Cronaca
Le ultime verità sulla morte di Davide Biscotti
Il rapper terlizzese era in Francia per lavoro. Al vaglio degli inquirenti le ragioni del rogo del suo camper
Terlizzi - lunedì 17 gennaio 2022
16.51
Troppe e lontane dalla verità le voci sulla morte di Davide Biscotti, il 35enne terlizzese deceduto nel rogo del suo camper in Francia, a Saint-Pierre-d'Albigny, nella regione della Savoia, nella notte tra il 14 ed il 15 gennaio scorso.
Davide Biscotti, come vi abbiamo raccontato da queste pagine nelle scorse ore e come ci ha confermato la sua famiglia, aveva il sogno di viaggiare con il suo camper, lavorando stagionalmente in vivai e tenute. Con i suoi cari il rapporto è sempre stato schietto, ma mai il musicista terlizzese ha avuto problemi a trovare occupazione in Puglia.
Era dunque il suo temperamento ed il suo sentire, la sua visione del mondo e della natura a spingerlo ad andare in giro con un mezzo acquistato col frutto del suo lavoro durante la scorsa estate. Un mezzo in cui lo attendeva un destino infame.
Zio Felp, come era conosciuto negli ambienti della musica Rap, si era fatto voler bene anche oltralpe nella località di Frèterive, dove era dipendente in un vivaio. «Mai - ci hanno rimarcato i familiari - aveva avuto uno screzio con il suo datore di lavoro ed il suo temperamento non lo avrebbe in ogni caso lasciato indifferente davanti ad eventuali soprusi». Era felice in quella sua nuova dimensione, dunque, Davide Biscotti e lo era perché il contatto con la natura e la compagnia della cagnetta Nemesi erano quanto di più bello avesse chiesto per se stesso. La famiglia rifiuta quindi ogni «strumentalizzazione politica» della vicenda, anche sul versante transalpino, non senza rammarico per le tante ricostruzioni avventate apparse sui social network o sui media regionali.
Non sono ancora conosciute le cause effettive che hanno dato origine al terribile rogo che ha distrutto il camper (si è scritto e parlato di una stufetta) ed i familiari di Davide attendono i verbali della gendarmeria savoiarda per poter avere un'idea precisa sull'accaduto. Di certo, sottolineano, Biscotti non avrebbe dovuto partecipare a nessun rave party in programma: solo il lavoro, un'amica inseparabile e voglia di tranquillità in un mezzo diventato una casa per scelta, non per necessità.
Restano però, e questo è un dato inconfutabile, il vuoto enorme in chi ha voluto bene a quel ragazzo di soli 35 anni, i premi ottenuti come talentuoso rapper (ad esempio quello della giuria popolare al Festival estivo di Piombino nel 2014), i concerti di Caparezza che aveva aperto con migliaia di persone ad osannarlo e quella sua voglia di scrivere musica e raccontare la vita dal suo strettissimo punto di vista.
Un punto di vista diverso e per questo non sempre compreso da una società che corre veloce e non ha nemmeno il rispetto per il dolore di una famiglia che non cerca santificazioni, ma solo pace in un momento drammatico.
Davide Biscotti, come vi abbiamo raccontato da queste pagine nelle scorse ore e come ci ha confermato la sua famiglia, aveva il sogno di viaggiare con il suo camper, lavorando stagionalmente in vivai e tenute. Con i suoi cari il rapporto è sempre stato schietto, ma mai il musicista terlizzese ha avuto problemi a trovare occupazione in Puglia.
Era dunque il suo temperamento ed il suo sentire, la sua visione del mondo e della natura a spingerlo ad andare in giro con un mezzo acquistato col frutto del suo lavoro durante la scorsa estate. Un mezzo in cui lo attendeva un destino infame.
Zio Felp, come era conosciuto negli ambienti della musica Rap, si era fatto voler bene anche oltralpe nella località di Frèterive, dove era dipendente in un vivaio. «Mai - ci hanno rimarcato i familiari - aveva avuto uno screzio con il suo datore di lavoro ed il suo temperamento non lo avrebbe in ogni caso lasciato indifferente davanti ad eventuali soprusi». Era felice in quella sua nuova dimensione, dunque, Davide Biscotti e lo era perché il contatto con la natura e la compagnia della cagnetta Nemesi erano quanto di più bello avesse chiesto per se stesso. La famiglia rifiuta quindi ogni «strumentalizzazione politica» della vicenda, anche sul versante transalpino, non senza rammarico per le tante ricostruzioni avventate apparse sui social network o sui media regionali.
Non sono ancora conosciute le cause effettive che hanno dato origine al terribile rogo che ha distrutto il camper (si è scritto e parlato di una stufetta) ed i familiari di Davide attendono i verbali della gendarmeria savoiarda per poter avere un'idea precisa sull'accaduto. Di certo, sottolineano, Biscotti non avrebbe dovuto partecipare a nessun rave party in programma: solo il lavoro, un'amica inseparabile e voglia di tranquillità in un mezzo diventato una casa per scelta, non per necessità.
Restano però, e questo è un dato inconfutabile, il vuoto enorme in chi ha voluto bene a quel ragazzo di soli 35 anni, i premi ottenuti come talentuoso rapper (ad esempio quello della giuria popolare al Festival estivo di Piombino nel 2014), i concerti di Caparezza che aveva aperto con migliaia di persone ad osannarlo e quella sua voglia di scrivere musica e raccontare la vita dal suo strettissimo punto di vista.
Un punto di vista diverso e per questo non sempre compreso da una società che corre veloce e non ha nemmeno il rispetto per il dolore di una famiglia che non cerca santificazioni, ma solo pace in un momento drammatico.