Politica
Ospedale Terlizzi, «si rischia di sprecare 13 milioni di euro»
Interrogazione parlamentare da parte dell'on. Marcello Gemmato
Terlizzi - sabato 29 settembre 2018
9.41
Un'interrogazione a cui la Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati dovrà dare risposta è stata presentata dal deputato pugliese di Fratelli d'Italia Marcello Gemmato. L'interrogazione ha lo scopo di "conoscere quali iniziative si intendano adottare al fine di poter garantire alla vasta popolazione del nord barese la fruibilità di una struttura ospedaliera di primo livello che sia adeguata ad assicurare alla cittadinanza il diritto costituzionale alla salute e alla pari dignità sociale, rimuovendo eventuali ostacoli economici e logistici in ordine alla fruizione del servizio sanitario offerto; e quali altre si intendano adottare al fine di evitare di rendere vano il rilevante impiego di risorse pubbliche investito nel corso degli anni per migliorare la struttura ospedaliera "M. Sarcone" poiché, in caso contrario, si potrebbe configurare un elemento di forte nonché paradossale contrasto alle linee programmatiche del Governo che evidenziano innanzitutto la necessità della totale rimozione dello spreco di risorse pubbliche".
E' infatti noto che, in base al piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia, il "M. Sarcone" di Terlizzi rischierebbe la chiusura poiché oggetto di riconversione e ridimensionamento sia delle unità operative sia dei servizi all'utenza, il tutto in un contesto di probabile trasformazione in Presidio Territoriale di Assistenza destinato esclusivamente a prestazioni di prima assistenza. Il notevole investimento statale per gli interventi di ammodernamento infrastrutturale e tecnologico in corso dal 2007 -che ammonterebbe a 13mln di Euro- si traduce in un evidente spreco di risorse pubbliche perpetrato nel tempo.
Uno spreco che lo stesso Ministro della Salute, in audizione alla Camera dei Deputati, ha dichiarato di voler combattere nell'ambito della trattazione delle linee programmatiche del suo dicastero. Oltretutto al processo di riconversione e ridimensionamento cui è sottoposto il nosocomio terlizzese non ha fatto seguito un potenziamento dei servizi sanitari alternativi sul territorio interessato, considerando che il "M. Sarcone" insiste su un'area che comprende i comuni di Terlizzi, Ruvo di Puglia, Giovinazzo, Corato e Molfetta per un totale di oltre 200.000 unità e, stando a quanto disposto dalla normativa vigente in materia (DM 70/2015) e alla documentazione informativa prodotta dal Dipartimento Promozione Salute della Regione Puglia, quel bacino di utenza dovrebbe essere servito da un ospedale di primo livello che nessuno degli ospedali attualmente esistenti possiede.
E' infatti noto che, in base al piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia, il "M. Sarcone" di Terlizzi rischierebbe la chiusura poiché oggetto di riconversione e ridimensionamento sia delle unità operative sia dei servizi all'utenza, il tutto in un contesto di probabile trasformazione in Presidio Territoriale di Assistenza destinato esclusivamente a prestazioni di prima assistenza. Il notevole investimento statale per gli interventi di ammodernamento infrastrutturale e tecnologico in corso dal 2007 -che ammonterebbe a 13mln di Euro- si traduce in un evidente spreco di risorse pubbliche perpetrato nel tempo.
Uno spreco che lo stesso Ministro della Salute, in audizione alla Camera dei Deputati, ha dichiarato di voler combattere nell'ambito della trattazione delle linee programmatiche del suo dicastero. Oltretutto al processo di riconversione e ridimensionamento cui è sottoposto il nosocomio terlizzese non ha fatto seguito un potenziamento dei servizi sanitari alternativi sul territorio interessato, considerando che il "M. Sarcone" insiste su un'area che comprende i comuni di Terlizzi, Ruvo di Puglia, Giovinazzo, Corato e Molfetta per un totale di oltre 200.000 unità e, stando a quanto disposto dalla normativa vigente in materia (DM 70/2015) e alla documentazione informativa prodotta dal Dipartimento Promozione Salute della Regione Puglia, quel bacino di utenza dovrebbe essere servito da un ospedale di primo livello che nessuno degli ospedali attualmente esistenti possiede.