Cronaca
Maxi incendio, Puliamo Terlizzi: «Ci lascia sgomenti il silenzio dell'Amministrazione»
Ancora ignota la dinamica del rogo avvenuto sulla via Traiana, probabilmente appiccato da ignoti poco prima
Terlizzi - lunedì 24 agosto 2020
23.15
Maxi incendio ieri mattina sulla via Appia Traiana tra Terlizzi e Bitonto: dati alle fiamme molti pneumatici, rifiuti e sterpaglie che hanno generato una densa coltre di fumo nero. L'incendio, presumibilmente di origine dolosa, ha distrutto un'area lunga 500 metri.
Sul posto, attirati da una colonna di fumo nero, causata purtroppo dalla presenza tra le sterpaglie e gli alberi, di decine di pneumatici, sono prontamente giunti i volontari di Puliamo Terlizzi che hanno allertato, la Polizia Locale e i Vigili del Fuoco giunti dal vicino Distaccamento di Molfetta. Le fiamme - alimentate anche dalle alte temperature di questi giorni - si sono velocemente sviluppate, prima di essere domate dal personale del 115.
All'indomani dell'ultimo scempio ambientale in territorio proprio Puliamo Terlizzi lancia un ulteriore grido di allarme che riguarda anche la salute dei cittadini: «Dove finiscono uno, dieci, cento pneumatici fuori uso abbandonati e bruciati? Nel suolo, sotto il suolo, nell'acqua, nell'aria, nelle radici, sulle foglie e nei vasi xilematici degli alberi, nei frutti, nell'olio, nel cibo, nei polmoni dei nostri bambini, nel citoplasma cellulare; agiscono a livello del DNA provocando il cancro.
Diossine, polveri sottili e altri composti chimici sviluppati dalla combustione, non scompaiono, ma sono semplicemente invisibili e finiscono per avvelenare tutto. È la morte lenta dell'ecosistema e degli esseri viventi, tutti.
Ieri pomeriggio, nel rogo che ha percorso una fascia di via Traiana di circa mezzo chilometro sul confine tra Bitonto e Terlizzi, tra la fitta vegetazione spontanea c'erano decine di pneumatici abbandonati da pseudo-gommisti le cui tracce raccolte in questi mesi finiranno per metterli in gattabuia, oltre al risarcimento milionario che dovranno sborsare per riparare al danno ambientale prodotto alla via Traiana, alle campagne adiacenti e alla salute dei cittadini.
Ci lascia ancora una volta sgomenti il silenzio assordante dell'Amministrazione, del sindaco in particolare (sul quale non abbiamo alcun preconcetto ma dati oggettivi come decine di esposti, una petizione popolare mai presa in considerazione ed una commissione d'inchiesta sui roghi mai avviata). Il sindaco è la più alta autorità sanitaria locale, da quello che leggiamo sembra preoccupato dell'ospedale ma non della salute dei suoi cittadini che passa dalla prevenzione, il sindaco di Terlizzi è anche detentore delle deleghe all'ambiente e alla gestione dei rifiuti.
Siamo increduli anche innanzi al silenzio dell'assessore alla Legalità, perché questa sfilza di roghi dolosi e tossici è soprattutto un fatto di illegalità, di non rispetto delle regole e di mancati controlli. Se non si è ancora capito, lo scriviamo a lettere ancora più chiare; siamo al cospetto di atti criminali che vanno perseguiti con indagini e con provvedimenti.
Abbiamo chiesto alla Polizia Locale di fare chiarezza sull'accaduto di ieri e su quello che sta accadendo nel nostro territorio da alcuni anni, a maggior ragione che a loro disposizione c'è una grande mole di informazioni che i cittadini per bene, ormai fortemente sensibilizzati, stanno fornendo nella speranza di vedere debellata per sempre questa piaga».
Sul posto, attirati da una colonna di fumo nero, causata purtroppo dalla presenza tra le sterpaglie e gli alberi, di decine di pneumatici, sono prontamente giunti i volontari di Puliamo Terlizzi che hanno allertato, la Polizia Locale e i Vigili del Fuoco giunti dal vicino Distaccamento di Molfetta. Le fiamme - alimentate anche dalle alte temperature di questi giorni - si sono velocemente sviluppate, prima di essere domate dal personale del 115.
All'indomani dell'ultimo scempio ambientale in territorio proprio Puliamo Terlizzi lancia un ulteriore grido di allarme che riguarda anche la salute dei cittadini: «Dove finiscono uno, dieci, cento pneumatici fuori uso abbandonati e bruciati? Nel suolo, sotto il suolo, nell'acqua, nell'aria, nelle radici, sulle foglie e nei vasi xilematici degli alberi, nei frutti, nell'olio, nel cibo, nei polmoni dei nostri bambini, nel citoplasma cellulare; agiscono a livello del DNA provocando il cancro.
Diossine, polveri sottili e altri composti chimici sviluppati dalla combustione, non scompaiono, ma sono semplicemente invisibili e finiscono per avvelenare tutto. È la morte lenta dell'ecosistema e degli esseri viventi, tutti.
Ieri pomeriggio, nel rogo che ha percorso una fascia di via Traiana di circa mezzo chilometro sul confine tra Bitonto e Terlizzi, tra la fitta vegetazione spontanea c'erano decine di pneumatici abbandonati da pseudo-gommisti le cui tracce raccolte in questi mesi finiranno per metterli in gattabuia, oltre al risarcimento milionario che dovranno sborsare per riparare al danno ambientale prodotto alla via Traiana, alle campagne adiacenti e alla salute dei cittadini.
Ci lascia ancora una volta sgomenti il silenzio assordante dell'Amministrazione, del sindaco in particolare (sul quale non abbiamo alcun preconcetto ma dati oggettivi come decine di esposti, una petizione popolare mai presa in considerazione ed una commissione d'inchiesta sui roghi mai avviata). Il sindaco è la più alta autorità sanitaria locale, da quello che leggiamo sembra preoccupato dell'ospedale ma non della salute dei suoi cittadini che passa dalla prevenzione, il sindaco di Terlizzi è anche detentore delle deleghe all'ambiente e alla gestione dei rifiuti.
Siamo increduli anche innanzi al silenzio dell'assessore alla Legalità, perché questa sfilza di roghi dolosi e tossici è soprattutto un fatto di illegalità, di non rispetto delle regole e di mancati controlli. Se non si è ancora capito, lo scriviamo a lettere ancora più chiare; siamo al cospetto di atti criminali che vanno perseguiti con indagini e con provvedimenti.
Abbiamo chiesto alla Polizia Locale di fare chiarezza sull'accaduto di ieri e su quello che sta accadendo nel nostro territorio da alcuni anni, a maggior ragione che a loro disposizione c'è una grande mole di informazioni che i cittadini per bene, ormai fortemente sensibilizzati, stanno fornendo nella speranza di vedere debellata per sempre questa piaga».