
Attualità
Ospedale, a Corato nasce un comitato di cittadini... e Terlizzi?
Il sindaco Gemmato ancora contro il piano ospedaliero di Emiliano
Terlizzi - domenica 6 marzo 2016
10.30
Si chiama "No alla Chiusura" ed è un comitato spontaneo di cittadini che ieri a Corato si è incontrato per discutere del nuovo piano di riordino ospedaliero che penalizza il nord barese. A Terlizzi, dove invece l'ospedale non solo viene ridimensionato ma non è proprio più ospedale, iniziative simili non se ne sono viste, non se ne vedono o comunque non se ne sentono parlare. L'associazionismo locale, sempre molto attento sulla questioni locali, questa volta propone un silenzio incredibile.
Non si dà pace invece il sindaco Ninni Gemmato dopo il pesante declassamento dell'ospedale Michele Sarcone che da presidio ospedaliero è diventato centro post acuzie per la riabilitazione e la lungodegenza con appena 40 posti letto. "Quattordici anni fa, anche io non approvai il Piano targato Fitto" ricorda il sindaco dagli studi televisivi di Amica 9. "Certo, non sono stato d'accordo sulle modalità con cui fu accolto l'allora Governatore ma, a mio modo, manifestai tutta la mia disapprovazione per la chiusura di alcuni reparti del Sarcone. Ma parliamo di un Piano che, almeno, permetteva al nostro ospedale di rimanere un presidio medico. Oggi, ci rimane un centro per la riabilitazione da 40 posti letto. Sono dati oggettivi.
"Non si puo approvare un Piano Sanitario basato solo su report o analisi di tipo economico" continua il sindaco sottolineando come finora i tre presidi di Terlizzi, Corato e Molfetta insieme riuscivano a dare una adeguata risposta alla domanda di sanità dei cittadini. "Questo Piano, declassando tutta l'area, si dimostra completamente fuori da ogni logica".
Non si dà pace invece il sindaco Ninni Gemmato dopo il pesante declassamento dell'ospedale Michele Sarcone che da presidio ospedaliero è diventato centro post acuzie per la riabilitazione e la lungodegenza con appena 40 posti letto. "Quattordici anni fa, anche io non approvai il Piano targato Fitto" ricorda il sindaco dagli studi televisivi di Amica 9. "Certo, non sono stato d'accordo sulle modalità con cui fu accolto l'allora Governatore ma, a mio modo, manifestai tutta la mia disapprovazione per la chiusura di alcuni reparti del Sarcone. Ma parliamo di un Piano che, almeno, permetteva al nostro ospedale di rimanere un presidio medico. Oggi, ci rimane un centro per la riabilitazione da 40 posti letto. Sono dati oggettivi.
"Non si puo approvare un Piano Sanitario basato solo su report o analisi di tipo economico" continua il sindaco sottolineando come finora i tre presidi di Terlizzi, Corato e Molfetta insieme riuscivano a dare una adeguata risposta alla domanda di sanità dei cittadini. "Questo Piano, declassando tutta l'area, si dimostra completamente fuori da ogni logica".