Attualità
Presidio post Covid al "Sarcone", l'Usppi chiede un incontro al Direttore generale dell'Asl Bari
I referenti dell'organizzazione sindacale: «Preoccupati per le possibili ricadute in termini di sicurezza sul personale»
Terlizzi - venerdì 6 novembre 2020
8.00
La decisione di destinare 40 posti letto del presidio territoriale di assistenza "Sarcone" di Terlizzi alla trattazione di pazienti Covid post acuzie e in procinto di remissione non è stata certo gradita dall'Usppi, organizzazione sindacale che rappresenta una fetta cospicua dei lavoratori della struttura.
«Siamo fortemente preoccupati per le possibill ricadute in termini di sicurezza sul personale» hanno fatto sapere in una nota, tramite la quale si sono rivolti all'Asl Bari per conoscere «lo stato dell'arte del lavori in corso per la trasformazione e messa in sicurezza degli attuali posti letto da medicina a post Covid, il numero di posti letto che si intende attivare, il personale del comparto e dirigente che sarà dedicato a tale particolare tipologia assistenziale, il supporto esterno che dovrà essere fornito dalla Uoc di riferimento in caso di emergenza».
Per l'Usppi susiste la possibilità di «pericolose fughe in avanti che metterebbero a repentaglio la sicurezza dei lavoratori e dell'utenza», ragione per cui i referenti del sindacato hanno chiesto un incontro urgente al Direttore generale dell'Asl Bari Antonio Sanguedolce.
«Siamo fortemente preoccupati per le possibill ricadute in termini di sicurezza sul personale» hanno fatto sapere in una nota, tramite la quale si sono rivolti all'Asl Bari per conoscere «lo stato dell'arte del lavori in corso per la trasformazione e messa in sicurezza degli attuali posti letto da medicina a post Covid, il numero di posti letto che si intende attivare, il personale del comparto e dirigente che sarà dedicato a tale particolare tipologia assistenziale, il supporto esterno che dovrà essere fornito dalla Uoc di riferimento in caso di emergenza».
Per l'Usppi susiste la possibilità di «pericolose fughe in avanti che metterebbero a repentaglio la sicurezza dei lavoratori e dell'utenza», ragione per cui i referenti del sindacato hanno chiesto un incontro urgente al Direttore generale dell'Asl Bari Antonio Sanguedolce.