
Attualità
Non c'è Festa Maggiore senza la carne arrostita
Video intervista ad alcune macellerie di Terlizzi
Terlizzi - sabato 8 agosto 2015
9.59
"Non ci può essere Festa Maggiore senza carne arrostita", questo il motto che entusiasma i principali macellai terlizzesi che, anche quest'anno in occasione della Festa, hanno cominciato ad allestire all'esterno dei loro locali tavoli e sedie per ospitare gli amanti delle specialità nostrane.
Terlizziviva ha intervistato i titolari della Braceria da Fidelfo sita in Corso Dante, della macelleria Gianni Dello Russo di Via Foscolo e di Giuseppe Del Vecchio di Via La Spezia. Stando alle testimonianze, la tradizione della carne alla brace risale alla fine dell'Ottocento, molto probabilmente a seguito della consegna del progetto definitivo del Carro Trionfale (datato 1868) da parte del maestro Michele De Napoli alla città di Terlizzi.
Con il trascorrere del tempo e l'evolversi della società, la tradizione si è adattata alle nuove esigenze dei clienti e non solo. Emerge infatti che negli ultimi anni "sono richieste più autorizzazioni; non possiamo arrostire come una volta per evitare che il fumo inondi il paese in maniera spropositata, dobbiamo utilizzare delle cappe ad hoc; i clienti vogliono gustare la nostra carne seduti comodi ai tavoli e noi cerchiamo di garantire un servizio efficiente".
A gustare i prodotti tipici – tra cui spicca la nota specialità delle "ghiumredd", un tipo particolare di involtino – sono in primis i terlizzesi ma non mancano i turisti che accorrono numerosi dai paesi limitrofi per deliziare il loro palato. Si tratta di una tradizione che rimpingua anche le tasche dei lavoratori terlizzesi: il servizio offerto va a beneficiare non solo i macellai ma anche coloro che si occupano della fornitura di pane e bibite.
La Domenica della Festa si consumano quintali di carne la cui preparazione richiede giorni di intenso lavoro. La passione con cui viene svolta l'attività, ripaga i macellai dei sacrifici compiuti che vedono andar via soddisfatti i loro clienti.
Che la carne arrostita presenti un forte legame con il Carro Trionfale è segnato pure da un episodio di qualche anno fa, quando alle macellerie non fu consentito di arrostire all'aperto e di far accomodare i clienti per le strade: per una mera coincidenza la Festa fu rinviata di una settimana per guasti tecnici del Carro.
Terlizziviva ha intervistato i titolari della Braceria da Fidelfo sita in Corso Dante, della macelleria Gianni Dello Russo di Via Foscolo e di Giuseppe Del Vecchio di Via La Spezia. Stando alle testimonianze, la tradizione della carne alla brace risale alla fine dell'Ottocento, molto probabilmente a seguito della consegna del progetto definitivo del Carro Trionfale (datato 1868) da parte del maestro Michele De Napoli alla città di Terlizzi.
Con il trascorrere del tempo e l'evolversi della società, la tradizione si è adattata alle nuove esigenze dei clienti e non solo. Emerge infatti che negli ultimi anni "sono richieste più autorizzazioni; non possiamo arrostire come una volta per evitare che il fumo inondi il paese in maniera spropositata, dobbiamo utilizzare delle cappe ad hoc; i clienti vogliono gustare la nostra carne seduti comodi ai tavoli e noi cerchiamo di garantire un servizio efficiente".
A gustare i prodotti tipici – tra cui spicca la nota specialità delle "ghiumredd", un tipo particolare di involtino – sono in primis i terlizzesi ma non mancano i turisti che accorrono numerosi dai paesi limitrofi per deliziare il loro palato. Si tratta di una tradizione che rimpingua anche le tasche dei lavoratori terlizzesi: il servizio offerto va a beneficiare non solo i macellai ma anche coloro che si occupano della fornitura di pane e bibite.
La Domenica della Festa si consumano quintali di carne la cui preparazione richiede giorni di intenso lavoro. La passione con cui viene svolta l'attività, ripaga i macellai dei sacrifici compiuti che vedono andar via soddisfatti i loro clienti.
Che la carne arrostita presenti un forte legame con il Carro Trionfale è segnato pure da un episodio di qualche anno fa, quando alle macellerie non fu consentito di arrostire all'aperto e di far accomodare i clienti per le strade: per una mera coincidenza la Festa fu rinviata di una settimana per guasti tecnici del Carro.