Parco Alta Murgia
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Legambiente Terlizzi su rifiuti nucleari: «Siti murgiani poco compatibili»

Una nota del gruppo guidato da Michelangelo Guastamacchia

Abbiamo ricevuto nelle scorse giornate una interessante nota del gruppo terlizzese di Legambiente, che esplica la sua posizione in merito all'inserimento di alcune località murgiane tra quelle ritenute dal Governo centrale idonee ad ospitare rifiuti nucleari.
Di seguito il testo integrale che pone l'accento sulla non-idoneità dei luoghi situati nel Parco dell'Alta Murgia e sui numerosi vincoli che quell'area presenta, proprio a tutela della biodiversità e volano indiscutibile per segmenti di economia locale.


«I siti individuati dalla Sogin, società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari italiani e redattrice della Carta Nazionale dei Siti Potenzialmente Idonei al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, potevano essere a nostro avviso più idonei, almeno per quanto riguarda Puglia e Basilicata.
Da una prima analisi della pianificazione paesaggistica regionale, quelli di Altamura e Gravina, classificati da Sogin con classe di idoneità A2 (buona), ci sembrano poco compatibili con il deposito dei quasi 100 mila metri cubi di rifiuti radioattivi, di cui, è bene ricordarlo, il 66% deriva dallo smantellamento delle vecchie centrali nucleari.
I siti pugliesi di Gravina e Altamura individuati, prossimi all'area del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, sono a ridosso di aree interessate da molteplici vincoli, proprio per l'elevato valore naturalistico, paesaggistico e culturale della zona.
Questi i principali vincoli da PPTR che interessano, in alcune porzioni anche direttamente, le aree individuate: aree di importanza naturalistica (SIC-ZPS), Regio Tratturo Melfi-Castellaneta (Via Appia), boschi, fiumi e torrenti (Vallone dell'ombra, Vallone di lesce, Canale dell'Annunziatella), aree di interesse archeologico, vincoli idrogeologici, calanchi, impluvi naturali, versanti, prati e pascoli.
Le potenziali ripercussioni negative nel cuore del nostro inestimabile patrimonio paesaggistico-culturale, che fa della Puglia la Regione più bella al mondo, potrebbero comprometterlo irrimediabilmente. È assolutamente necessario, infatti, tener conto di ogni singola peculiarità territoriale che va salvaguardata e tutelata.
Legambiente effettuerà i dovuti approfondimenti, anche riguardo i criteri che hanno determinato l'idoneità dei siti pugliesi».

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