 luglio, nell'Ospedale di Terlizzi arrivò la troupe per cercare risposte ad una delle loro inchieste sugli sprechi e le lacune nella Sanità al Mezzogiorno d'Italia. A realizzarla Gaetano Pecoraro, che aveva incontrato Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia finito inevitabilmente nel vortice delle polemiche per un Piano di riordino ospedaliero avversato da molte forze politiche e da tanti cittadini.
Dopo l'ammodernamento della struttura terlizzese, considerata sino a qualche anno fa un piccolo gioiello di provincia, con investimenti di milioni di euro per le sale operatorie, il nosocomio ha subito una brutta battuta d'arresto da qualche anno e poi dopo l'approvazione del Piano varato dalla Giunta Emiliano, che ha previsto un drastico ridimensionamento dei servizi all'utenza, trasformandolo in ospedale per la post-acuzie.
Emiliano si arrabbia, ma poi spiega
Durante il servizio, Michele Emiliano si è difeso ed ha difeso con veemenza il lavoro della sua Giunta, evidenziando come non vi fosse alcuno spreco nella situazione terlizzese, dolorosa ma doverosa al fine di riequilibrare le casse della Sanità pugliese e di riorganizzare le risorse sul territorio. Poi, preso da un impeto, Emiliano ha detto, rivolto a Pecoraro: «Tu ci vieni a massacrare solo perché siamo dei terroni». Il Presidente ha poi sottolineato (o almeno questo è ciò che è stato montato) come la Puglia stia uscendo dal Piano di riordino, anche se Le Iene hanno poi dimostrato con un documento della Camera dei Deputati datato 4 luglio 2019, come in realtà la nostra regione sia ancora compresa (come tutto il Mezzogiorno) nella lista delle regioni che devono provvedere a rimettere il bilancio sanitario a posto. In serata è giunto in redazione anche un post del Governatore, che vi proporremo nelle prossime ore.Gli sprechi
Il viaggio de Le Iene all'interno del nosocomio terlizzese ha messo impietosamente a nudo alcuni sprechi: apparecchiature nuovissime mai usate, sale operatorie moderne vuote, un reparto con una sola degente. Un vero schiaffo a quello che era un vero fiore all'occhiello per Terlizzi, un piccolo ed efficiente ospedale di provincia, da qualche mese interessato anche da alcuni crolli (il servizio delle Iene risale a luglio, quando ancora nulla di tutto questo era accaduto, ndr) nella zona ambulatoriale, che hanno portato molti pazienti ad essere dirottati nelle strutture di Corato e Ruvo di Puglia per curarsi. Anche i sindacati, in particolare la Confsal-Fials, sono più volte insorti per una situazione ritenuta anche dai lavoratori al limite del sostenibile. L'aspetto forse più farsesco è che già da diversi anni era prevista la chiusura entro il 2020 dell'ospedale di Terlizzi, secondo quanto si è appreso dal programma Mediaset, ma nonostante questo si è proceduto con una ristrutturazione ed ammodernamento in cui sono stati spesi milioni di euro.Se Terlizzi non ride...
L'inchiesta di Gaetano Pecoraro ha il merito di aver messo senza dubbio a nudo alcune grandi incongruenze del sistema sanitario pugliese, con tanto di testimonianze autorevoli e di dati forniti ai telespettatori. E se Terlizzi non ride, anche Rutigliano, Toritto e Putignano non stanno meglio. Anche lì il taglio ha declassato i nosocomi (come è giusto che sia in un piano di riorganizzazione e risanamento), ma è emerso chiaro come tra degrado, abbandono e scelte incomprensibili della direzione sanitaria, come quella di relegare un reparto di pediatria in uno scantinato quando a Rutigliano vi sarebbe un'ala completamente nuova, si è agito a volte senza coordinamento e costrutto.Fotografia impietosa
Le Iene hanno avuto certamente un altro merito: portare alla ribalta una situazione che si trascina da almeno 10 anni (Emiliano non può essere l'unico capro espiatorio, ne esce male anche chi lo ha preceduto), come nel caso delle nomine di alcuni dirigenti ASL Bari che sembrerebbero (sempre secondo quanto affermato nel servizio) essere avvenute senza concorso pubblico, dichiarate illegittime dalla Consulta, sentenza che tuttavia non ha sostanzialmente portato ad alcuna destabilizzazione.Il servizio ha fatto emergere un quadro grottesco per Terlizzi, forse perché grottesca è tutta la situazione della Sanità pugliese almeno da un ventennio e forse nessuno, tra le forze politiche, può davvero scagliare la prima pietra. Terlizzi è solo una delle tante città che sta subendo alcune importanti conseguenze, ma l'impressione che se ne coglie è che siamo di fronte ad una coperta decisamente corta. Risparmiare si può solo redistribuendo risorse e tagliando sprechi, ma se all'origine c'è un vizio di concetto, disordine, qualche clientela (non oggi, da sempre), probabilmente non si approderà mai ad un risultato equo. E per equo intendiamo che soddisfi le esigenze di Roma, ma che sappia guardare anche ai territori, alla loro gente ed agli utenti più deboli.