Cronaca
«Non riusciamo a credere che Armando e Giuseppe non ci siano più»
Il dolore degli amici dei due ragazzi diciassettenni morti sulla provinciale Terlizzi-Giovinazzo
Terlizzi - lunedì 22 agosto 2016
13.43
«Non riesco ancora a crederci che tu non ce l'abbia fatta, hai sempre lottato contro tutto e ne sei uscito vincitore. Cosa ti è preso perché hai ceduto?! Non dovevi, non ora». Non vogliono crederci, gli amici di Armando Bali il diciassettenne coinvolto nell'incidente stradale di sabato pomeriggio sulla provinciale Terlizzi-Giovinazzo. Continuano a scrivergli messaggi sulla bacheca facebook, ma lui non c'è più, purtroppo è vero non ce l'ha fatta: il suo cuore si è fermato nella notte tra sabato e domenica nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Andria.
Armando come Giuseppe de Chirico, amici da sempre e con lo stesso destino.
Maria Pia Binetti è una compagna di Giuseppe al tecnico commerciale di Ruvo: «Non riusciamo a metabolizzare questa terribile notizia. Giuseppe era un ragazzo tranquillo, per nulla spericolato, certamente non era uno alla ricerca del rischio».
Alla gita in campagna c'erano altri amici di scuola, altri di quella 3/B che ieri si è riunita in lacrime: «Di Giuseppe ricordo le sue guance sempre rosse. Amava la storia, anche quella contemporanea e per via del pullman che lo accompagnava a scuola da Terlizzi era sempre il primo a entrare in classe».
Commossa anche una delle professoresse, Maria Bonaduce docente terlizzese che lavora all'istituto commerciale di Ruvo, che di Giuseppe rammenta l'esperienza di alternanza scuola-lavoro in un'agenzia immobiliare a Terlizzi: «Ne era rimasto entusiasta».
Sgomenti anche gli amici di Armando. Frequentava il Liceo pedagogico, un ragazzo radioso e schietto: «Aveva sempre il sorriso sulle labbra e non faceva altro che trasmettere allegria. Innamorato della pallavolo, era sempre li nel palazzetto in campo o sugli spalti a tifare per i suoi compagni, si faceva voler bene da tutti», così lo ricorda l'amico Nicolò Mangiatordi che con Armand aveva avuto un'esperienza sportiva nella squadra della città. «Quest'anno ha fatto l'under 17 e aveva vinto la prima divisione giovani».
L'ultima foto di Armand e Giuseppe è quella che ora campeggia su Facebook, scattata mentre erano insieme agli altri amici della scampagnata di sabato. Tutti in bicicletta, pronti per partire. Così riassume uno che erà lì con loro: «Eravamo partiti tutti insieme, felici e spensierati. Siamo tornati distrutti».
Armando come Giuseppe de Chirico, amici da sempre e con lo stesso destino.
Maria Pia Binetti è una compagna di Giuseppe al tecnico commerciale di Ruvo: «Non riusciamo a metabolizzare questa terribile notizia. Giuseppe era un ragazzo tranquillo, per nulla spericolato, certamente non era uno alla ricerca del rischio».
Alla gita in campagna c'erano altri amici di scuola, altri di quella 3/B che ieri si è riunita in lacrime: «Di Giuseppe ricordo le sue guance sempre rosse. Amava la storia, anche quella contemporanea e per via del pullman che lo accompagnava a scuola da Terlizzi era sempre il primo a entrare in classe».
Commossa anche una delle professoresse, Maria Bonaduce docente terlizzese che lavora all'istituto commerciale di Ruvo, che di Giuseppe rammenta l'esperienza di alternanza scuola-lavoro in un'agenzia immobiliare a Terlizzi: «Ne era rimasto entusiasta».
Sgomenti anche gli amici di Armando. Frequentava il Liceo pedagogico, un ragazzo radioso e schietto: «Aveva sempre il sorriso sulle labbra e non faceva altro che trasmettere allegria. Innamorato della pallavolo, era sempre li nel palazzetto in campo o sugli spalti a tifare per i suoi compagni, si faceva voler bene da tutti», così lo ricorda l'amico Nicolò Mangiatordi che con Armand aveva avuto un'esperienza sportiva nella squadra della città. «Quest'anno ha fatto l'under 17 e aveva vinto la prima divisione giovani».
L'ultima foto di Armand e Giuseppe è quella che ora campeggia su Facebook, scattata mentre erano insieme agli altri amici della scampagnata di sabato. Tutti in bicicletta, pronti per partire. Così riassume uno che erà lì con loro: «Eravamo partiti tutti insieme, felici e spensierati. Siamo tornati distrutti».