Attualità
Ospedale, il sindaco Gemmato a Emiliano: «Rispettare norme di sicurezza»
Dura lettera del sindaco di Terlizzi all'indirizzo dei vertici dell'Asl Bari
Terlizzi - sabato 15 settembre 2018
8.14
Il sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato ha inviato una lettera al presidente Michele Emiliano e ai vertici dell'Asl Bari per esprimere contrarietà rispetto alla decisione di accorpare, negli stessi ambienti collocati al primo piano dell'ospedale «Michele Sarcone» di Terlizzi, le degenze dell'unità di Chirurgia Generale con quelle di Medicina. Tale accorpamento, disposto da parte della direzione medica, con effetti dal primo settembre scorso, sarebbe motivato dalla carenza di personale infermieristico.
Nella missiva indirizzata anche al direttore generale Antonio Sanguedolce e al direttore del dipartimento regionale Promozione della Salute, Giancarlo Riuscitti, Gemmato chiede di «verificare la conformità di tale accorpamento con le norme di legge in materia sanitaria e in materia di sicurezza sul lavoro. Si chiede, inoltre, l'immediato ripristino delle condizioni operative precedenti al primo settembre scorso e, anzi, il potenziamento del personale infermieristico a servizio delle varie unità operative».
«A ben vedere - osserva ancora il primo cittadino - tale accorpamento comporta il rischio di una forte riduzione della capacità chirurgica dello stesso ospedale compromettendo, per un tempo non definito, la sua capacità di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini di tutto il Nord Barese. E' appena il caso di far notare come la degenza di pazienti sottoposti a intervento chirurgico insieme con quella di pazienti di medicina interna frequentemente portatori di infezioni, assistiti dallo stesso personale infermieristico e socio-sanitario, possa comportare un innalzamento del livello di rischio di complicanze a danno del paziente che si trovasse in fase post-operatoria. Quest'ultimo sarebbe così esposto in misura inaccettabile all'eventualità di subire danni al proprio stato di salute».
«Inoltre, la perdurante carenza di personale infermieristico insieme con la conseguente costrizione di due diverse unità operative in un uno stesso spazio, lascia di fatto completamente sguarnito e improduttivo un intero piano dello stabilimento ospedaliero di Terlizzi».
«Tale situazione - conclude Gemmato - risulta ancor più deleteria se si considera che l'intero territorio del Nord Barese, con una popolazione complessiva di circa 200 mila abitanti, è ancora oggi alle prese con una cronica carenza di posti letto oltre ad essere del tutto sprovvisto di un presidio ospedaliero di primo livello e di servizi sanitari essenziali come l'Unità di terapia intensiva coronarica (Utic) e la Rianimazione».
Nella missiva indirizzata anche al direttore generale Antonio Sanguedolce e al direttore del dipartimento regionale Promozione della Salute, Giancarlo Riuscitti, Gemmato chiede di «verificare la conformità di tale accorpamento con le norme di legge in materia sanitaria e in materia di sicurezza sul lavoro. Si chiede, inoltre, l'immediato ripristino delle condizioni operative precedenti al primo settembre scorso e, anzi, il potenziamento del personale infermieristico a servizio delle varie unità operative».
«A ben vedere - osserva ancora il primo cittadino - tale accorpamento comporta il rischio di una forte riduzione della capacità chirurgica dello stesso ospedale compromettendo, per un tempo non definito, la sua capacità di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini di tutto il Nord Barese. E' appena il caso di far notare come la degenza di pazienti sottoposti a intervento chirurgico insieme con quella di pazienti di medicina interna frequentemente portatori di infezioni, assistiti dallo stesso personale infermieristico e socio-sanitario, possa comportare un innalzamento del livello di rischio di complicanze a danno del paziente che si trovasse in fase post-operatoria. Quest'ultimo sarebbe così esposto in misura inaccettabile all'eventualità di subire danni al proprio stato di salute».
«Inoltre, la perdurante carenza di personale infermieristico insieme con la conseguente costrizione di due diverse unità operative in un uno stesso spazio, lascia di fatto completamente sguarnito e improduttivo un intero piano dello stabilimento ospedaliero di Terlizzi».
«Tale situazione - conclude Gemmato - risulta ancor più deleteria se si considera che l'intero territorio del Nord Barese, con una popolazione complessiva di circa 200 mila abitanti, è ancora oggi alle prese con una cronica carenza di posti letto oltre ad essere del tutto sprovvisto di un presidio ospedaliero di primo livello e di servizi sanitari essenziali come l'Unità di terapia intensiva coronarica (Utic) e la Rianimazione».