Politica
No alla condotta sottomarina di Torre Calderina
I grillini di Terlizzi: "Scelta disastrosa"
Terlizzi - giovedì 3 dicembre 2015
7.43
Si chiama #notubTorrecalderina ed è l'hasgtag lanciato dai meetup 5 stelle di Bisceglie, Molfetta, Ruvo, Corato, Terlizzi per dire "no" alla condotta sottomarina di Torre Calderina, in progetto sulla costa del nord barese. L'opera dovrebbe fare da collettore delle acque reflue provenienti dai depuratori delle varie città per poi sversarla al large in mare aperto.
I grillini intendono informare i cittadini "sui rischi e sulle problematiche legate al collettamento" e allo stesso tempo proporre a un progetto che non esitano a definire "disastroso". " Questa condotta – si legge in una nota – è un progetto totalmente enucleato dai programmi di misure di mantenimento e risanamento ambientale previste dalla legge 190/2010 che fra dicembre e marzo pone importanti scadenze agli enti competenti. Enti che a questo punto dovranno ritenersi inadempienti nei confronti dell'intera cittadinanza dei comuni coinvolti e di tutta la Regione che, puntualmente, risponde più volte con soldi propri, prima versando gli oneri in bolletta e, poi, impegnando risorse della collettività alle procedure di infrazione della comunità europea per la mancante e insufficiente depurzione dei reflui, senza trascurare i bagni di 'salute' nei periodi vacanzieri".
"Non staremo a guardare un'opera progettata per convogliare in mare aperto ogni giorno 60.000 tonnellate di reflui urbani senza render conto delle propedeutiche necessità di offrire alla cittadinanza le garanzie di un'eccellente depurazione, nè resteremo a guardare l'impatto drammatico sul territorio (dall'habitat marino a quello costiero, finanche alle insinuazioni in falda) con un'esposizione a danni tanto certi quanto inquantificabili alla salute pubblica, all'indotto turistico, alle attività di pesca e, indirettamente, anche a quelle agricole. I numeri sono chiari: 5 comuni, 210.000 cittadini coinvolti, un costo stimato di 20 milioni di euro pubblici, 60.000 tonnellate di reflui urbani al giorno, 1 sito di importanza comunitaria violato, e almeno 10 chilometri di aree costiere gravate dall'impatto eco-ambientale".
I grillini propongo soluzioni di riuso delle acque depurate e invitano dunque i cittadini a tenere alta l'attenzione per le generazioni che verranno e a prendere parte alle numerose occasioni di incontro e confronto che gli attivisti dei meet-Up sottoelencati di Molfetta, Bisceglie, Corato, Ruvo e Terlizzi porteranno tra le strade nelle prossime settimane per una nuova operazione di #fiatosulcollo sulle 'disattenzioni' degli amministratori.
I grillini intendono informare i cittadini "sui rischi e sulle problematiche legate al collettamento" e allo stesso tempo proporre a un progetto che non esitano a definire "disastroso". " Questa condotta – si legge in una nota – è un progetto totalmente enucleato dai programmi di misure di mantenimento e risanamento ambientale previste dalla legge 190/2010 che fra dicembre e marzo pone importanti scadenze agli enti competenti. Enti che a questo punto dovranno ritenersi inadempienti nei confronti dell'intera cittadinanza dei comuni coinvolti e di tutta la Regione che, puntualmente, risponde più volte con soldi propri, prima versando gli oneri in bolletta e, poi, impegnando risorse della collettività alle procedure di infrazione della comunità europea per la mancante e insufficiente depurzione dei reflui, senza trascurare i bagni di 'salute' nei periodi vacanzieri".
"Non staremo a guardare un'opera progettata per convogliare in mare aperto ogni giorno 60.000 tonnellate di reflui urbani senza render conto delle propedeutiche necessità di offrire alla cittadinanza le garanzie di un'eccellente depurazione, nè resteremo a guardare l'impatto drammatico sul territorio (dall'habitat marino a quello costiero, finanche alle insinuazioni in falda) con un'esposizione a danni tanto certi quanto inquantificabili alla salute pubblica, all'indotto turistico, alle attività di pesca e, indirettamente, anche a quelle agricole. I numeri sono chiari: 5 comuni, 210.000 cittadini coinvolti, un costo stimato di 20 milioni di euro pubblici, 60.000 tonnellate di reflui urbani al giorno, 1 sito di importanza comunitaria violato, e almeno 10 chilometri di aree costiere gravate dall'impatto eco-ambientale".
I grillini propongo soluzioni di riuso delle acque depurate e invitano dunque i cittadini a tenere alta l'attenzione per le generazioni che verranno e a prendere parte alle numerose occasioni di incontro e confronto che gli attivisti dei meet-Up sottoelencati di Molfetta, Bisceglie, Corato, Ruvo e Terlizzi porteranno tra le strade nelle prossime settimane per una nuova operazione di #fiatosulcollo sulle 'disattenzioni' degli amministratori.