Cronaca
Operazione antidroga "Amici miei", condannato anche un 26enne di Terlizzi
Si è concluso il processo con rito abbreviato nei riguardi di 10 persone: 5 anni e 4 mesi per Luca Di Battista
Terlizzi - venerdì 14 giugno 2019
Raggiungono quasi 50 anni di reclusione le condanne inflitte nel processo a dieci uomini coinvolti nell'operazione dei Carabinieri di Gallipoli eseguita lo scorso settembre chiamata "Amici miei" (dal termine usato dagli indagati per indicare le dosi di droga pronte per la vendita).
Per l'accusa, avrebbero fatto parte, a vario titolo, di «un'impresa criminale» (così la definì il giudice per le indagini preliminari Simona Panzera nell'ordinanza di custodia cautelare) impegnata nel mercato della cocaina in diverse zone del Salento (Gallipoli, Taviano, Matino, Alezio e nei paesi vicini).
Il giudice Sergio Tosi, al termine del giudizio con rito abbreviato, si è pronunciato condannando, tra gli altri, Luca Di Battista, 26enne nato a Terlizzi e residente a Mancaversa, a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Le pene più alte per Saimir Sejidini, 27enne nato in Albania, residente a Taviano, ritenuto leader del gruppo (12 anni, 10 mesi e 20 giorni) e per Vincenzo De Matteis, 42enne residente a Taviano (6 anni, 5 mesi, e 10 giorni).
Sono state 6mila, nel corso delle indagini, le cessioni di stupefacenti documentate dai Carabinieri della Compagnia di Gallipoli, dall'ottobre del 2016 al giugno 2017 e la modalità di vendita prescelta sarebbe stata quella del "Drug&drive": dosi e soldi venivano scambiati dai finestrini di due auto accostate in luoghi isolati.
Nel processo, il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi aveva invocato pene per quasi un secolo, ma il giudice ha ritenuto che si trattasse di un'associazione dedita a spaccio di lieve entità con l'effetto per gli imputati di ottenere condanne più contenute e di poter ottenere tutti i benefici penitenziari.
Per l'accusa, avrebbero fatto parte, a vario titolo, di «un'impresa criminale» (così la definì il giudice per le indagini preliminari Simona Panzera nell'ordinanza di custodia cautelare) impegnata nel mercato della cocaina in diverse zone del Salento (Gallipoli, Taviano, Matino, Alezio e nei paesi vicini).
Il giudice Sergio Tosi, al termine del giudizio con rito abbreviato, si è pronunciato condannando, tra gli altri, Luca Di Battista, 26enne nato a Terlizzi e residente a Mancaversa, a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Le pene più alte per Saimir Sejidini, 27enne nato in Albania, residente a Taviano, ritenuto leader del gruppo (12 anni, 10 mesi e 20 giorni) e per Vincenzo De Matteis, 42enne residente a Taviano (6 anni, 5 mesi, e 10 giorni).
Sono state 6mila, nel corso delle indagini, le cessioni di stupefacenti documentate dai Carabinieri della Compagnia di Gallipoli, dall'ottobre del 2016 al giugno 2017 e la modalità di vendita prescelta sarebbe stata quella del "Drug&drive": dosi e soldi venivano scambiati dai finestrini di due auto accostate in luoghi isolati.
Nel processo, il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi aveva invocato pene per quasi un secolo, ma il giudice ha ritenuto che si trattasse di un'associazione dedita a spaccio di lieve entità con l'effetto per gli imputati di ottenere condanne più contenute e di poter ottenere tutti i benefici penitenziari.