Cronaca
Lite fra vicini a Milano, ucciso un uomo di 34 anni. È di Terlizzi
Francesco Spadone era con alcuni amici, quando un 72enne è sceso e lo ha colpito a morte
Terlizzi - mercoledì 1 settembre 2021
20.11
È una banale lite tra vicini di casa per un barbecue in cortile, poi tragicamente degenerata, all'origine dell'omicidio di un 34enne originario di Terlizzi, Francesco Spadone, avvenuto oggi, alle ore 16.45, a Milano, in un palazzo di malconce case Aler, in via Ovada alla Barona, periferia popolare del capoluogo lombardo.
Tutto è successo in pochi istanti. Il 34enne di Terlizzi, con tre figli e già noto alle forze dell'ordine, avrebbe organizzato una grigliata in cortile con gli amici andata avanti per ore. Non è ancora chiaro se tra lui e il suo assassino, il 72enne Rocco Sallicandro, pescivendolo ambulante originario di Avellino, ci sia stata qualche precedente discussione. Fatto sta che l'uomo è poi sceso per le scale dal suo appartamento con in pugno una delle sue due pistole, regolarmente denunciate.
Sallicandro, con una calibro 9x21, avrebbe sparato due colpi in aria a scopo intimidatorio per far interrompere la festa. Per tutta risposta sarebbe stato affrontato faccia a faccia da Spadone che gli avrebbe chiesto conto delle proteste e degli spari. Il 72enne, a questo punto, gli avrebbe puntato la canna all'addome, facendo fuoco. Momenti drammatici, con gli amici del 34enne che si sarebbero scagliati contro l'anziano. Quando i Carabinieri sono arrivati, il 34enne già non c'era più.
Gli amici lo avevano caricato in auto e accompagnato d'urgenza all'ospedale San Paolo dove è arrivato in condizioni disperate ed è morto dopo un aver subito un delicato intervento. C'era invece Salicandro seduto a terra con la sua pistola che, senza opporre resistenza, ha confessato agli investigatori: «Sono stato io».
Tutto è successo in pochi istanti. Il 34enne di Terlizzi, con tre figli e già noto alle forze dell'ordine, avrebbe organizzato una grigliata in cortile con gli amici andata avanti per ore. Non è ancora chiaro se tra lui e il suo assassino, il 72enne Rocco Sallicandro, pescivendolo ambulante originario di Avellino, ci sia stata qualche precedente discussione. Fatto sta che l'uomo è poi sceso per le scale dal suo appartamento con in pugno una delle sue due pistole, regolarmente denunciate.
Sallicandro, con una calibro 9x21, avrebbe sparato due colpi in aria a scopo intimidatorio per far interrompere la festa. Per tutta risposta sarebbe stato affrontato faccia a faccia da Spadone che gli avrebbe chiesto conto delle proteste e degli spari. Il 72enne, a questo punto, gli avrebbe puntato la canna all'addome, facendo fuoco. Momenti drammatici, con gli amici del 34enne che si sarebbero scagliati contro l'anziano. Quando i Carabinieri sono arrivati, il 34enne già non c'era più.
Gli amici lo avevano caricato in auto e accompagnato d'urgenza all'ospedale San Paolo dove è arrivato in condizioni disperate ed è morto dopo un aver subito un delicato intervento. C'era invece Salicandro seduto a terra con la sua pistola che, senza opporre resistenza, ha confessato agli investigatori: «Sono stato io».