Amministrative 2017: top e flop
I vincitori perdenti e i perdenti vincitori
Terlizzi - martedì 27 giugno 2017
20.41
Chi per un motivo, chi per l'altro, il giorno dopo le elezioni si sentono un po' tutti vincitori.
Se a livello nazionale il centrodestra elogia la rimonta sul centrosinistra e Renzi nega qualsiasi riflesso dei risultati delle amministrative sulla politica nazionale, a Terlizzi ciascuno fa i suoi conti mentre un altro nel frattempo li rovescia.
In questo gioco tutto italiano, abbiamo voluto individuare chi secondo noi, per una ragione o per l'altra è uscito vincitore da questa tornata elettorale e chi invece ha deluso. Complice la concomitanza con la fine dell'anno scolastico, abbiamo stilato la nostra pagella.
MICHELANGELO DE CHIRICO Voto 7½
Vincitore morale di questa tornata elettorale è certamente Michelangelo De Chirico. Sconfiggendo il candidato designato dal Partito Democratico durante le primarie, ha affrontato la campagna elettorale da sindaco pressoché solo: affiancato esclusivamente dall'entusiasmo di tanti giovani e nuovi della politica. Forse ancora un tantino acerbo per lo scranno più alto di Palazzo di Città, ha sfiorato per un soffio il secondo posto al ballottaggio ma avrà altre occasioni.
ALESSANDRO CHIAPPERINI Voto 9
Giovane e militante, Alessandro Chiapperini ha rappresentato quella fetta trasversale di giovani che semplicemente crede nella Politica, che vive nelle sezioni di partito; quelli che non vendono il voto per cinquanta euro e che non vengono candidati per fare i burattini di vecchi volponi ma che anzi, un posto in lista devono sudarselo. Nonostante non sia riuscito a conquistare un posto in consiglio, ha scritto una bella pagina di questa tornata elettorale.
FRANCO BARILE Voto 5
Segretario cittadino del Partito Democratico è soltanto il secondo della sua lista e non guadagna alcun posto in consiglio comunale. Carente della stoffa del leader, segue le sorti del suo partito.
GIUSEPPE DE NICOLO Voto 5
Ci si aspettava di vederlo in consiglio comunale Giuseppe De Nicolo, imprenditore, presidente del Terlizzi calcio ha raccolto poco più di 300 preferenze, molto al di sotto dei più suffragati della sua stessa lista. I tanti 6x3 apparsi in città avevano accresciuto una grande aspettativa decisamente delusa.
GIUSEPPE VOLPE Voto 7½
È riuscito ad attrarre tutti i nostalgici del vecchio Partito comunista, SEL e Rifondazione. Giocando la strategia vincente di convogliare tutti i voti di un movimento su soli due candidati, Giuseppe Volpe ha guadagnato 442 preferenze riportando la sinistra a Palazzo di città seppur all'opposizione.
DIREZIONE ITALIA Voto 4
Con 170 voti, Direzione Italia ha guadagnato meno delle preferenze di un solo candidato eletto. Simbolo comparso agli sgoccioli della campagna elettorale di Gemmato e riconducibile a Raffaele Fitto, non ha fatto una bella figura.
MARIO RUGGERO Voto 8
Con 660 preferenze, Mario Ruggero ha sorpreso tutti. Che fosse in grado di arrivare in consiglio comunale lo aveva già dimostrato cinque anni fa, ma non ci si aspettava riuscisse a raccogliere tanto consenso. Giovane ma strutturato, così prima di lui è riuscito solo Michelangelo De Chirico e non è escluso che il futuro gli riservi la stessa carriera.
I grandi assenti di questa analisi sono gli elettori, quelli di cui non si conoscono volti e nomi, quelli che domenica hanno preferito il mare o le proprie stanze climatizzate, scegliendo di non scegliere. Quelli che hanno lasciato che a determinare il proprio voto fosse una logica clientelare o economica, abdicando a qualsiasi senso civico e critico. Per loro l'unico voto possibile è 0.
Se a livello nazionale il centrodestra elogia la rimonta sul centrosinistra e Renzi nega qualsiasi riflesso dei risultati delle amministrative sulla politica nazionale, a Terlizzi ciascuno fa i suoi conti mentre un altro nel frattempo li rovescia.
In questo gioco tutto italiano, abbiamo voluto individuare chi secondo noi, per una ragione o per l'altra è uscito vincitore da questa tornata elettorale e chi invece ha deluso. Complice la concomitanza con la fine dell'anno scolastico, abbiamo stilato la nostra pagella.
MICHELANGELO DE CHIRICO Voto 7½
Vincitore morale di questa tornata elettorale è certamente Michelangelo De Chirico. Sconfiggendo il candidato designato dal Partito Democratico durante le primarie, ha affrontato la campagna elettorale da sindaco pressoché solo: affiancato esclusivamente dall'entusiasmo di tanti giovani e nuovi della politica. Forse ancora un tantino acerbo per lo scranno più alto di Palazzo di Città, ha sfiorato per un soffio il secondo posto al ballottaggio ma avrà altre occasioni.
ALESSANDRO CHIAPPERINI Voto 9
Giovane e militante, Alessandro Chiapperini ha rappresentato quella fetta trasversale di giovani che semplicemente crede nella Politica, che vive nelle sezioni di partito; quelli che non vendono il voto per cinquanta euro e che non vengono candidati per fare i burattini di vecchi volponi ma che anzi, un posto in lista devono sudarselo. Nonostante non sia riuscito a conquistare un posto in consiglio, ha scritto una bella pagina di questa tornata elettorale.
FRANCO BARILE Voto 5
Segretario cittadino del Partito Democratico è soltanto il secondo della sua lista e non guadagna alcun posto in consiglio comunale. Carente della stoffa del leader, segue le sorti del suo partito.
GIUSEPPE DE NICOLO Voto 5
Ci si aspettava di vederlo in consiglio comunale Giuseppe De Nicolo, imprenditore, presidente del Terlizzi calcio ha raccolto poco più di 300 preferenze, molto al di sotto dei più suffragati della sua stessa lista. I tanti 6x3 apparsi in città avevano accresciuto una grande aspettativa decisamente delusa.
GIUSEPPE VOLPE Voto 7½
È riuscito ad attrarre tutti i nostalgici del vecchio Partito comunista, SEL e Rifondazione. Giocando la strategia vincente di convogliare tutti i voti di un movimento su soli due candidati, Giuseppe Volpe ha guadagnato 442 preferenze riportando la sinistra a Palazzo di città seppur all'opposizione.
DIREZIONE ITALIA Voto 4
Con 170 voti, Direzione Italia ha guadagnato meno delle preferenze di un solo candidato eletto. Simbolo comparso agli sgoccioli della campagna elettorale di Gemmato e riconducibile a Raffaele Fitto, non ha fatto una bella figura.
MARIO RUGGERO Voto 8
Con 660 preferenze, Mario Ruggero ha sorpreso tutti. Che fosse in grado di arrivare in consiglio comunale lo aveva già dimostrato cinque anni fa, ma non ci si aspettava riuscisse a raccogliere tanto consenso. Giovane ma strutturato, così prima di lui è riuscito solo Michelangelo De Chirico e non è escluso che il futuro gli riservi la stessa carriera.
I grandi assenti di questa analisi sono gli elettori, quelli di cui non si conoscono volti e nomi, quelli che domenica hanno preferito il mare o le proprie stanze climatizzate, scegliendo di non scegliere. Quelli che hanno lasciato che a determinare il proprio voto fosse una logica clientelare o economica, abdicando a qualsiasi senso civico e critico. Per loro l'unico voto possibile è 0.