Politica
Nella Bat 628 posti letto, in tutto il nord barese appena 156
Ecco le disparità prevista dal piano di riordino ospedaliero firmato Emiliano
Terlizzi - mercoledì 23 marzo 2016
19.49
Accorato l'appello che i sindaci delle città di Terlizzi, Corato, Giovinazzo, Molfetta e Ruvo di Puglia hanno mosso ieri dinanzi alla Commissione Sanità e Servizi Sociali della Regione Puglia, per il tramite di un documento frutto della condivisione di intenti dei cinque primi cittadini.
Muovendo da una lunga e dettagliata serie di osservazioni, quello che i Sindaci hanno inteso evidenziare è l'oggettiva disparità di trattamento che il tanto controverso Piano di Riordino della Sanità riserva al territorio del Nordbarese, spogliandolo, di fatto, di tre strutture importanti, almeno come ora concepite: il polo di Terlizzi andrebbe, infatti, incontro alla conversione in 'presidio di post-acuzie', di fatto "equiparabile alla sua chiusura", aveva avuto modo di commentare pubblicamente Gemmato, mentre per quelli di Corato e Molfetta, il Piano prevede la classificazione in 'ospedali di base' con l'attribuzione dei reparti minimali previsti dalla normativa.
Un disparità operata, si legge nel documento a cinque firme, "in merito sia alla classificazione delle strutture ospedaliere, sia della distribuzione dei posti letto e dei relativi reparti all'interno degli stabilimenti".
A supporto delle loro ragioni, i cinque sindaci hanno fornito alla Commissione riunitasi nella giornata di ieri, anche delle tabelle che illustrano in maniera palese la situazione per le grandi macro-aree di territorio: se, ad esempio, nei tre ospedale della Bat, il numero dei posti letto è di 628, per il Nord-barese è di 156.
"Esiste, inoltre, nel Nord Barese più che in altri territori, il tema della pediatria ospedaliera- si legge, ancora- A Corato viene soppressa una unità operativa da 15 posti letto e una di day hospital, con 607 ricoveri annui e 4000 accessi in reparto. A Molfetta un ambulatorio specialistico da 1200 accessi annui e oltre 350 consulenze pediatriche annue in pronto soccorso. A Terlizzi si sopprime il reparto di diagnostica pre-natale, eccellenza regionale e extraterritoriale. Nella vicina ASL BAT i posti letto di pediatria sono 40. Nel Nord Barese sono zero. Tutte le famiglie del nord barese dovranno ricorrere agli ospedali del capoluogo, già sovraffollati, per curare i propri bambini. Anche in questo caso, Bisceglie non può essere la risposta".
"In sostanza- si potrebbe affermare che è svantaggioso risiedere nel nostro territorio in quanto a possibilità di cure ospedaliere".
Non solo osservazioni, tuttavia, quelle sollevate ma anche richieste: una su tutte, quella di riformulare, in maniera più opportuna, il Piano approvato dalla Giunta Regionale, proprio per riequilibrare la dotazione ospedaliera. Sulla pediatria, ad esempio, la proposta dei sindaci è quella di mantenere la unità operativa di Corato e il reparto di diagnostica pre-natale di Terlizzi, salvaguardando la specialità dell'ambulatorio di pediatria di Molfetta. Altre istanze mossa alla Commissione, quelle di attivare quanto prima l'Ospedale di Primo Livello Comprensoriale, l''Ospedale del Nord- Barese' e, sino alla realizzazione dello stesso, la garanzia al territorio di una adeguata offerta ospedaliera, dal Piano, per i Sindaci, assolutamente non prevista.
Muovendo da una lunga e dettagliata serie di osservazioni, quello che i Sindaci hanno inteso evidenziare è l'oggettiva disparità di trattamento che il tanto controverso Piano di Riordino della Sanità riserva al territorio del Nordbarese, spogliandolo, di fatto, di tre strutture importanti, almeno come ora concepite: il polo di Terlizzi andrebbe, infatti, incontro alla conversione in 'presidio di post-acuzie', di fatto "equiparabile alla sua chiusura", aveva avuto modo di commentare pubblicamente Gemmato, mentre per quelli di Corato e Molfetta, il Piano prevede la classificazione in 'ospedali di base' con l'attribuzione dei reparti minimali previsti dalla normativa.
Un disparità operata, si legge nel documento a cinque firme, "in merito sia alla classificazione delle strutture ospedaliere, sia della distribuzione dei posti letto e dei relativi reparti all'interno degli stabilimenti".
A supporto delle loro ragioni, i cinque sindaci hanno fornito alla Commissione riunitasi nella giornata di ieri, anche delle tabelle che illustrano in maniera palese la situazione per le grandi macro-aree di territorio: se, ad esempio, nei tre ospedale della Bat, il numero dei posti letto è di 628, per il Nord-barese è di 156.
"Esiste, inoltre, nel Nord Barese più che in altri territori, il tema della pediatria ospedaliera- si legge, ancora- A Corato viene soppressa una unità operativa da 15 posti letto e una di day hospital, con 607 ricoveri annui e 4000 accessi in reparto. A Molfetta un ambulatorio specialistico da 1200 accessi annui e oltre 350 consulenze pediatriche annue in pronto soccorso. A Terlizzi si sopprime il reparto di diagnostica pre-natale, eccellenza regionale e extraterritoriale. Nella vicina ASL BAT i posti letto di pediatria sono 40. Nel Nord Barese sono zero. Tutte le famiglie del nord barese dovranno ricorrere agli ospedali del capoluogo, già sovraffollati, per curare i propri bambini. Anche in questo caso, Bisceglie non può essere la risposta".
"In sostanza- si potrebbe affermare che è svantaggioso risiedere nel nostro territorio in quanto a possibilità di cure ospedaliere".
Non solo osservazioni, tuttavia, quelle sollevate ma anche richieste: una su tutte, quella di riformulare, in maniera più opportuna, il Piano approvato dalla Giunta Regionale, proprio per riequilibrare la dotazione ospedaliera. Sulla pediatria, ad esempio, la proposta dei sindaci è quella di mantenere la unità operativa di Corato e il reparto di diagnostica pre-natale di Terlizzi, salvaguardando la specialità dell'ambulatorio di pediatria di Molfetta. Altre istanze mossa alla Commissione, quelle di attivare quanto prima l'Ospedale di Primo Livello Comprensoriale, l''Ospedale del Nord- Barese' e, sino alla realizzazione dello stesso, la garanzia al territorio di una adeguata offerta ospedaliera, dal Piano, per i Sindaci, assolutamente non prevista.