Eventi e cultura
PietreBestiali: la nuova installazione di Paolo De Santoli
È stata allestita nel palazzo della famiglia Sangiorgio in via De Cristoforis
Terlizzi - venerdì 14 giugno 2024
In occasione della rassegna de "Gli incontri sul Mediterraneo", è stata allestita a Terlizzi l'installazione "PietreBestiali", a cura di Paolo De Santoli e di un nutrito manipolo di artisti che si è speso per offrire alla comunità ulteriori spunti di riflessione. Essa è stata realizzata all'interno del palazzo della famiglia Sangiorgio, sito in via Tommaso De Cristoforis, nel centro storico cittadino. Sebbene la famiglia Sangiorgio dal 1400 al 1800 abbia occupato nella nostra città un posto di prim'ordine, la casa palaziata è maggiormente conosciuta con la denominazione di "comune vecchio".
La collezione di luce delle "PietreBestiali" è nata nel 1998 per una mostra adibita nello spazio terlizzese di "Ra contemporaryArt", quale frutto di un'azione interdisciplinare volta a una rilettura sia del bestiario nel romanico pugliese sia della distruzione della collegiata di San Michele Arcangelo, la bellissima chiesa romanica dove emergeva la splendida opera dello scultore Anseramo Da Trani, oggi visibile solo in parte nel portale riadattato della sagrestia della chiesa della Madonna Rosario. Si precisa che i due leoni sono in carico a un noto museo di Londra, venduti all'epoca come tanti altri bassorilievi e sculture per far cassa e sostenere la costruzione della cd. "Chisia Nov", ossia l'attuale concattedrale.
La ricerca nelle arti visive è fondamentale e spesso i punti di riferimento arrivano dal passato e dalla memoria comune, ma è la chiave interpretativa contemporanea che mette a fuoco nuove dinamiche concettuali e inedite espressioni. È proprio quello che avviene in questo caso, in cui capi d'opera in pietra calcarea sono stati sostituiti da articolate scatole in legno abilmente traforate e foderate con carta giapponese: quest'ultima si utilizza anche nei restauri, creando un'atmosfera magica non appena viene illuminata sul retro, come fosse una insegna.
Nel 1999 la rassegna "PietreBestiali" fu sostenuta dall'assessorato alla cultura coordinato da Angelo D'Ambrosio e si protrasse per ben due mesi. In questo 2024, invece, la nuova edizione - arricchita da un interessante studio sui mascheroni settecenteschi di Terlizzi rivisti in ceramica Raku e da una presenza performativa con "tableau vivant" - è durata un solo giorno ed è stata abbinata al calendario della quarta edizione della "Bandiera del Mediterraneo" organizzata dal Liceo artistico di Corato.
«La cura per l'allestimento ha richiesto oltre una settimana all'interno dello storico palazzo quattrocentesco della famiglia Sangiorgio. Probabilmente tale impegno avrebbe meritato una esposizione più duratura, sorretta anche da personale formato, proprio come è avvenuto per la splendida visita guidata fra le mura cittadine organizzata dalla professoressa Porzia Volpe, concittadina e autrice di una tesi di laurea proprio su quel gioiello di chiesa romanica di cui tanto si esaltavano i suoi capi d'opera», commenta l'istrionico Paolo De Santoli che auspica una maggiore sensibilità dell'amministrazione comunale verso la promozione dell'arte, «È di sicuro un esempio di come passato e presente, quando sono ben armonizzati, riescono a scrivere nuove e interessanti pagine di appartenenza».
La collezione di luce delle "PietreBestiali" è nata nel 1998 per una mostra adibita nello spazio terlizzese di "Ra contemporaryArt", quale frutto di un'azione interdisciplinare volta a una rilettura sia del bestiario nel romanico pugliese sia della distruzione della collegiata di San Michele Arcangelo, la bellissima chiesa romanica dove emergeva la splendida opera dello scultore Anseramo Da Trani, oggi visibile solo in parte nel portale riadattato della sagrestia della chiesa della Madonna Rosario. Si precisa che i due leoni sono in carico a un noto museo di Londra, venduti all'epoca come tanti altri bassorilievi e sculture per far cassa e sostenere la costruzione della cd. "Chisia Nov", ossia l'attuale concattedrale.
La ricerca nelle arti visive è fondamentale e spesso i punti di riferimento arrivano dal passato e dalla memoria comune, ma è la chiave interpretativa contemporanea che mette a fuoco nuove dinamiche concettuali e inedite espressioni. È proprio quello che avviene in questo caso, in cui capi d'opera in pietra calcarea sono stati sostituiti da articolate scatole in legno abilmente traforate e foderate con carta giapponese: quest'ultima si utilizza anche nei restauri, creando un'atmosfera magica non appena viene illuminata sul retro, come fosse una insegna.
Nel 1999 la rassegna "PietreBestiali" fu sostenuta dall'assessorato alla cultura coordinato da Angelo D'Ambrosio e si protrasse per ben due mesi. In questo 2024, invece, la nuova edizione - arricchita da un interessante studio sui mascheroni settecenteschi di Terlizzi rivisti in ceramica Raku e da una presenza performativa con "tableau vivant" - è durata un solo giorno ed è stata abbinata al calendario della quarta edizione della "Bandiera del Mediterraneo" organizzata dal Liceo artistico di Corato.
«La cura per l'allestimento ha richiesto oltre una settimana all'interno dello storico palazzo quattrocentesco della famiglia Sangiorgio. Probabilmente tale impegno avrebbe meritato una esposizione più duratura, sorretta anche da personale formato, proprio come è avvenuto per la splendida visita guidata fra le mura cittadine organizzata dalla professoressa Porzia Volpe, concittadina e autrice di una tesi di laurea proprio su quel gioiello di chiesa romanica di cui tanto si esaltavano i suoi capi d'opera», commenta l'istrionico Paolo De Santoli che auspica una maggiore sensibilità dell'amministrazione comunale verso la promozione dell'arte, «È di sicuro un esempio di come passato e presente, quando sono ben armonizzati, riescono a scrivere nuove e interessanti pagine di appartenenza».