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Politica

Mercatone Uno, l'interrogazione 5 Stelle richiama le responsabilità dell'ex Ministro Calenda

Il testo integrale presentato al Ministro Luigi Di Maio. Francesca Galizia ha intanto incontrato i dipendenti di Bari

«Questa mattina sono stata presso il sit in dei dipendenti del Mercatone Uno di Bari Max. Abbiamo ascoltato attentamente le richieste dei dipendenti, a cui abbiamo assicurato la vicinanza dell'esecutivo e il suo intervento. Anche noi parlamentari stiamo seguendo con estrema attenzione la vicenda. Nessun lavoratore va lasciato solo. Abbiamo depositato un'interrogazione parlamentare, sottoscritta, fra i diversi colleghi, anche da me e da Francesca Anna Ruggiero e Soave Alemanno, e indirizzata al Ministro Luigi Di Maio. L'obiettivo è quello di riattivare l'amministrazione straordinaria e far partire la cassa integrazione. Fra le diverse richieste dell'interrogazione, chiediamo di far luce sulle inequivocabili responsabilità nella vicenda del precedente Governo».

Così la giovinazzese Francesca Galizia, portavoce 5 Stelle alla Camera dei Deputati. La crisi e la chiusura del Mercatone Uno, anche a Terlizzi, ha gettato 256 famiglie pugliesi nella disperazione. I parlamentari 5 Stelle hanno quindi puntato il dito contro l'ex Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda del Partito Democratico, reo di aver lasciato che Shernon acquistasse la società con punti vendita in tutta Italia e 1.800 dipendenti che si sono ritrovati senza lavoro da un giorno all'altro.
Di seguito vi riportiamo il testo integrale dell'interrogazione presentata dal gruppo pentastellato.

SUT - al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico - Per sapere - premesso che:
dopo quasi due anni di commissariamento giudiziale, nel corso dei quali le indagini della Guardia di Finanzia portano alla formulazione dell'accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale nei confronti della proprietà, Mercatone Uno viene venduta nel 2017 alla Shernon Holding che si è aggiudica l'acquisizione dei 55 punti vendita a marchio Mercatone Uno, oltre al quartier generale di Imola e alla piastra logistica bolognese di 50mila mq, per un totale di 1.885 dipendenti. Questa "newco" con sede a Malta fondata da Valdero Rigoni, Ceo, e il socio Michael Tahlmann, è controllata al 100% dalla società maltese Star Alliance Limited. L'operazione si è perfezionata dopo l'andata deserta dei bandi di gara europei e come si apprende da una nota del Ministero dello sviluppo economico la designazione della nuova proprietà avviene il 18 maggio 2018, prima dell'insediamento dell'attuale Governo;

secondo l'allora Ministro Calenda la trattativa con la Shernon Holding era l'unica possibile per salvaguardare i posti di lavoro, non avanzando alcun sospetto sul fatto che la Holding avesse sede a Malta e che la copertura del capitale richiesto potesse avvenire solo in un secondo tempo, quando i due ipotetici soci avrebbero provveduto a ricapitalizzare l'operazione;

il 23 maggio 2019 il Tribunale Fallimentare di Milano, all'esito di una complicata vicenda economico –finanziaria, ha dichiarato il fallimento della Shernon Holding, nonostante fosse già stato fissato per il successivo 30 maggio un incontro al Ministero dello sviluppo economico per delineare i primi interventi per la soluzione alla crisi;

in seguito al precipitare degli eventi l'incontro è stato anticipato al 27 maggio 2019;

a parere degli interroganti la dichiarazione di fallimento è sicuramente utile per la tutela del patrimonio ma la connessa e immediata chiusura dei punti vendita ha impedito ad alcuni clienti che avevano già versato un acconto per merce ordinata e disponibile e quindi solo da ritirare, di concludere la compravendita;

il 15 marzo 2019 è stato presentato l'Atto Camera 4-02496, il cui iter è in corso il quale affronta il delicato tema dei lavoratori dei negozi Mercatone Uno acquisiti da Shernon Holding e della mancata attuazione degli impegni assunti tra le parti durante la trattativa svoltasi in sede ministeriale, incluse le erogazioni delle spettanze maturate e non erogate;

alla luce degli ultimi e preoccupanti sviluppi si rende necessario avere un quadro chiaro relativo alle inequivocabili responsabilità nella vicenda del precedente Governo;

sulla base di quale valutazione il precedente Esecutivo abbia espresso favore verso la proposta di acquisto di una società con sede in un paradiso fiscale, priva di un'adeguata patrimonializzazione;

quando i commissari straordinari hanno ricevuto le prime segnalazioni dai sindacati e fornitori circa elementi di cattiva gestione e quando sono iniziate le prime verifiche;

come e se intendano con iniziative di competenza intervenire per permettere la chiusura delle transazioni commerciali già in essere;

se sia mai stata eseguita una verifica sulla destinazione dei flussi finanziari degli ultimi mesi, considerato che la nuova società ha provveduto alla svendita di beni mobili e immobili, senza effettuare nuovi acquisti e rifornimenti di materiali generando surplus a favore del compratore del magazzino citato;

se i commissari abbiano evidenziato criticità in merito alla svendita effettuata tramite la società Gordon Brothers e se la stessa non possa configurarsi come una distrazione patrimoniale;

come si intenda procedere per quei punti vendita in cui sussiste un contratto locazione e il cui proprietario dopo aver fatto ricorso al tribunale ha ottenuto lo sfratto esecutivo.
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