Politica
Michele Grassi all'attacco del Sindaco De Chirico: «Assessori senza competenza»
I candidati di Agorà estromessi da consiliatura e Giunta comunale che sarà presentata questa mattina
Terlizzi - lunedì 4 luglio 2022
05.30
Una riflessione amara e profondamente critica sugli esiti della competizione elettorale proviene dall'associazione Agorà che trova i suoi maggiori referenti nel noto volto dell'ex consigliere comunale Michele Grassi e nella coordinatrice Santina Mastropasqua. Compagine del Partito Democratico, Agorà non è riuscita a conquistarsi uno spazio nell'attuale consiliatura o nella relativa giunta nonostante gli sforzi messi in campo nella raccolta del consenso.
Una delusione forte e tangibile che traspare dalla nota che il medesimo circolo ha divulgato sulla piattaforma di Facebook, esprimendo subito il suo disappunto in maniera tranchant dopo gli auguri di rito alla nuova amministrazione.
Piuttosto lapidario è il giudizio grassiano formulato nella scelta degli assessori, così rivolgendo una prima pesante contestazione al Sindaco Michelangelo De Chirico. «Abbiamo appreso che il criterio di assegnazione degli assessorati è "il peso elettorale" e quindi col bilancino, in queste ultime ore si è cercato di applicare il "Manuale Cencelli". La competenza non è un criterio all'ordine del giorno».
Un'opinione tagliente, dunque, che dubita dell'idoneità degli esponenti della giunta, i cui nomi saranno ufficializzati nell'apposita conferenza stampa, a svolgere adeguatamente il loro lavoro curando la cosa pubblica. Non sono però meglio definite le argomentazioni a supporto delle critiche che smontano le attitudini delle imminenti nomine assessorili.
Altra forte perplessità che viene messa nero su bianco circa il metodo di azione del PD terlizzese, «solo riunioni private, nessuna convocazione», sottolinea quindi l'esclusione del movimento di Grassi dal condividere pareri sulle personalità della giunta.
Un disagio fastidioso che lascia il campo alla sferzata finale, mettendo in dubbio la bontà delle logiche di confronto all'interno del PD. «È sconcertante osservare la politica terlizzese governata da due o tre centri di potere: una oligarchia che si appresta a governare la città».
Si è trattata certamente di una dura botta per Grassi e i suoi accoliti che sono stati estromessi del tutto dalla macchina amministrativa. «Neanche un'Assemblea per ringraziare i 10 candidati che, pur non riuscendo vincitori, hanno contribuito con lealtà ed entusiasmo all'ottimo risultato» è l'ennesimo rammarico sollevato.
Una delusione forte e tangibile che traspare dalla nota che il medesimo circolo ha divulgato sulla piattaforma di Facebook, esprimendo subito il suo disappunto in maniera tranchant dopo gli auguri di rito alla nuova amministrazione.
Piuttosto lapidario è il giudizio grassiano formulato nella scelta degli assessori, così rivolgendo una prima pesante contestazione al Sindaco Michelangelo De Chirico. «Abbiamo appreso che il criterio di assegnazione degli assessorati è "il peso elettorale" e quindi col bilancino, in queste ultime ore si è cercato di applicare il "Manuale Cencelli". La competenza non è un criterio all'ordine del giorno».
Un'opinione tagliente, dunque, che dubita dell'idoneità degli esponenti della giunta, i cui nomi saranno ufficializzati nell'apposita conferenza stampa, a svolgere adeguatamente il loro lavoro curando la cosa pubblica. Non sono però meglio definite le argomentazioni a supporto delle critiche che smontano le attitudini delle imminenti nomine assessorili.
Altra forte perplessità che viene messa nero su bianco circa il metodo di azione del PD terlizzese, «solo riunioni private, nessuna convocazione», sottolinea quindi l'esclusione del movimento di Grassi dal condividere pareri sulle personalità della giunta.
Un disagio fastidioso che lascia il campo alla sferzata finale, mettendo in dubbio la bontà delle logiche di confronto all'interno del PD. «È sconcertante osservare la politica terlizzese governata da due o tre centri di potere: una oligarchia che si appresta a governare la città».
Si è trattata certamente di una dura botta per Grassi e i suoi accoliti che sono stati estromessi del tutto dalla macchina amministrativa. «Neanche un'Assemblea per ringraziare i 10 candidati che, pur non riuscendo vincitori, hanno contribuito con lealtà ed entusiasmo all'ottimo risultato» è l'ennesimo rammarico sollevato.