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Attualità
Le parole del Sindaco sul terribile incidente ferroviario
«Oggi siamo tutti passeggeri di un treno dal destino fatalmente ingiusto»
Terlizzi - martedì 12 luglio 2016
21.33
Sembra essere in aumento il numero delle vittime della strage che ha colpito nella mattinata di oggi la Ferrotramviaria. Mentre si rincorrono le voci di presunti feriti terlizzesi, il Sindaco Ninni Gemmato è sul posto per assistere alla ricerca dei superstiti, al fianco di altre importanti figure istituzionali.
«Questa tragedia è un colpo al cuore che colpisce tutte le Comunità del nord-barese. A quanti mi stanno chiedendo, in queste ore terribili, se ci sono vittime terlizzesi, davvero oggi mi sento di rispondere che ci sono solo vittime», ha rilasciato a TerlizziViva.it.
«Chi non ha mai preso un treno per andare a scuola, al lavoro, all'università, a trovare un amico o un amore? Nessuno di noi è estraneo a questa vicenda perché ciascuno di noi poteva essere su uno di quei due treni, come tante altre volte sarà capitato nel corso delle nostre esistenze. A perdere la vita o a rimanere ferite sono persone come noi che andavano a fare tutte queste cose, che andavano, semplicemente, a vivere la loro vita e che avevano madri, mariti, mogli, amici che aspettavano a casa il loro rientro.
Oggi non esistono terlizzesi, ruvesi, coratini, andriesi. Oggi siamo tutti passeggeri di un treno con un destino fatalmente ingiusto. Noi che, solo per caso o per fortuna, non eravamo su quei maledetti convogli, ora dobbiamo pregare, stare vicini alle famiglie delle vittime e andare a donare il sangue».
«Questa tragedia è un colpo al cuore che colpisce tutte le Comunità del nord-barese. A quanti mi stanno chiedendo, in queste ore terribili, se ci sono vittime terlizzesi, davvero oggi mi sento di rispondere che ci sono solo vittime», ha rilasciato a TerlizziViva.it.
«Chi non ha mai preso un treno per andare a scuola, al lavoro, all'università, a trovare un amico o un amore? Nessuno di noi è estraneo a questa vicenda perché ciascuno di noi poteva essere su uno di quei due treni, come tante altre volte sarà capitato nel corso delle nostre esistenze. A perdere la vita o a rimanere ferite sono persone come noi che andavano a fare tutte queste cose, che andavano, semplicemente, a vivere la loro vita e che avevano madri, mariti, mogli, amici che aspettavano a casa il loro rientro.
Oggi non esistono terlizzesi, ruvesi, coratini, andriesi. Oggi siamo tutti passeggeri di un treno con un destino fatalmente ingiusto. Noi che, solo per caso o per fortuna, non eravamo su quei maledetti convogli, ora dobbiamo pregare, stare vicini alle famiglie delle vittime e andare a donare il sangue».