Vita di città
Mercato aperto, Gemmato: «Chiudere avrebbe significato danneggiare tante piccole imprese»
La nostra intervista al primo cittadino per capire la scelta comunale in piena emergenza. Lui rilancia e chiede di implementare i posti al "Sarcone"
Terlizzi - mercoledì 11 marzo 2020
2.46
Ha fatto discutere, nella giornata di ieri, la regolare apertura del mercato settimanale del martedì in piena emergenza da Coronavirus. Abbiamo pertanto chiesto al Sindaco Ninni Gemmato di chiarire la posizione dell'Amministrazione ed il perché il provvedimento preso in precedenza dal Comune di Terlizzi non sia stato poi annullato. Ecco cosa ci ha risposto.
Sindaco, ieri mattina il mercato settimanale del martedì è rimasto aperto, ma non sono mancate però le perplessità da parte dei cittadini. Ci spiega cosa è accaduto?
Ieri mattina insieme alla giunta e poi, nel pomeriggio, in commissione Affari istituzionali anche alla presenza dei consiglieri di opposizione, è stata condivisa questa decisione che è in linea con le disposizioni sia del precedente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sia dell'attuale in vigore da questa mattina. Come ho già avuto modo di dire, in questo momento abbiamo il dovere di fare scelte di buon senso e di equilibrio che tutelino le persone senza però generare panico. In provincia di Bari diversi altri sindaci, a iniziare dal sindaco di Bari, hanno fatto la stessa scelta. Nelle prossime ore potrebbero esserci confronti istituzionali tesi a chiarire una linea comune da adottare.
Intanto, però, era arrivato il DPCM 9 marzo 2020...
Sì però lunedì era stato deciso che il mercato si sarebbe svolto, ma con un presidio rafforzato della Polizia Locale per assicurare le distanze minime di un metro tra le persone. Il decreto di lunedì notte non ha previsto nulla di diverso in merito ai mercati. La verità è che al di là delle autorizzazioni o dei divieti, in questo momento ognuno deve fare la sua parte e fare appello al proprio senso di responsabilità.
Perché, dunque, questa scelta?
In altre città limitrofe i mercati settimanali si sono svolti regolarmente. Sabato scorso, nonostante le restrizioni del Governo, il mercato di Ruvo si è svolto come sempre, così come si sono svolti anche i mercati di Molfetta e di Bitonto. Ci siamo chiesti: che senso ha fermare solo il mercato di Terlizzi se poi i nostri stessi concittadini possono fare regolarmente acquisti in un altro mercato settimanale a due passi da casa o in uno degli ipermercati di Molfetta?
Le misure del Governo vietano assembramenti. Come vi state comportando in questo senso?
La situazione è in evoluzione giorno per giorno. Da ieri mattina tutta l'Italia è zona protetta e abbiamo già esaminato tutte le altre restrizioni da adottare. Le disposizioni del Governo non prevedono la chiusura di mercati, supermercati e ipermercati se non nei giorni prefestivi e festivi. La ragione sta nel fatto che se da un lato vi è la priorità assoluta di tutelare la salute pubblica restando il più possibile a casa, d'altra parte è necessario anche assicurare l'approvvigionamento dei generi alimentari. Chiudere i mercati significherebbe uccidere definitivamente migliaia di tante piccole aziende, avvantaggiando solo supermercati e ipermercati della grande distribuzione organizzata che invece restano regolarmente aperti.
Come spiega le tante richieste che, anche sui social, puntavano alla chiusura delle bancarelle?
In questo momento così critico è comprensibile che ogni cittadino esprima un proprio punto di vista, anche diverso dall'altro. Ieri sera, al termine della commissione Affari Istituzionali, io stesso ho ricevuto vari messaggi da parte di alcuni che in effetti esprimevano dubbi sull'opportunità di lasciare il mercato funzionante, mentre ho ascoltato altri cittadini che riconoscevano la ragionevolezza della nostra scelta. Tenga conto poi di un aspetto importante: il mercato settimanale ha anche una funzione sociale nella misura in cui permette a tanti di poter fare acquisti che altrove non sarebbero economicamente sostenibili.
Che cosa succederà nelle prossime ore?
La situazione è evidentemente critica, la stiamo affrontando 24 ore su 24 con tutte le energie possibili applicando rigorosamente tutte le disposizioni del Governo e delle autorità sanitarie. A breve incontrerò i medici di base terlizzesi e giovedì si riunirà nuovamente la Commissione Affari istituzionali. Su un altro fronte altrettanto cruciale qual è quello dell'assistenza sanitaria sono tornato a chiedere sin da ieri alla Regione Puglia di ripristinare tutte le attività ospedaliere all'interno del presidio terlizzese "Michele Sarcone". Purtroppo, non è che l'emergenza coronavirus abbia cancellato le altre patologie: ictus, infarti, traumi ortopedici e altre patologie acute continuano a verificarsi ogni giorno ed è importante sin da subito allestire tutte le strutture sanitarie ospedaliere a disposizione. Ecco perché torno a chiedere al presidente Emiliano che faccia un atto di buon senso riaprendo l'ospedale di Terlizzi: si lavori affinché si riapra subito il reparto di Chirurgia, siano ripristinati immediatamente i ricoveri per acuti di Pneumologia e si implementino posti letto di Terapia Intensiva. Sul sito internet Puglia Salute della Regione Puglia accanto alla voce "Michele Sarcone" è stata aggiunta la postilla «ex ospedale», tutto questo proprio in un momento di emergenza sanitaria in cui la comunità scientifica ci dice che in Italia il picco dei contagi è ancora lontano. Dobbiamo essere pronti a tutto anche nel nostro territorio. Lo chiedo sommessamente e con grandissima disponibilità a collaborare: di fronte a circostanze eccezionali sono necessarie immediatamente scelte altrettanto eccezionali.
Sindaco, ieri mattina il mercato settimanale del martedì è rimasto aperto, ma non sono mancate però le perplessità da parte dei cittadini. Ci spiega cosa è accaduto?
Ieri mattina insieme alla giunta e poi, nel pomeriggio, in commissione Affari istituzionali anche alla presenza dei consiglieri di opposizione, è stata condivisa questa decisione che è in linea con le disposizioni sia del precedente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sia dell'attuale in vigore da questa mattina. Come ho già avuto modo di dire, in questo momento abbiamo il dovere di fare scelte di buon senso e di equilibrio che tutelino le persone senza però generare panico. In provincia di Bari diversi altri sindaci, a iniziare dal sindaco di Bari, hanno fatto la stessa scelta. Nelle prossime ore potrebbero esserci confronti istituzionali tesi a chiarire una linea comune da adottare.
Intanto, però, era arrivato il DPCM 9 marzo 2020...
Sì però lunedì era stato deciso che il mercato si sarebbe svolto, ma con un presidio rafforzato della Polizia Locale per assicurare le distanze minime di un metro tra le persone. Il decreto di lunedì notte non ha previsto nulla di diverso in merito ai mercati. La verità è che al di là delle autorizzazioni o dei divieti, in questo momento ognuno deve fare la sua parte e fare appello al proprio senso di responsabilità.
Perché, dunque, questa scelta?
In altre città limitrofe i mercati settimanali si sono svolti regolarmente. Sabato scorso, nonostante le restrizioni del Governo, il mercato di Ruvo si è svolto come sempre, così come si sono svolti anche i mercati di Molfetta e di Bitonto. Ci siamo chiesti: che senso ha fermare solo il mercato di Terlizzi se poi i nostri stessi concittadini possono fare regolarmente acquisti in un altro mercato settimanale a due passi da casa o in uno degli ipermercati di Molfetta?
Le misure del Governo vietano assembramenti. Come vi state comportando in questo senso?
La situazione è in evoluzione giorno per giorno. Da ieri mattina tutta l'Italia è zona protetta e abbiamo già esaminato tutte le altre restrizioni da adottare. Le disposizioni del Governo non prevedono la chiusura di mercati, supermercati e ipermercati se non nei giorni prefestivi e festivi. La ragione sta nel fatto che se da un lato vi è la priorità assoluta di tutelare la salute pubblica restando il più possibile a casa, d'altra parte è necessario anche assicurare l'approvvigionamento dei generi alimentari. Chiudere i mercati significherebbe uccidere definitivamente migliaia di tante piccole aziende, avvantaggiando solo supermercati e ipermercati della grande distribuzione organizzata che invece restano regolarmente aperti.
Come spiega le tante richieste che, anche sui social, puntavano alla chiusura delle bancarelle?
In questo momento così critico è comprensibile che ogni cittadino esprima un proprio punto di vista, anche diverso dall'altro. Ieri sera, al termine della commissione Affari Istituzionali, io stesso ho ricevuto vari messaggi da parte di alcuni che in effetti esprimevano dubbi sull'opportunità di lasciare il mercato funzionante, mentre ho ascoltato altri cittadini che riconoscevano la ragionevolezza della nostra scelta. Tenga conto poi di un aspetto importante: il mercato settimanale ha anche una funzione sociale nella misura in cui permette a tanti di poter fare acquisti che altrove non sarebbero economicamente sostenibili.
Che cosa succederà nelle prossime ore?
La situazione è evidentemente critica, la stiamo affrontando 24 ore su 24 con tutte le energie possibili applicando rigorosamente tutte le disposizioni del Governo e delle autorità sanitarie. A breve incontrerò i medici di base terlizzesi e giovedì si riunirà nuovamente la Commissione Affari istituzionali. Su un altro fronte altrettanto cruciale qual è quello dell'assistenza sanitaria sono tornato a chiedere sin da ieri alla Regione Puglia di ripristinare tutte le attività ospedaliere all'interno del presidio terlizzese "Michele Sarcone". Purtroppo, non è che l'emergenza coronavirus abbia cancellato le altre patologie: ictus, infarti, traumi ortopedici e altre patologie acute continuano a verificarsi ogni giorno ed è importante sin da subito allestire tutte le strutture sanitarie ospedaliere a disposizione. Ecco perché torno a chiedere al presidente Emiliano che faccia un atto di buon senso riaprendo l'ospedale di Terlizzi: si lavori affinché si riapra subito il reparto di Chirurgia, siano ripristinati immediatamente i ricoveri per acuti di Pneumologia e si implementino posti letto di Terapia Intensiva. Sul sito internet Puglia Salute della Regione Puglia accanto alla voce "Michele Sarcone" è stata aggiunta la postilla «ex ospedale», tutto questo proprio in un momento di emergenza sanitaria in cui la comunità scientifica ci dice che in Italia il picco dei contagi è ancora lontano. Dobbiamo essere pronti a tutto anche nel nostro territorio. Lo chiedo sommessamente e con grandissima disponibilità a collaborare: di fronte a circostanze eccezionali sono necessarie immediatamente scelte altrettanto eccezionali.