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Cronaca

Operazione "Gran Bazar": condanne complessive a 98 anni di carcere

Eseguiti 13 ordini di carcerazione. La base dell'organizzazione a Bisceglie, ma con propri referenti anche a Terlizzi

13 ordini di carcerazione a seguito di condanne definitive sono stati eseguiti nella mattinata di oggi dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari nei confronti di soggetti riconosciuti colpevoli del delitto di associazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope, aggravata dal numero delle persone e dalla disponibilità di armi.

I tredici individui coinvolti furono destinatari, il 16 marzo 2016, di un'ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Bari, su richiesta del sostituto procuratore della repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Giuseppe Maralfa, all'esito di complesse indagini svolte, al tempo, dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Trani, nell'ambito dell'indagine convenzionalmente denominata "Gran Bazar".

Quelle investigazioni consentirono di documentare l'operatività di una ramificata organizzazione criminale, attiva a Bisceglie, ma con propri referenti anche a Molfetta, che attraverso una rete di pusher era in grado di alimentare, con continuità, talune piazze di spaccio, rifornendole di cocaina, hashish, marijuana ed eroina.

La pericolosità dell'associazione risultò ancor più marcata, per l'accertata disponibilità di armi e munizioni (acquistate anche on-demand, con estrema facilità ed a prezzi contenuti), da parte di capi e gregari del sodalizio. Il quadro probatorio delineato nel 2016 è stato confermato nelle varie fasi di giudizio e le sentenze di condanna sono divenute definitive a seguito di pronuncia della Corte di Cassazione.

In totale sono stati comminati 98 anni di carcere alle persone imputate. 5 di esse erano già rinchiuse nelle strutture penitenziarie di Siracusa, Roma, Taranto, Lecce e Melfi, dove continueranno a scontare la pena.

L'operazione di questa mattina ha impegnato circa 60 Carabinieri del Comando Provinciale di Bari che si sono avvalsi di unità cinofile effettuando perquisizioni domiciliari nei confronti degli arrestati. Emblematica è la conversazione captata dai militari dell'Arma durante uno spostamento in auto e intrattenuta da uno dei membri con il proprio figlio sedicenne.

Da "buon" padre di famiglia, l'uomo illustrava la sua collocazione all'interno dell'associazione per delinquere, augurando al giovane di acquisire presto il know-how e l'adeguato spessore criminale per potersi affiliare. Incalzato dalle domande del giovane, l'uomo spiegava tutti i livelli di prestigio all'interno dell'associazione.

I gradi, dal primo, il più basso, ottenuto successivamente all'affiliazione, sono in tutto sette: "picciotto", "camorrista", "sgarro", "santo", "vangelo", "crimine" ed infine "medaglione", detto anche "carica completa".

Durante le indagini, condotte a cavallo tra il 2014 ed il 2015, i Carabinieri hanno arrestato 7 persone in flagranza di reato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, per violazione della normativa in materia di detenzione di armi e munizioni, nonché per altri reati contro il patrimonio.

In totale vennero sequestrate oltre 250 dosi di cocaina, quasi 1.000 dosi di hashish, alcuni chilogrammi di marijuana e varie dosi di eroina, nonché una pistola, 50 cartucce e denaro in contanti, ritenuto provento dell'attività illecita.
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