
Attualità
Murate vive le api di Viale delle Mimose. FOTO
Punito con la reclusione chi distrugge e uccide animali protetti
Terlizzi - giovedì 7 luglio 2016
18.35
E' bastato un po' di cemento e di poliuterano espanso per tappezzare i buchi del muro di Viale delle Mimose scelto come casa da una famiglia di api che contava all'incirca 40.000 esemplari. Tante le lamentele degli abitanti della zona pervenuteci fino ad un mesetto fa; poi qualcuno ha pensato bene di risolvere il problema nella maniera meno idonea: murandole vive.
Vincenzo Mininni, giovane esperto apicoltore, ci ha raccontato la triste scoperta cui ha assistito personalmente qualche giorno fa, recatosi sul posto per effettuare un sopralluogo propedeutico al successivo recupero della famiglia insediata. Ormai le api rimaste intrappolate nel muro saranno tutte morte per asfissia o fame.
Nel frattempo, altri esemplari sono rimasti indenni e ronzano ancora in quella zona: si tratta di quelle operaie che erano rimaste fuori dal nido durante la notte alla ricerca di polline e nettare, che al ritorno mattutino non hanno più trovato l'ingresso di casa in quanto occluso. Chiaramente disorientate, anche a loro rimangono pochi giorni di vita: venti, tutt'al più.
L'esperto ricorda che le api sono una specie selvatica protetta e che la legge 45/2014 definisce come animale domestico cui si applicano le disposizioni degli articoli 544 bis e ter del codice penale in caso di uccisione e maltrattamento che nella fattispecie prevedono la reclusione fino ai due anni. L'art. 8 della stessa legge recita che 《la distruzione degli alveari avviene solo in circostanze del tutto eccezionali di ordine sanitario o pubblico ed è predisposta solo a seguito di ordinanza del Sindaco o di altra aurptorità competente》. Al momento, nel caso in esame, il reato punito dall'art. 727 bis del codice penale rimane imputabile ad ignoti.
Vincenzo Mininni, giovane esperto apicoltore, ci ha raccontato la triste scoperta cui ha assistito personalmente qualche giorno fa, recatosi sul posto per effettuare un sopralluogo propedeutico al successivo recupero della famiglia insediata
Nel frattempo, altri esemplari sono rimasti indenni e ronzano ancora in quella zona: si tratta di quelle operaie che erano rimaste fuori dal nido durante la notte alla ricerca di polline e nettare, che al ritorno mattutino non hanno più trovato l'ingresso di casa in quanto occluso. Chiaramente disorientate, anche a loro rimangono pochi giorni di vita: venti, tutt'al più.
L'esperto ricorda che le api sono una specie selvatica protetta e che la legge 45/2014 definisce come animale domestico cui si applicano le disposizioni degli articoli 544 bis e ter del codice penale in caso di uccisione e maltrattamento che nella fattispecie prevedono la reclusione fino ai due anni. L'art. 8 della stessa legge recita che 《la distruzione degli alveari avviene solo in circostanze del tutto eccezionali di ordine sanitario o pubblico ed è predisposta solo a seguito di ordinanza del Sindaco o di altra aurptorità competente》. Al momento, nel caso in esame, il reato punito dall'art. 727 bis del codice penale rimane imputabile ad ignoti.