Attualità
Mercatone Uno Terlizzi, cassa integrazione prorogata fino al 23 maggio
Ma è allarme per il punto vendita di Bari per i cui dipendenti non vi sarà ricollocazione
Terlizzi - giovedì 9 gennaio 2020
Per gli oltre 1.600 lavoratori dell'ex Mercatone Uno, 52 della sede di Terlizzi, arriva la proroga della cassa integrazione straordinaria fino al 23 maggio 2020.
Il provvedimento è stato stabilito martedì scorso durante una riunione al Ministero del Lavoro: «L'ammortizzatore sociale ci aiuta a gestire il tempo necessario per la verifica delle offerte ottenute dai commissari straordinari per la vendita dei vari negozi», dice Barbara Neglia, segretario Filcams Cgil Puglia.
Il futuro, però, non sembra roseo per tutti i punti vendita Mercatone Uno: «I negozi della Puglia, in particolare quello di Bari, non avranno alcuna possibilità di ricollocazione, vista anche la riconsegna delle chiavi dell'immobile alla società proprietaria dei locali - continua Neglia -. Diventa necessario intervenire sulle istituzioni locali per trovare soluzioni nell'immediato. I lavoratori e le lavoratrici sono allo stremo delle forze e una possibile loro ricollocazione nel mondo del lavoro diventa ogni giorno più lontana. Abbiamo necessità di risposte certe, di opportunità ma reali. Ritengo che sia finito il tempo dei proclami. Mercatone Uno come Auchan Conad hanno la necessità dell'attenzione del governo regionale».
«Neanche il decreto Milleproroghe di fine anno (che riconosceva in via straordinaria il riconoscimento della Cigs ai parametri contrattuali prima della vendita a Shernon), darà nell'immediato respiro ai lavoratori - specifica Neglia -. Occorrerà verificare con Inps come precedere al recupero del credito, ma per il 2020 il decreto non è attuativo e quindi ci piacerebbe capire se sarà prevista una proroga. Altra attenzione necessità il negozio di San Cesario di Lecce. Anche lì lavoratori senza un luogo fisico dove lavorare, pur avendo ricevuto offerte nel bando di vendita. Tutto è ancora top secret e i commissari straordinari non escludono che man mano che valuteranno le offerte e la congruità delle stesse procederanno alle assegnazioni anche in maniera separata. Non ci resta che attendere, ma nel frattempo ci muoveremo localmente», la sua conclusione.
Il provvedimento è stato stabilito martedì scorso durante una riunione al Ministero del Lavoro: «L'ammortizzatore sociale ci aiuta a gestire il tempo necessario per la verifica delle offerte ottenute dai commissari straordinari per la vendita dei vari negozi», dice Barbara Neglia, segretario Filcams Cgil Puglia.
Il futuro, però, non sembra roseo per tutti i punti vendita Mercatone Uno: «I negozi della Puglia, in particolare quello di Bari, non avranno alcuna possibilità di ricollocazione, vista anche la riconsegna delle chiavi dell'immobile alla società proprietaria dei locali - continua Neglia -. Diventa necessario intervenire sulle istituzioni locali per trovare soluzioni nell'immediato. I lavoratori e le lavoratrici sono allo stremo delle forze e una possibile loro ricollocazione nel mondo del lavoro diventa ogni giorno più lontana. Abbiamo necessità di risposte certe, di opportunità ma reali. Ritengo che sia finito il tempo dei proclami. Mercatone Uno come Auchan Conad hanno la necessità dell'attenzione del governo regionale».
«Neanche il decreto Milleproroghe di fine anno (che riconosceva in via straordinaria il riconoscimento della Cigs ai parametri contrattuali prima della vendita a Shernon), darà nell'immediato respiro ai lavoratori - specifica Neglia -. Occorrerà verificare con Inps come precedere al recupero del credito, ma per il 2020 il decreto non è attuativo e quindi ci piacerebbe capire se sarà prevista una proroga. Altra attenzione necessità il negozio di San Cesario di Lecce. Anche lì lavoratori senza un luogo fisico dove lavorare, pur avendo ricevuto offerte nel bando di vendita. Tutto è ancora top secret e i commissari straordinari non escludono che man mano che valuteranno le offerte e la congruità delle stesse procederanno alle assegnazioni anche in maniera separata. Non ci resta che attendere, ma nel frattempo ci muoveremo localmente», la sua conclusione.