Cronaca
Operazione "Short message", l'ultimo ricercato si consegna ai Carabinieri
Antonio Coppola era temporaneamente in Svizzera. Sale a 43 il numero dei fermati
Terlizzi - martedì 4 dicembre 2018
19.26
Sale a 43 il numero degli arresti nell'ambito della vasta operazione "Short message", il blitz eseguito all'alba del 26 novembre scorso dai Carabinieri dipendenti dalla Compagnia di Tricase.
Ieri mattina, infatti, Antonio Coppola, 27enne di Tricase, si è consegnato spontaneamente ai militari della Stazione di Specchia (i quali hanno avviato le indagini nel 2015 che hanno poi condotto alla maxi retata finale). Gli è stata così notificata l'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Lecce, Cinzia Vergine, su richiesta del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori della Direzione Distrettuale Antimafia salentina.
Coppola era temporaneamente in Svizzera per motivi di lavoro, quando è stata avviata l'operazione. Nello specifico, risponde di alcuni episodi di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ora si trova nella casa circondariale di Borgo San Nicola, a Lecce.
Con il fermo di Coppola, può realmente dirsi chiuso il cerchio. Perché tutta l'indagine, da cui la ricostruzione minuziosa, era partita proprio da un suo precedente arresto, risalente al 2015. E ora, alla chiusura di tutto, mancava proprio lui, all'appello.
L'inchiesta, che ha riguardato varie località della Puglia, tra cui Terlizzi, ha permesso di stringere le manette ai polsi a soggetti accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, estorsione e detenzione e porto illegale di armi.
I Carabinieri hanno individuato un fiorente canale di approvvigionamento che sarebbe riconducibile anche ad esponenti di un clan malavitoso dell'area di Terlizzi, nel Barese, quello dei Dello Russo-Ficco, che, a loro volta, si sarebbero riforniti da soggetti di nazionalità albanese.
Ieri mattina, infatti, Antonio Coppola, 27enne di Tricase, si è consegnato spontaneamente ai militari della Stazione di Specchia (i quali hanno avviato le indagini nel 2015 che hanno poi condotto alla maxi retata finale). Gli è stata così notificata l'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Lecce, Cinzia Vergine, su richiesta del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori della Direzione Distrettuale Antimafia salentina.
Coppola era temporaneamente in Svizzera per motivi di lavoro, quando è stata avviata l'operazione. Nello specifico, risponde di alcuni episodi di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ora si trova nella casa circondariale di Borgo San Nicola, a Lecce.
Con il fermo di Coppola, può realmente dirsi chiuso il cerchio. Perché tutta l'indagine, da cui la ricostruzione minuziosa, era partita proprio da un suo precedente arresto, risalente al 2015. E ora, alla chiusura di tutto, mancava proprio lui, all'appello.
L'inchiesta, che ha riguardato varie località della Puglia, tra cui Terlizzi, ha permesso di stringere le manette ai polsi a soggetti accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, estorsione e detenzione e porto illegale di armi.
I Carabinieri hanno individuato un fiorente canale di approvvigionamento che sarebbe riconducibile anche ad esponenti di un clan malavitoso dell'area di Terlizzi, nel Barese, quello dei Dello Russo-Ficco, che, a loro volta, si sarebbero riforniti da soggetti di nazionalità albanese.