Politica
PD Terlizzi, Francesco Paolicelli a tutto campo
In esclusiva per TerlizziViva l'intervista del Consigliere regionale, attuale Commissario della locale sezione
Terlizzi - venerdì 4 marzo 2022
Risposte chiare e decise sono state fornite dal Consigliere regionale Francesco Paolicelli, attuale Commissario del Partito Democratico di Terlizzi, sulle contingenze amare che al momento sembrano attanagliare la sezione locale del PD.
Paolicelli ha assunto il delicato compito di traghettare il partito verso la prossima competizione elettorale amministrativa. A TerlizziViva ha rilasciato una esaustiva intervista in cui descrive il suo ruolo, delinea le alleanze con le forze del centrosinistra e pone i punti cardine del programma politico.
Al momento del suo insediamento come Commissario, quale situazione le si è prospettata in merito alle tensioni interne del Partito Democratico terlizzese? Rientra tra i suoi obiettivi far riassorbire le conflittualità?
La situazione del Partito Democratico di Terlizzi la conosco bene come conosco benissimo ogni singolo dirigente politico di questo partito. Conosco e apprezzo la passione e l'intelligenza degli iscritti e degli attivisti democratici di Terlizzi. Alle ultime elezioni regionali sono risultato il più suffragato a Terlizzi con oltre 1100 preferenze, un consenso straordinario che mi riempie di gioia e tanta responsabilità nei confronti della comunità terlizzese.
Le tensioni interne prima di ogni scadenza elettorale sono quasi sempre la normalità, soprattutto in un partito grande e plurale come il nostro. Queste tensioni hanno portato alle dimissioni della Segretaria Malayka Balzano alla quale vanno tutta la mia piena solidarietà e i miei ringraziamenti per il lavoro che ha svolto sino al mio arrivo.
Lavoro che ho portato avanti con continuità, perché voglio ricordare a me stesso e poi agli altri dirigenti del PD che la segretaria Malayka su mandato dell'assemblea aveva sottoscritto un documento con La Corrente e Città civile, riunendo di fatto il centrosinistra locale dopo anni di divisioni. Un lavoro straordinario che ha fissato e tracciato la linea per il prosieguo della composizione della coalizione e della scelta del candidato\a sindaco\a.
Io sto cercando di lavorare in continuità provando a superare ogni distanza e conflittualità.
In vista delle prossime competizioni elettorali a livello amministrativo, cosa risponde alla frangia dissidente del PD che invoca lo strumento delle primarie definendosi "Noi del PD nominato contro quello partecipato?" (qui l'articolo di TerlizziViva https://www.terlizziviva.it/notizie/elezioni-amministrative-2022-e-bagarre-nel-pd-di-terlizzi/)
Al fine di sgombrare il campo da ogni equivoco, voglio precisare che la gestione commissariale del PD Terlizzi è stata affidata al sottoscritto dal segretario regionale Marco Lacarra, ma è stata avallata anche dall'organo commissariale del PD Terra di Bari presieduto dall'on. Ubaldo Pagano. Faccio questa premessa perché mi è stato affidato il compito dall'intero partito al fine di evitare che lo stesso PD di Terlizzi si isolasse nelle trattative e soprattutto non diventasse vittima di alcuni individualismi dannosi per lo stesso PD.
Prima di parlare di primarie tra nomi, vorrei condividere una visione di città e un programma per la Terlizzi del futuro. Solo così potremo capire quali sono i nostri alleati e cosa vogliamo fare per restituire a Terlizzi il ruolo che merita, come paese di riferimento nell'area metropolitana barese. I cittadini e le cittadine di Terlizzi chiedono alla classe dirigente del centrosinistra responsabilità, unità, rinnovamento e discontinuità rispetto ai metodi di governo del centro destra.
Quindi non so a che PD nominato facciano riferimento gli amici di area dem ma forse hanno sbagliato destinatario.
Quale visione nutre in merito a possibili alleanze con altre forze politiche del centrosinistra?
Il mandato politico affidatomi è quello di allargare il perimetro della coalizione attorno al PD a partire dall'alleanza con le altre due formazioni attualmente in campo: La Corrente e Città Civile. Questo allargamento è definito sulla scorta dell'impostazione politica del governo regionale. Serve discontinuità con tutto ciò che rappresenta il passato. Sin dal mio insediamento insieme ad un'ampia delegazione del PD ho incontrato tutte le altre forze politiche che oggi sono presenti nella coalizione di maggioranza della Regione Puglia e altre forze presenti a livello nazionale. Queste hanno riconosciuto il ruolo di architrave del PD per la formazione della prossima coalizione. Cosa niente affatto scontata. Per questo io credo che soprattutto il gruppo dirigente locale del partito, forte di questo riconoscimento deve agire con responsabilità e attenzione per non riconsegnare il paese nelle mani delle destre.
Dopo dieci anni di amministrazione di centrodestra, quali sono secondo lei le sfide principali e le priorità che il centrosinistra si trova ad affrontare per raccogliere il consenso cittadino?
Il primo impegno della nuova amministrazione dovrà essere fare in modo che Terlizzi torni ad essere una comunità che trovi fiducia in se stessa, nelle sue risorse, nei suoi uomini e donne, soprattutto i più giovani, nelle sue enormi potenzialità. La comunità terlizzese, dopo dieci anni di governo di centrodestra, deve rompere l'isolamento che la caratterizza, mettersi in rete con le virtuose esperienze di amministrazioni comunali dell'area metropolitana. Nel merito del programma, dovremo lavorare per ridare dignità al settore produttivo, in particolare a quello florovivaistico, identità della città davvero poco valorizzata, attraverso strumenti di supporto, incentivi ed eventi. Poi, andranno finalmente costruite politiche di welfare: da troppi anni il paese è senza un assessore alle politiche sociali. Bisogna mettere gli ultimi al centro di una strategia per rendere la società terlizzese più coesa e inclusiva. Un ruolo fondamentale dovranno avere le politiche per la cultura: la prossima amministrazione avrà il compito di riaprire finalmente il teatro Millico, di farlo diventare il centro di un grande progetto culturale, con supporto alla scena creativa locale attiva con numerose associazioni e realtà culturali che saranno per noi alleati fondamentali per il cambiamento. Al settore dell'edilizia chiederemo di intraprendere insieme un percorso di cambiamento: stop consumo di suolo e programmi di rigenerazione dell'esistente a partire dal centro storico che presenta ampie aree ancora degradate. E ancora il turismo: Terlizzi deve essere inserita in percorsi per la valorizzazione del proprio patrimonio, a partire dallo straordinario tratto terlizzese della Via Appia Traiana che, salvaguardato dal degrado e da poco convincenti ipotesi di localizzazione industriale, diventerà un attrattore per le forme del turismo sostenibile e lento così come sta accadendo in molti altri comuni dell'area metropolitana di Bari.
Qual è la strada più consona, dunque, che il Partito Democratico dovrebbe seguire per risultare finalmente non solo coeso ma anche proteso verso il raggiungimento di un medesimo obiettivo scevro da personalismi?
Innanzitutto, insieme ai suoi alleati, aprirsi al contributo della società civile, nelle sue molteplici forme: le associazioni, le imprese, i comitati di cittadini. Così, condividere subito una piattaforma programmatica e una serie di progetti da portare avanti per Terlizzi. Continuare a parlare ai cittadini di divisioni, personalismi, primarie, controversi e beghe interne non ci aiuterà di certo nelle urne. Dobbiamo essere noi democratici a condurre la coalizione del centrosinistra dando noi per primi l'esempio di convinzione e unità. Le divisioni interne non ci fanno bene oggi e non ci renderanno certamente credibili al governo della città.
Paolicelli ha assunto il delicato compito di traghettare il partito verso la prossima competizione elettorale amministrativa. A TerlizziViva ha rilasciato una esaustiva intervista in cui descrive il suo ruolo, delinea le alleanze con le forze del centrosinistra e pone i punti cardine del programma politico.
Al momento del suo insediamento come Commissario, quale situazione le si è prospettata in merito alle tensioni interne del Partito Democratico terlizzese? Rientra tra i suoi obiettivi far riassorbire le conflittualità?
La situazione del Partito Democratico di Terlizzi la conosco bene come conosco benissimo ogni singolo dirigente politico di questo partito. Conosco e apprezzo la passione e l'intelligenza degli iscritti e degli attivisti democratici di Terlizzi. Alle ultime elezioni regionali sono risultato il più suffragato a Terlizzi con oltre 1100 preferenze, un consenso straordinario che mi riempie di gioia e tanta responsabilità nei confronti della comunità terlizzese.
Le tensioni interne prima di ogni scadenza elettorale sono quasi sempre la normalità, soprattutto in un partito grande e plurale come il nostro. Queste tensioni hanno portato alle dimissioni della Segretaria Malayka Balzano alla quale vanno tutta la mia piena solidarietà e i miei ringraziamenti per il lavoro che ha svolto sino al mio arrivo.
Lavoro che ho portato avanti con continuità, perché voglio ricordare a me stesso e poi agli altri dirigenti del PD che la segretaria Malayka su mandato dell'assemblea aveva sottoscritto un documento con La Corrente e Città civile, riunendo di fatto il centrosinistra locale dopo anni di divisioni. Un lavoro straordinario che ha fissato e tracciato la linea per il prosieguo della composizione della coalizione e della scelta del candidato\a sindaco\a.
Io sto cercando di lavorare in continuità provando a superare ogni distanza e conflittualità.
In vista delle prossime competizioni elettorali a livello amministrativo, cosa risponde alla frangia dissidente del PD che invoca lo strumento delle primarie definendosi "Noi del PD nominato contro quello partecipato?" (qui l'articolo di TerlizziViva https://www.terlizziviva.it/notizie/elezioni-amministrative-2022-e-bagarre-nel-pd-di-terlizzi/)
Al fine di sgombrare il campo da ogni equivoco, voglio precisare che la gestione commissariale del PD Terlizzi è stata affidata al sottoscritto dal segretario regionale Marco Lacarra, ma è stata avallata anche dall'organo commissariale del PD Terra di Bari presieduto dall'on. Ubaldo Pagano. Faccio questa premessa perché mi è stato affidato il compito dall'intero partito al fine di evitare che lo stesso PD di Terlizzi si isolasse nelle trattative e soprattutto non diventasse vittima di alcuni individualismi dannosi per lo stesso PD.
Prima di parlare di primarie tra nomi, vorrei condividere una visione di città e un programma per la Terlizzi del futuro. Solo così potremo capire quali sono i nostri alleati e cosa vogliamo fare per restituire a Terlizzi il ruolo che merita, come paese di riferimento nell'area metropolitana barese. I cittadini e le cittadine di Terlizzi chiedono alla classe dirigente del centrosinistra responsabilità, unità, rinnovamento e discontinuità rispetto ai metodi di governo del centro destra.
Quindi non so a che PD nominato facciano riferimento gli amici di area dem ma forse hanno sbagliato destinatario.
Quale visione nutre in merito a possibili alleanze con altre forze politiche del centrosinistra?
Il mandato politico affidatomi è quello di allargare il perimetro della coalizione attorno al PD a partire dall'alleanza con le altre due formazioni attualmente in campo: La Corrente e Città Civile. Questo allargamento è definito sulla scorta dell'impostazione politica del governo regionale. Serve discontinuità con tutto ciò che rappresenta il passato. Sin dal mio insediamento insieme ad un'ampia delegazione del PD ho incontrato tutte le altre forze politiche che oggi sono presenti nella coalizione di maggioranza della Regione Puglia e altre forze presenti a livello nazionale. Queste hanno riconosciuto il ruolo di architrave del PD per la formazione della prossima coalizione. Cosa niente affatto scontata. Per questo io credo che soprattutto il gruppo dirigente locale del partito, forte di questo riconoscimento deve agire con responsabilità e attenzione per non riconsegnare il paese nelle mani delle destre.
Dopo dieci anni di amministrazione di centrodestra, quali sono secondo lei le sfide principali e le priorità che il centrosinistra si trova ad affrontare per raccogliere il consenso cittadino?
Il primo impegno della nuova amministrazione dovrà essere fare in modo che Terlizzi torni ad essere una comunità che trovi fiducia in se stessa, nelle sue risorse, nei suoi uomini e donne, soprattutto i più giovani, nelle sue enormi potenzialità. La comunità terlizzese, dopo dieci anni di governo di centrodestra, deve rompere l'isolamento che la caratterizza, mettersi in rete con le virtuose esperienze di amministrazioni comunali dell'area metropolitana. Nel merito del programma, dovremo lavorare per ridare dignità al settore produttivo, in particolare a quello florovivaistico, identità della città davvero poco valorizzata, attraverso strumenti di supporto, incentivi ed eventi. Poi, andranno finalmente costruite politiche di welfare: da troppi anni il paese è senza un assessore alle politiche sociali. Bisogna mettere gli ultimi al centro di una strategia per rendere la società terlizzese più coesa e inclusiva. Un ruolo fondamentale dovranno avere le politiche per la cultura: la prossima amministrazione avrà il compito di riaprire finalmente il teatro Millico, di farlo diventare il centro di un grande progetto culturale, con supporto alla scena creativa locale attiva con numerose associazioni e realtà culturali che saranno per noi alleati fondamentali per il cambiamento. Al settore dell'edilizia chiederemo di intraprendere insieme un percorso di cambiamento: stop consumo di suolo e programmi di rigenerazione dell'esistente a partire dal centro storico che presenta ampie aree ancora degradate. E ancora il turismo: Terlizzi deve essere inserita in percorsi per la valorizzazione del proprio patrimonio, a partire dallo straordinario tratto terlizzese della Via Appia Traiana che, salvaguardato dal degrado e da poco convincenti ipotesi di localizzazione industriale, diventerà un attrattore per le forme del turismo sostenibile e lento così come sta accadendo in molti altri comuni dell'area metropolitana di Bari.
Qual è la strada più consona, dunque, che il Partito Democratico dovrebbe seguire per risultare finalmente non solo coeso ma anche proteso verso il raggiungimento di un medesimo obiettivo scevro da personalismi?
Innanzitutto, insieme ai suoi alleati, aprirsi al contributo della società civile, nelle sue molteplici forme: le associazioni, le imprese, i comitati di cittadini. Così, condividere subito una piattaforma programmatica e una serie di progetti da portare avanti per Terlizzi. Continuare a parlare ai cittadini di divisioni, personalismi, primarie, controversi e beghe interne non ci aiuterà di certo nelle urne. Dobbiamo essere noi democratici a condurre la coalizione del centrosinistra dando noi per primi l'esempio di convinzione e unità. Le divisioni interne non ci fanno bene oggi e non ci renderanno certamente credibili al governo della città.