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Attualità
Ospedale addio, ma i terlizzesi soni pronti a scendere di nuovo in piazza
Su facebook l'idea di costituire un presidio fisso di protesta
Terlizzi - mercoledì 27 giugno 2018
21.49
I terlizzesi sono arrabbiati. Le vicende che negli ultimi due anni si sono susseguite attorno all'ospedale "Michele Sarcone" hanno scardinato la pazienza dei cittadini. Gli ultimi provvedimenti regionali con i quali il governatore Michele Emiliano ha deliberato formalmente la chiusura del Pronto soccorso del "Michele Sarcone" e il trasferimento della Chirurgia a Corato, sono stati le proverbiali gocce che hanno fatto traboccare il livello di sopportazione di una comunità stanca di vedersi bistrattato un presidio ospedaliero storico, noto in tutto il Nord Barese per le sue eccellenze mediche.
I terlizzesi si preparano dunque a tornare in piazza. Era il tassello che mancava. Dopo il martellare continuo e solitario da parte del sindaco Ninni Gemmato e il silenzio benevolo da parte delle opposizioni di centrosinistra, finalmente ora anche la città dà un segno forte di consapevolezza. E ancora una volta è facebook, il motore della protesta: nel noto gruppo facebook Mezz o' Borg (29 mila iscritti) è partita la proposta di costituire un comitato civico di protesta. Un presidio fisso per dire "no" al declassamento dell'ospedale "Michele Sarcone". «No alla politica - avverte però Pasquale Biscotti, animatore del gruppo e promotore dell'iniziativa di protesta - i politici hanno tradito la fiducia e le aspettative dei cittadini». Insomma, il dibattito è fitto, le opinioni sono diverse, ma il confronto finalmente è acceso.
Nel gruppo si accolgono proposte, si prova a tessere il filo dell'organizzazione. Quel che è certo è che non è più la battaglia condotta da una sola persona. Ed è una novità fondamentale, perché dopo il forte pressing da parte del sindaco Gemmato, dopo il consiglio comunale che giovedì prossimo si occuperà proprio dell'ospedale e dopo la protesta in atto da parte dei cittadini, le voci suggeriscono che la Regione Puglia si arrenderò e annuncerà la costituzione del Comitato di esperti per l'individuazione dell'Ospedale Unico del Nord Barese. E sarà proprio allora che la gente di Terlizzi dovrà alzare la guardia ed evitare di farsi prendere di nuovo per fessa.
Perché, vedrete, una volta nominato quel Comitato succederà che qualcuno di fuori città canterà vittoria, dirà "avete visto che avevamo ragione noi?" e proverà a spacciare quel Comitato come qualcosa di "storico", come la prova che sia tutto a posto. Sarà proprio in quel momento che i terlizzesi dovranno guardare alle carte e non alle parole. Perché le carte oggi dicono solo che l'ospedale di Terlizzi non sarà più ospedale di base ma un Punto territoriale assistenziale (Pta); le carte stanziano solo 200 mila euro per trasferire la Chirurgia a Corato; le carte sanciscono solo che il Pronto soccorso di Terlizzi sarà trasformato in qualcosa che è poco più che un'ambulanza. Questo sarà il compito dei cittadini: guardare alle delibere e far sì che quel Comitato non sia di nuovo una mossa di facciata (come accadde nel 2016), un contentino pensato solo per mettere a tacere le proteste.
I terlizzesi si preparano dunque a tornare in piazza. Era il tassello che mancava. Dopo il martellare continuo e solitario da parte del sindaco Ninni Gemmato e il silenzio benevolo da parte delle opposizioni di centrosinistra, finalmente ora anche la città dà un segno forte di consapevolezza. E ancora una volta è facebook, il motore della protesta: nel noto gruppo facebook Mezz o' Borg (29 mila iscritti) è partita la proposta di costituire un comitato civico di protesta. Un presidio fisso per dire "no" al declassamento dell'ospedale "Michele Sarcone". «No alla politica - avverte però Pasquale Biscotti, animatore del gruppo e promotore dell'iniziativa di protesta - i politici hanno tradito la fiducia e le aspettative dei cittadini». Insomma, il dibattito è fitto, le opinioni sono diverse, ma il confronto finalmente è acceso.
Nel gruppo si accolgono proposte, si prova a tessere il filo dell'organizzazione. Quel che è certo è che non è più la battaglia condotta da una sola persona. Ed è una novità fondamentale, perché dopo il forte pressing da parte del sindaco Gemmato, dopo il consiglio comunale che giovedì prossimo si occuperà proprio dell'ospedale e dopo la protesta in atto da parte dei cittadini, le voci suggeriscono che la Regione Puglia si arrenderò e annuncerà la costituzione del Comitato di esperti per l'individuazione dell'Ospedale Unico del Nord Barese. E sarà proprio allora che la gente di Terlizzi dovrà alzare la guardia ed evitare di farsi prendere di nuovo per fessa.
Perché, vedrete, una volta nominato quel Comitato succederà che qualcuno di fuori città canterà vittoria, dirà "avete visto che avevamo ragione noi?" e proverà a spacciare quel Comitato come qualcosa di "storico", come la prova che sia tutto a posto. Sarà proprio in quel momento che i terlizzesi dovranno guardare alle carte e non alle parole. Perché le carte oggi dicono solo che l'ospedale di Terlizzi non sarà più ospedale di base ma un Punto territoriale assistenziale (Pta); le carte stanziano solo 200 mila euro per trasferire la Chirurgia a Corato; le carte sanciscono solo che il Pronto soccorso di Terlizzi sarà trasformato in qualcosa che è poco più che un'ambulanza. Questo sarà il compito dei cittadini: guardare alle delibere e far sì che quel Comitato non sia di nuovo una mossa di facciata (come accadde nel 2016), un contentino pensato solo per mettere a tacere le proteste.