Attività Produttive
PNRR, 359 milioni di euro ad agricoltura sostenibile pugliese
L'analisi di Coldiretti Puglia sulla base del rapporto congiunturale di Bankitalia
Terlizzi - giovedì 17 novembre 2022
Sono 359 i milioni di euro del PNRR assegnati agli enti territoriali pugliesi per l'agricoltura e l'economia circolare, la tutela del territorio e le risorse idriche che vanno sfruttate al meglio per sostenere le imprese agricole e agroalimentari pugliesi, colpite dalla devastante crisi energetica con i costi di produzione ormai fuori controllo, tanto che più un'azienda su tre (34%) sta lavorando in perdita, ma il 13% è addirittura a rischio chiusura.
È quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del rapporto congiunturale di Bankitalia sull'andamento dell'economia della Puglia nei primi 9 mesi del 2022, con le elaborazioni dei dati contenuti nei decreti di assegnazione di PNRR e dal PNC (Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR).
Nel dettaglio sono stati assegnati agli enti territoriali 11 milioni per l'agricoltura sostenibile e l'economia circolare e 348 milioni di euro per la tutela del territorio e della risorsa idrica – segnala Coldiretti Puglia – oltre alle misure sulle politiche del lavoro e alla infrastrutturazione logistica, di cui certamente beneficeranno anche l'agricoltura e l'agroalimentare regionali.
Per ridurre la dipendenza alimentare ed energetica dall'estero e assicurare a imprese e cittadini la possibilità di produrre e consumare prodotti alimentari al giusto prezzo l'Italia – sottolinea Coldiretti – non può fare a meno del Pnrr, dove serve il massimo impegno di tutti per non rischiare di perdere quella che è un'occasione irripetibile. Fondamentale in questo senso sarà sfruttare i bandi a partire da quelli già pubblicati, dalle filiere al fotovoltaico che apre alla possibilità di installare pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 2mila stalle e cascine senza consumo di suolo, fino a quello della logistica per agire sui ritardi strutturali dell'Italia e della Puglia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo, superando il gap infrastrutturale che fa perdere competitività alle imprese pugliesi.
Con gli effetti dei cambiamenti climatici che hanno causato una devastante siccità serve infine una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all'industria e all'agricoltura, continua Coldiretti che con l'Anbi ha elaborato un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell'acqua dalla pioggia. Si tratta di 6mila invasi aziendali e 4mila consortili da realizzare entro il 2030 multifunzionali ed integrati nei territori perlopiù collinari o di pianura. E
La pandemia prima e la crisi energetica ora – sottolinea Coldiretti – hanno dimostrato la centralità del cibo e l' importanza di garantire l' autonomia alimentare in uno scenario globale segnato da distorsioni commerciali, accaparramenti e speculazioni che mettono a rischio gli approvvigionamenti.
Ottimizzare l'impiego dei fondi del Pnrr e ammodernare la rete logistica, difendere i 35 miliardi di fondi europei per l'agricoltura, combattere l'etichetta Nutriscore, l'arrivo del cibo sintetico in tavola e gli accordi internazionali sbagliati che penalizzano il Made in Italy ma anche – continua Coldiretti – fermare l'invasione di cinghiali e realizzare un piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità sono gli impegni che ci aspettiamo dal nuovo Governo.
Bisogna intervenire subito – conclude Coldiretti Puglia – sui rincari dell'energia che mettono a rischio una filiera centrale per le forniture alimentari delle famiglie, con l'approvvigionamento alimentare che è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica.
È quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del rapporto congiunturale di Bankitalia sull'andamento dell'economia della Puglia nei primi 9 mesi del 2022, con le elaborazioni dei dati contenuti nei decreti di assegnazione di PNRR e dal PNC (Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR).
Nel dettaglio sono stati assegnati agli enti territoriali 11 milioni per l'agricoltura sostenibile e l'economia circolare e 348 milioni di euro per la tutela del territorio e della risorsa idrica – segnala Coldiretti Puglia – oltre alle misure sulle politiche del lavoro e alla infrastrutturazione logistica, di cui certamente beneficeranno anche l'agricoltura e l'agroalimentare regionali.
Per ridurre la dipendenza alimentare ed energetica dall'estero e assicurare a imprese e cittadini la possibilità di produrre e consumare prodotti alimentari al giusto prezzo l'Italia – sottolinea Coldiretti – non può fare a meno del Pnrr, dove serve il massimo impegno di tutti per non rischiare di perdere quella che è un'occasione irripetibile. Fondamentale in questo senso sarà sfruttare i bandi a partire da quelli già pubblicati, dalle filiere al fotovoltaico che apre alla possibilità di installare pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 2mila stalle e cascine senza consumo di suolo, fino a quello della logistica per agire sui ritardi strutturali dell'Italia e della Puglia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo, superando il gap infrastrutturale che fa perdere competitività alle imprese pugliesi.
Con gli effetti dei cambiamenti climatici che hanno causato una devastante siccità serve infine una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all'industria e all'agricoltura, continua Coldiretti che con l'Anbi ha elaborato un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell'acqua dalla pioggia. Si tratta di 6mila invasi aziendali e 4mila consortili da realizzare entro il 2030 multifunzionali ed integrati nei territori perlopiù collinari o di pianura. E
La pandemia prima e la crisi energetica ora – sottolinea Coldiretti – hanno dimostrato la centralità del cibo e l' importanza di garantire l' autonomia alimentare in uno scenario globale segnato da distorsioni commerciali, accaparramenti e speculazioni che mettono a rischio gli approvvigionamenti.
Ottimizzare l'impiego dei fondi del Pnrr e ammodernare la rete logistica, difendere i 35 miliardi di fondi europei per l'agricoltura, combattere l'etichetta Nutriscore, l'arrivo del cibo sintetico in tavola e gli accordi internazionali sbagliati che penalizzano il Made in Italy ma anche – continua Coldiretti – fermare l'invasione di cinghiali e realizzare un piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità sono gli impegni che ci aspettiamo dal nuovo Governo.
Bisogna intervenire subito – conclude Coldiretti Puglia – sui rincari dell'energia che mettono a rischio una filiera centrale per le forniture alimentari delle famiglie, con l'approvvigionamento alimentare che è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica.