Questa è la città dei fiori, non dei proiettili
In consiglio comunale maggioranza e opposizione potrebbero concertare una mozione unitaria di condanna rispetto ai fatti accaduti
Terlizzi - mercoledì 1 luglio 2015
10.13
Ci sta tutto, lo sgomento. E sono comprensibilissimi la rabbia e lo sconcerto di questa Terlizzi che si ritrova, in una sera d'estate, alle dieci di sera, accovacciata a terra a contare i bossoli esplosi di fronte a una pizzeria. Di fronte ai dei bambini che mangiavano pizza e che ricorderanno per sempre l'eco di quella sparatoria .
A sangue caldo le emozioni bruciano e Terlizzi ora come ora non deve sembrare un'isola così felice. Tuttavia, per quanto l'aritmetica della cronaca nera cominci a restituire dei numeri preoccupanti (in pochi mesi due sparatorie tra le gente, che si sommano ad altri fatti di minor rilievo) questo è il momento in cui, con uno sforzo da parte di tutti, è necessario mostrarsi uniti.
La tentazione di strumentalizzare quanto accaduto ieri sera sarebbe prova di miopia politica. Ci piace pensare che la classe dirigente terlizzese saprà dimostrarsi sufficientemente matura per sgombrare il terreno politico dalla sindrome del "Piove, governo ladro!". Del resto, basta appena un'oncia di onestà intellettuale per ammettere che quanto successo ieri sera non c'entra nulla con l'amministrare una città.
E allora che fare? Tanto per cominciare, già oggi pomeriggio in occasione del consiglio comunale, maggioranza e opposizione potrebbero concertare una mozione unitaria di condanna rispetto ai fatti accaduti. Tutti insieme si potrebbe sottoscrivere parole di sostegno pieno nei confronti dei carabinieri e di tutte le forze dell'ordine presenti in città, impegnati in questo momento in un durissimo compito. Sarebbe il segnale di una comunità capace di essere tutt'una, di farsi sintesi quando davvero ce ne sia il bisogno.
I terlizzesi non devono smettere di avere fiducia; non devono smettere di amare questa città senza riserve; non devono smettere di dipingere Terlizzi con i colori dei fiori; non devono smettere di impegnarsi ogni giorno per essere protagonisti positivi nei piccoli gesti quotidiani; non devono smettere di ricordare che Terlizzi appartiene e apparterrà sempre a loro, ai terlizzesi, alla persone perbene. Non devono smettere o forse dovrebbero cominciare.
Terlizzi è mia, Terlizzi è bella, io amo Terlizzi: scrivete solo questo sui social network.
Cosimo de Gioia
Rossella Paduanelli
foto di Cosma Cacciapaglia
A sangue caldo le emozioni bruciano e Terlizzi ora come ora non deve sembrare un'isola così felice. Tuttavia, per quanto l'aritmetica della cronaca nera cominci a restituire dei numeri preoccupanti (in pochi mesi due sparatorie tra le gente, che si sommano ad altri fatti di minor rilievo) questo è il momento in cui, con uno sforzo da parte di tutti, è necessario mostrarsi uniti.
La tentazione di strumentalizzare quanto accaduto ieri sera sarebbe prova di miopia politica. Ci piace pensare che la classe dirigente terlizzese saprà dimostrarsi sufficientemente matura per sgombrare il terreno politico dalla sindrome del "Piove, governo ladro!". Del resto, basta appena un'oncia di onestà intellettuale per ammettere che quanto successo ieri sera non c'entra nulla con l'amministrare una città.
E allora che fare? Tanto per cominciare, già oggi pomeriggio in occasione del consiglio comunale, maggioranza e opposizione potrebbero concertare una mozione unitaria di condanna rispetto ai fatti accaduti. Tutti insieme si potrebbe sottoscrivere parole di sostegno pieno nei confronti dei carabinieri e di tutte le forze dell'ordine presenti in città, impegnati in questo momento in un durissimo compito. Sarebbe il segnale di una comunità capace di essere tutt'una, di farsi sintesi quando davvero ce ne sia il bisogno.
I terlizzesi non devono smettere di avere fiducia; non devono smettere di amare questa città senza riserve; non devono smettere di dipingere Terlizzi con i colori dei fiori; non devono smettere di impegnarsi ogni giorno per essere protagonisti positivi nei piccoli gesti quotidiani; non devono smettere di ricordare che Terlizzi appartiene e apparterrà sempre a loro, ai terlizzesi, alla persone perbene. Non devono smettere o forse dovrebbero cominciare.
Terlizzi è mia, Terlizzi è bella, io amo Terlizzi: scrivete solo questo sui social network.
Cosimo de Gioia
Rossella Paduanelli
foto di Cosma Cacciapaglia