Attualità
Odore acre molto forte a Terlizzi: ecco di cosa si tratta
Tanfo riscontrato in tutte le vie della città e periferie
Terlizzi - giovedì 26 ottobre 2023
Un odore acre, molto forte, si respira a Terlizzi già da alcuni giorni. Un tam tam di messaggi e la diffusione di opinioni sui social, hanno reso noto ben presto il fatto che il pessimo odore si fosse diffuso in tutte le vie e le periferie della città.
Tantissime a tal proposito le segnalazioni su Facebook, anche nel tentativo di capire le cause di un'aria resa cosi irrespirabile. Nel merito è intervenuto con un post, nel corso del pomeriggio di martedì 24 ottobre, anche il consigliere Pietro Ruggiero, «Nessuno sente questo cattivo odore nell'aria? C'è già da questa mattina. Sembra l'odore che emanano le "acque reflue", le acque di scarto della lavorazione delle olive», è stato il suo messaggio, commentato ed avvallato da molti cittadini.
La redazione di TerlizziViva ha contattato la Polizia Locale per ulteriori spiegazioni, che sembrano confermare la tesi del consigliere Ruggiero, ovvero si tratterebbe «acque reflue di vegetazione prodotte dai frantoi che vengono sversate sui terreni agricoli, e col gran caldo, specie in mattinata, ed il forte vento, a fomentarne il pessimo odore»; la stessa Polizia Locale specifica che «tali operazioni avvengono in piena legalità».
Le acque di vegetazione prodotte dai frantoi, presentano una colorazione scura e sono costituite essenzialmente dalle acque di lavaggio delle olive e da quelle di processo, sono state sempre considerate uno scarto da smaltire come un residuo speciale. Per questo motivo le acque di vegetazione sono regolamentate da una specifica normativa, che fa riferimento alla legge n.574/1996, aggiornata negli anni successivi con una serie di Decreti.
Le indagini chimiche svoltesi di recente hanno evidenziato quanto le acque di vegetazione risultino prive di qualsiasi sostanza pericolosa, agenti patogeni, metalli pesanti; ed il problema di una loro corretta utilizzazione agronomica nei campi, riguarda quasi esclusivamente alcuni dei componenti organici caratterizzati da una spiccata azione antimicrobica e/o da una bassa biodegradabilità.
Per questo motivo l'impiego delle acque di vegetazione nei terreni deve rispondere a criteri di raziocinio in relazione alle quantità sversate, ai tempi, alle modalità dello smaltimento e soprattutto a particolari condizioni del sito destinato a riceverle.
Tantissime a tal proposito le segnalazioni su Facebook, anche nel tentativo di capire le cause di un'aria resa cosi irrespirabile. Nel merito è intervenuto con un post, nel corso del pomeriggio di martedì 24 ottobre, anche il consigliere Pietro Ruggiero, «Nessuno sente questo cattivo odore nell'aria? C'è già da questa mattina. Sembra l'odore che emanano le "acque reflue", le acque di scarto della lavorazione delle olive», è stato il suo messaggio, commentato ed avvallato da molti cittadini.
La redazione di TerlizziViva ha contattato la Polizia Locale per ulteriori spiegazioni, che sembrano confermare la tesi del consigliere Ruggiero, ovvero si tratterebbe «acque reflue di vegetazione prodotte dai frantoi che vengono sversate sui terreni agricoli, e col gran caldo, specie in mattinata, ed il forte vento, a fomentarne il pessimo odore»; la stessa Polizia Locale specifica che «tali operazioni avvengono in piena legalità».
Le acque di vegetazione prodotte dai frantoi, presentano una colorazione scura e sono costituite essenzialmente dalle acque di lavaggio delle olive e da quelle di processo, sono state sempre considerate uno scarto da smaltire come un residuo speciale. Per questo motivo le acque di vegetazione sono regolamentate da una specifica normativa, che fa riferimento alla legge n.574/1996, aggiornata negli anni successivi con una serie di Decreti.
Le indagini chimiche svoltesi di recente hanno evidenziato quanto le acque di vegetazione risultino prive di qualsiasi sostanza pericolosa, agenti patogeni, metalli pesanti; ed il problema di una loro corretta utilizzazione agronomica nei campi, riguarda quasi esclusivamente alcuni dei componenti organici caratterizzati da una spiccata azione antimicrobica e/o da una bassa biodegradabilità.
Per questo motivo l'impiego delle acque di vegetazione nei terreni deve rispondere a criteri di raziocinio in relazione alle quantità sversate, ai tempi, alle modalità dello smaltimento e soprattutto a particolari condizioni del sito destinato a riceverle.