Politica
Partito democratico attacca sui migranti: «Azione dal sapore punitivo»
Il Pd suggerisce di approfondire come vivono i migranti, dove lavorano, se vengono sottopagati e cosa si intende fare in merito all’alcoolismo
Terlizzi - giovedì 25 gennaio 2018
7.57
La questione dei migranti continua a tenere banco nel dibattito della politica cittadina. Il partito democratico attacca l'amministrazione comunale sulla gestione dei lavoratori stagionali che ogni anno arrivano a Terlizzi per la raccolta delle olive nelle aziende locali. Nel mirino, in particolare, il blitz dei giorni scorsi condotto dai carabinieri di Terlizzi (su nulla osta della questura di Bari) e con il supporto della polizia locale. Un'operazione che è servita a identificare cittadini stranieri con precedenti penali e liberare gli spazi occupati dell'ex mobilificio Giancaspro sulla provinciale Terlizzi-Molfetta. Per il centrosinistra è stata un'operazione dal "sapore punitivo".
«Il problema dei migranti a Terlizzi - si legge su un'affissione - è stato sollevato più volte dalle associazioni di volontariato e cattoliche. (Cooperativa Sociale Oasi 2 – Gruppo Agesci Terlizzi 3 – Azione Cattolica diocesana e molte altre) L'Amministrazione, nonostante i ripetuti solleciti, si è sempre dimostrata sorda e cieca. E' partita la campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 Marzo ed ecco che l'Amministrazione non solo torna a vedere, ma organizza un blitz che ha il sapore di un'azione punitiva di sgombero. Non si è affrontato il problema per mesi, oggi si vuole dimostrare alla cittadinanza di avere la forza per intervenire e garantire la sicurezza. Ma con quali metodi, a quale prezzo e soprattutto con quali garanzie nel tempo? La politica trova soluzioni, non esercita la propria forza sulle frange più deboli della società. Spostare i migranti, vuol dire spostare il problema, non risolverlo. Basta con gli slogan! Peggio se offendono la dignità umana! Non è con un blitz nelle ore notturne che si risolve il problema dei migranti in città. Si affronta una emergenza umanitaria con modalità riservate alla criminalità. L'occupazione abusiva di ambienti privati si protraeva da lungo tempo, ma soltanto ora ci si accorge di questo. Il problema è ben più complesso. Non basta far dimorare i migranti in una struttura disponibile soltanto alcune ore della notte, per giunta senza acqua. Come vivono? Dove lavorano? Vengono sottopagati? Cosa si intende fare in merito all'alcoolismo? Quali politiche di integrazione? Perché questa Amministrazione ha deciso di rinunciare all'Assessorato ai Servizi Sociali, delegando dei consiglieri? Papa Paolo VI diceva, e ne era convinto, che "la politica è la forma più alta della carità". Noi in questa azione condotta nei confronti dei migranti non vediamo né carità, tantomeno politica. I problemi vanno risolti con concertazione e decisioni degne di un paese civile".
«Il problema dei migranti a Terlizzi - si legge su un'affissione - è stato sollevato più volte dalle associazioni di volontariato e cattoliche. (Cooperativa Sociale Oasi 2 – Gruppo Agesci Terlizzi 3 – Azione Cattolica diocesana e molte altre) L'Amministrazione, nonostante i ripetuti solleciti, si è sempre dimostrata sorda e cieca. E' partita la campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 Marzo ed ecco che l'Amministrazione non solo torna a vedere, ma organizza un blitz che ha il sapore di un'azione punitiva di sgombero. Non si è affrontato il problema per mesi, oggi si vuole dimostrare alla cittadinanza di avere la forza per intervenire e garantire la sicurezza. Ma con quali metodi, a quale prezzo e soprattutto con quali garanzie nel tempo? La politica trova soluzioni, non esercita la propria forza sulle frange più deboli della società. Spostare i migranti, vuol dire spostare il problema, non risolverlo. Basta con gli slogan! Peggio se offendono la dignità umana! Non è con un blitz nelle ore notturne che si risolve il problema dei migranti in città. Si affronta una emergenza umanitaria con modalità riservate alla criminalità. L'occupazione abusiva di ambienti privati si protraeva da lungo tempo, ma soltanto ora ci si accorge di questo. Il problema è ben più complesso. Non basta far dimorare i migranti in una struttura disponibile soltanto alcune ore della notte, per giunta senza acqua. Come vivono? Dove lavorano? Vengono sottopagati? Cosa si intende fare in merito all'alcoolismo? Quali politiche di integrazione? Perché questa Amministrazione ha deciso di rinunciare all'Assessorato ai Servizi Sociali, delegando dei consiglieri? Papa Paolo VI diceva, e ne era convinto, che "la politica è la forma più alta della carità". Noi in questa azione condotta nei confronti dei migranti non vediamo né carità, tantomeno politica. I problemi vanno risolti con concertazione e decisioni degne di un paese civile".