Attualità
Presentata la ristampa del libro di don Gaetano Valente su Sovereto
Il volume può essere ritirato dalla sede del Comitato Feste Patronali
Terlizzi - mercoledì 2 agosto 2023
10.58
«La memoria di Mons. Gaetano Valente merita il giusto riconoscimento da parte di Terlizzi». Parola del Sindaco Michelangelo De Chirico nel corso della presentazione della II edizione del libro "Sovereto tra identità e occultismo – La Festa Maggiore di Terlizzi (tradizioni popolari in Puglia)". Ieri sera, 1° agosto, un partecipato chiostro delle Clarisse ha reso omaggio al ricordo di un importante uomo di cultura, il quale si è speso tanto nel corso della sua esistenza per attestare accuratamente in maniera scritta le risorse del territorio terlizzese, dalla geografia alla storia e ai costumi locali.
Un evento di spessore culturale rientrato all'interno del cartellone degli appuntamenti della Festa Maggiore, costruito grazie alla sinergia tra il Comitato Feste Patronali 2023, guidato da Michelangelo Matacchione, e l'Associazione Festa Maggiore, presieduta da Girolamo De Bartolo, oltre che patrocinato dal Comune di Terlizzi. La prima tiratura del volume risale al 2008; a distanza di quindici anni, la ristampa rinnova il senso di gratitudine verso il lascito documentale. Il volto di Don Gaetano Valente riemerge dalle foto dell'epoca, ma anche dalla scultura a mezzo busto dell'artista Giacomo Gesmundo.
Il libro, di oltre centotrenta pagine, grazie anche allo spirito di custodia e conservazione della curatrice editoriale Maria Teresa De Scisciolo, può arricchire la biblioteca domestica di ciascun terlizzese, costituendo un punto di riferimento per ripercorrere le proprie radici: può essere, infatti, ritirato dalla sede in piazza IV Novembre del suddetto Comitato, previo contributo libero per supportare la squadra negli sforzi affrontati per la realizzazione dei festeggiamenti.
Attraverso un lavoro di scrematura, sfrondato dagli errori e dalle imprecisioni del passato, il testo presenta dei requisiti di scientificità che ben lo equiparano a prodotti editoriali accademici. È una riflessione di apprezzamento esternata dallo storico e archivista Angelo D'Ambrosio, già assessore nella nostra città e componente del Comitato di ricostruzione del Carro Trionfale distrutto dall'incendio del 1991 insieme, fra gli altri, al compianto architetto Michele Gargano. Fra D'Ambrosio e Valente un'amicizia trentennale a partire dagli anni Settanta con una frequentazione assidua, circa una volta a settimana: un connubio intellettuale di alto livello che spaziava dai progetti editoriali e di marketing, alla coltivazione dell'orto e alla preparazione del mosto d'uva.
«Inseparabili nella realtà e indivisibili nel vincolo di affetto», la dedica di D'Ambrosio nel rendere vividi i momenti di condivisione. Don Gaetano era una figura eclettica, eccelso latinista, mai invasivo e non bigotto. Scomparso nel 2013, è inestimabile il patrimonio di conoscenze che è stato trasmesso con un denso corpus documentario, archivistico e cartaceo.
È del 2018, invece, l'interessante tomo scritto a sei mani sulla vita di Don Gaetano dallo stesso D'Ambrosio, dallo storico dell'arte Franco di Palo e da Giuseppe Guastamacchia, pronipote del presbitero. Quest'ultimo, infatti, si sta spendendo per la causa comune, rievocando anche i ricordi più intimi, al fine di tramandare al meglio l'immagine di suo "zio Nanuccio" e l'impegno profuso nei molteplici approfondimenti da lui condotti.
Circa due ore di testimonianze che hanno consentito la possibilità, come sottolineato da Don Roberto De Bartolo, parroco della Concattradrale, di far risorgere due aspetti: da un lato, la persona di Don Gaetano le cui idee si mantengono ancora oggi radicate nella comunità; dall'altro, l'identità di fede, religiosa e culturale. È forte il coinvolgimento di Don Roberto nell'esaltare l'impronta di Mons. Valente: con l'intervento della Diocesi, un apposito immobile sito in via Sarcone sarà ristrutturato per adibirlo ad archivio storico degli scritti di Valente.
«Don Gaetanto Valente è stato un grande pastore, poiché non solo ha amato il suo gregge, ma ha saputo tenere unite le pecore», ha chiosato Daniela Zappatore, assessora alla cultura, «Un uomo elegante e raffinato di grande delicatezza che ha saputo restituire a Terlizzi una storia in cui riconoscersi». A valorizzare la seconda edizione del libro, è stata scelta una sovracopertina di colore blu e dorato, a rimembrare il manto della Madonna con un accostamento di indubbia finezza; è stata, però, preservata la copertina originale così come aveva desiderato Don Gaetano.
La Festa Maggiore dei prossimi giorni è all'insegna dell'umiltà, con un occhio di riguardo ai più deboli. È da tale sentimento di altruismo che è mosso il presidente del Comitato Feste Patronali Maria SS. di Sovereto Michelangelo Matacchione: la piazza sarà aperta a tutti, nessun costo dei biglietti è previsto e per gli over 65 che ne faranno richiesta saranno messe a disposizione delle sedie per seguire in comodità gli spettacoli.
La fatica sostenuta a partire dal mese di gennaio per le due tranche festive, di aprile e agosto, è stata affrontata anche grazie al confronto con i presidenti dei Comitati degli anni passati: Matacchione è grato per il supporto ricevuto e i suggerimenti per orientarsi nelle attività da svolgere. Una vicinanza dettata anche al tavolo dei relatori dagli ex presidenti presenti, quali Pino Canarozzo e Franco Barile: tra gli obiettivi consigliati per il futuro quelli di inserire sempre più giovani che possano esportare la bellezza delle proprie origini e la nascita di un'apposita fondazione per rendere il Carro Trionfale un brand oltreconfine.
Un evento di spessore culturale rientrato all'interno del cartellone degli appuntamenti della Festa Maggiore, costruito grazie alla sinergia tra il Comitato Feste Patronali 2023, guidato da Michelangelo Matacchione, e l'Associazione Festa Maggiore, presieduta da Girolamo De Bartolo, oltre che patrocinato dal Comune di Terlizzi. La prima tiratura del volume risale al 2008; a distanza di quindici anni, la ristampa rinnova il senso di gratitudine verso il lascito documentale. Il volto di Don Gaetano Valente riemerge dalle foto dell'epoca, ma anche dalla scultura a mezzo busto dell'artista Giacomo Gesmundo.
Il libro, di oltre centotrenta pagine, grazie anche allo spirito di custodia e conservazione della curatrice editoriale Maria Teresa De Scisciolo, può arricchire la biblioteca domestica di ciascun terlizzese, costituendo un punto di riferimento per ripercorrere le proprie radici: può essere, infatti, ritirato dalla sede in piazza IV Novembre del suddetto Comitato, previo contributo libero per supportare la squadra negli sforzi affrontati per la realizzazione dei festeggiamenti.
Attraverso un lavoro di scrematura, sfrondato dagli errori e dalle imprecisioni del passato, il testo presenta dei requisiti di scientificità che ben lo equiparano a prodotti editoriali accademici. È una riflessione di apprezzamento esternata dallo storico e archivista Angelo D'Ambrosio, già assessore nella nostra città e componente del Comitato di ricostruzione del Carro Trionfale distrutto dall'incendio del 1991 insieme, fra gli altri, al compianto architetto Michele Gargano. Fra D'Ambrosio e Valente un'amicizia trentennale a partire dagli anni Settanta con una frequentazione assidua, circa una volta a settimana: un connubio intellettuale di alto livello che spaziava dai progetti editoriali e di marketing, alla coltivazione dell'orto e alla preparazione del mosto d'uva.
«Inseparabili nella realtà e indivisibili nel vincolo di affetto», la dedica di D'Ambrosio nel rendere vividi i momenti di condivisione. Don Gaetano era una figura eclettica, eccelso latinista, mai invasivo e non bigotto. Scomparso nel 2013, è inestimabile il patrimonio di conoscenze che è stato trasmesso con un denso corpus documentario, archivistico e cartaceo.
È del 2018, invece, l'interessante tomo scritto a sei mani sulla vita di Don Gaetano dallo stesso D'Ambrosio, dallo storico dell'arte Franco di Palo e da Giuseppe Guastamacchia, pronipote del presbitero. Quest'ultimo, infatti, si sta spendendo per la causa comune, rievocando anche i ricordi più intimi, al fine di tramandare al meglio l'immagine di suo "zio Nanuccio" e l'impegno profuso nei molteplici approfondimenti da lui condotti.
Circa due ore di testimonianze che hanno consentito la possibilità, come sottolineato da Don Roberto De Bartolo, parroco della Concattradrale, di far risorgere due aspetti: da un lato, la persona di Don Gaetano le cui idee si mantengono ancora oggi radicate nella comunità; dall'altro, l'identità di fede, religiosa e culturale. È forte il coinvolgimento di Don Roberto nell'esaltare l'impronta di Mons. Valente: con l'intervento della Diocesi, un apposito immobile sito in via Sarcone sarà ristrutturato per adibirlo ad archivio storico degli scritti di Valente.
«Don Gaetanto Valente è stato un grande pastore, poiché non solo ha amato il suo gregge, ma ha saputo tenere unite le pecore», ha chiosato Daniela Zappatore, assessora alla cultura, «Un uomo elegante e raffinato di grande delicatezza che ha saputo restituire a Terlizzi una storia in cui riconoscersi». A valorizzare la seconda edizione del libro, è stata scelta una sovracopertina di colore blu e dorato, a rimembrare il manto della Madonna con un accostamento di indubbia finezza; è stata, però, preservata la copertina originale così come aveva desiderato Don Gaetano.
La Festa Maggiore dei prossimi giorni è all'insegna dell'umiltà, con un occhio di riguardo ai più deboli. È da tale sentimento di altruismo che è mosso il presidente del Comitato Feste Patronali Maria SS. di Sovereto Michelangelo Matacchione: la piazza sarà aperta a tutti, nessun costo dei biglietti è previsto e per gli over 65 che ne faranno richiesta saranno messe a disposizione delle sedie per seguire in comodità gli spettacoli.
La fatica sostenuta a partire dal mese di gennaio per le due tranche festive, di aprile e agosto, è stata affrontata anche grazie al confronto con i presidenti dei Comitati degli anni passati: Matacchione è grato per il supporto ricevuto e i suggerimenti per orientarsi nelle attività da svolgere. Una vicinanza dettata anche al tavolo dei relatori dagli ex presidenti presenti, quali Pino Canarozzo e Franco Barile: tra gli obiettivi consigliati per il futuro quelli di inserire sempre più giovani che possano esportare la bellezza delle proprie origini e la nascita di un'apposita fondazione per rendere il Carro Trionfale un brand oltreconfine.