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Attualità
Ospedale Sarcone, i medici: siamo costretti a lavorare anche 30 ore di seguito
La sconcertante testimonianza degli operatori sanitari dell'ospedale di Terlizzi
Terlizzi - venerdì 27 ottobre 2017
7.42
Costretti talvolta a coprire turni anche per 30 ore consecutive. E' a dir poco sconcertante la testimonianza che arriva dai medici dell'ospedale "Sarcone" di Terlizzi. Nell'ultimo piano di riordino ospedaliero regionale, l'ospedale di Terlizzi ha perso lo status di presidio di base. A parole il governatore Emiliano mesi fa disse che tutto sarebbe rimasto com'era in attesa di individuare un ospedale di primo livello (uno fra Terlizzi, Molfetta e Corato) che possa accorpare tutti le unità operativa indispensabili per un presidio di primo livello; di fatto, chi entra nei reparti del "Sarcone" si accorge come gli operatori sanitari già vivono sulla propria pelle un vero e proprio smantellamento. Lento e silenzioso.
Non c'è solo il problema della chirurgia generale dove da mesi non si effettuano più ricoveri di emergenza per mancanza di anestesisti. Il dirigente medico responsabile di Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza racconta come d'estate gli sia capitato di dover rimanere in servizio per ben 30 ore consecutive di lavoro per mancanza di qualche collega che potesse sostituirlo. Nell'unità operativa di Cardiologia mancano due medici sui sei previsti dalla dotazione organica, anche qui a causa della mancata sostituzione di medici assenti da tempo per aspettativa e astensione per maternità. Va da sé che si riducono le attività ambulatoriali e si allungano i tempi di attesa da parte dei pazienti, i quali restano senza alternative alle strutture sanitarie private.
Problemi di riduzione del personale anche in Pneumologia dove non si è proceduto alla sostituzione di un dirigente medico collocato in aspettativa e di un altro esonerato dai turni notturno a causa di limitazioni fisiche. Risultato: da circa quattro mesi si sono ridotti i posti letto dai 16 previsti a soli 10. Non va meglio nemmeno al CUP/Ticket dell'Ospedale: qui dei 4 dipendenti assegnati, la metà beneficia di riduzione di orario. Le prospettive non fanno ben sperare. Uno dei medici di Medicina Generale pare sia destinato all'ambulatorio di diabetologia del distretto sanitario di Ruvo di Puglia.
Non c'è solo il problema della chirurgia generale dove da mesi non si effettuano più ricoveri di emergenza per mancanza di anestesisti. Il dirigente medico responsabile di Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza racconta come d'estate gli sia capitato di dover rimanere in servizio per ben 30 ore consecutive di lavoro per mancanza di qualche collega che potesse sostituirlo. Nell'unità operativa di Cardiologia mancano due medici sui sei previsti dalla dotazione organica, anche qui a causa della mancata sostituzione di medici assenti da tempo per aspettativa e astensione per maternità. Va da sé che si riducono le attività ambulatoriali e si allungano i tempi di attesa da parte dei pazienti, i quali restano senza alternative alle strutture sanitarie private.
Problemi di riduzione del personale anche in Pneumologia dove non si è proceduto alla sostituzione di un dirigente medico collocato in aspettativa e di un altro esonerato dai turni notturno a causa di limitazioni fisiche. Risultato: da circa quattro mesi si sono ridotti i posti letto dai 16 previsti a soli 10. Non va meglio nemmeno al CUP/Ticket dell'Ospedale: qui dei 4 dipendenti assegnati, la metà beneficia di riduzione di orario. Le prospettive non fanno ben sperare. Uno dei medici di Medicina Generale pare sia destinato all'ambulatorio di diabetologia del distretto sanitario di Ruvo di Puglia.