Cronaca
Ordigno bellico in mare. Scatta il divieto di balneazione sul litorale frequentato dai terlizzesi
Interdetto lo specchio acqueo della Trincea, a Giovinazzo, per un raggio di 100 metri dal punto di rinvenimento
Terlizzi - venerdì 31 luglio 2020
13.53
Nella giornata di ieri è stata segnalata la presenza di un presunto ordigno residuato bellico adagiato sul fondale di Giovinazzo, a circa 50 metri dalla scogliera, in località Trincea, sul lungomare Marina Italiana, nei pressi di alcuni lidi molto frequentati anche da tantissimi terlizzesi.
Così, sentito in merito il Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi di Taranto ed informato il Comune di Giovinazzo, la Capitaneria di Porto ha vietato, con decorrenza immediata e sino al termine delle attività, per un raggio di 100 metri dal punto di rinvenimento del presunto ordigno residuato bellico, la balneazione, le attività di immersione, la pesca, la navigazione, lo stazionamento, l'ancoraggio ed ogni altra attività connessa con i pubblici usi del mare.
«I contravventori alla presenza - si legge nell'ordinanza n. 36 - incorreranno nelle sanzioni previste dal codice della navigazione, salvo che il fatto non costituisca diverso e/o più grave fattispecie illecita e saranno ritenuti responsabili in sede civile e penale dei danni che potranno derivare a persone e/o cose in dipendenza dell'osservanza di quanto sopra disciplinato».
La necessità principale, dunque, è quella di prevenire possibili incidenti a persone o cose e di tutelare la pubblica incolumità garantendo la sicurezza dei bagnanti e della navigazione. Sul posto, in queste ore, stanno operando congiuntamente Guardia Costiera e il personale del Nucleo S.D.A.I. di Taranto.
Così, sentito in merito il Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi di Taranto ed informato il Comune di Giovinazzo, la Capitaneria di Porto ha vietato, con decorrenza immediata e sino al termine delle attività, per un raggio di 100 metri dal punto di rinvenimento del presunto ordigno residuato bellico, la balneazione, le attività di immersione, la pesca, la navigazione, lo stazionamento, l'ancoraggio ed ogni altra attività connessa con i pubblici usi del mare.
«I contravventori alla presenza - si legge nell'ordinanza n. 36 - incorreranno nelle sanzioni previste dal codice della navigazione, salvo che il fatto non costituisca diverso e/o più grave fattispecie illecita e saranno ritenuti responsabili in sede civile e penale dei danni che potranno derivare a persone e/o cose in dipendenza dell'osservanza di quanto sopra disciplinato».
La necessità principale, dunque, è quella di prevenire possibili incidenti a persone o cose e di tutelare la pubblica incolumità garantendo la sicurezza dei bagnanti e della navigazione. Sul posto, in queste ore, stanno operando congiuntamente Guardia Costiera e il personale del Nucleo S.D.A.I. di Taranto.