Dal Ministro Franceschini a Bossi, tutti innamorati dell'olio di Terlizzi

Un po' di pane nostrano, gentilmente offerto dal panificio di Chiara de Leo, e all'incirca un migliaio di bottigliette di olio extravergine di oliva D.O.P. terra di Bari sono approdate alla Camera dei deputati per un assaggio ai vari parlamentari di passaggio, dal ministro Dario Franceschini a Umberto Bossi. Tutti innamorati dell'olio pugliese. A presentare Terlizzi e la terra di Bari a Roma stamattina c'era il terlizzese Paolo Luglio (dell'omonima azienda che ha sede a Molfetta) accompagnato dall'On. Gero Grassi.
Di tanto in tanto alla Camera dei Deputati, come anche al Senato, ciascuno dei parlamentari può programmare e concordare uno spazio di degustazione di prodotti tipici locali agroalimentari del proprio territorio al fine di consentire ai colleghi di conoscere e apprezzare le qualità del nostro Paese: questa volta a presiedere la presentazione dell'oro verde della Puglia c'era Medsol, nella figura dell'amministratore unico Luigia de Palma.

"E' stata un'esperienza unica ed emozionante", ci ha confessato Simona, la figlia di Paolo Luglio, ancora emozionata dopo l'incontro ravvicinato con i palazzi della politica. La ragazza, congratulandosi ancora con l'onorevole Gero Grassi per l'opportunità offerta all'azienda, ci ha mostrato una delle bottigliette di olio che sono state donate ai deputati presenti: la bottiglietta, realizzata in edizione limitata, per l'occasione riporta la dicitura: "XVII LEGISLATURA. Dedicato ai deputati 2015".

"L'olio extravergine di oliva DOP terra di bari è ottenuto per l'80% dalla varietà cima di Bitonto e coratina. La zona di produzione Bitonto DOP comprende i comuni di Adelfia, Bari, Binetto, Bitritto, Bitetto,Bitonto, Capurso, Cassano delle murge, Cellamare ,Gioia del colle, Grumo appula, Modugno, Molfetta, Noicattaro, Ruvo di Puglia, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in colle, Terlizzi, Toritto, Triggiano e Valenzano." Una precisazione che rassicura i terlizzesi, già agitati sul web sul perché l'imprenditore terlizzese non avesse fatto menzione della sua terra natìa a Roma.